Morgex riscopre la storia della Tour de l’Archet con le testimonianze di chi ci andava a scuola
Rinasce, un po’ per volta, la storia della Tour de l’Archet di Morgex e si ripopola di testimonianze dei ragazzi che un tempo andavano a scuola lì e i ragazzi di oggi. La raccolta delle testimonianze è iniziata e diventerà un progetto didattico.
La storia da riscoprire
Il castello risale al 998, una data precisa ricavata dalle analisi scientifica dei legni nelle murature. Era un presidio di fondovalle lungo la via che collegava con la Francia, uno dei più antichi della Valle d’Aosta. Si è poi espanso e la torre, costruita tra XI e XII secolo, è stata inglobata nella cinta muraria, grazie ai lavori promossi dalla famiglia De Arculo/De l’Archet, di cui ancora oggi si conserva il nome.
Il periodo di maggior interesse per la raccolta avviata è quello di fine ‘800, quando, dopo essere passato a diverse famiglie tra cui i Maillet e i Tillier di Morgex, nel 1889 il Comune lo ha acquistato dai Gervasone. Diventando una struttura comunale, la Tour de l’Archet ha ospitato l’asilo infantile e le scuole elementari del paese, la latteria turnaria, il forno riservato agli abitanti del borgo, la sede della banda musicale e dei vigili del fuoco, l’alloggio delle suore di San Giuseppe, gli uffici della Pretura.
La scuola di un tempo
Della scuola ci sono già alcune testimonianze: è stata allestita una vecchia aula scolastica, dove i piccoli visitatori possono provare a scrivere con penna e calamaio, come una volta. «I ragazzi più grandi - spiega la direttrice Giulia Radin - possono invece scoprire le letture di un tempo e troveranno una sezione dedicata ai libri scolastici, in particolare quelli di epoca fascista, che hanno segnato la formazione degli studenti del tempo, in particolare del Ventennio fascista».
Le scuole elementari hanno avuto la loro sede nella torre fino agli anni Cinquanta ed è quindi possibile risalire a molte esperienze. «Abbiamo già sperimentato un progetto didattico - continua la Direttrice - e ora abbiamo cominciato a raccogliere le interviste a chi ha frequentato le elementari alla Tour de l’Archet. Abbiamo cominciato incontrando Giorgio Cornaz, classe 1935, e Alfredo Artari, classe 1931, che ha conservato la foto della sua classe».
Un video sarà messo a disposizione del pubblico della Tour de l’Archet e nuovi approfondimenti saranno pensati per i ragazzi. «Abbiamo una prima scaletta di persone da intervistare - conclude Giulia Radin - e confidiamo che, con il passaparola, altri si propongano spontaneamente. Il progetto prevede poi una pubblicazione con la Sovraintendenza agli studi e vorremmo potenziare la musealizzazione della parte relativa alla storia della Tour de l’Archet».