La Valle d’Aosta sogna il Giro del 2025 e il ritorno dopo più di sessant’anni del Tour

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In Regione l'assessore Giulio Grosjacques e il suo staff, i dirigenti, Marco Albarello e Luca Casali hanno attivato i primi contatti per riavvicinare la Valle d'Aosta al grande ciclismo. In passato non sempre si è lavorato nella direzione giusta, soprattutto nel periodo della pandemia, e nei rapporti con Rcs Sport e gli organizzatori della "grande boucle" francese. Nel 2024 il Giro d’Italia partirà dalla Venaria Reale di Torino e con 3 tappe piemontesi non sfiorerà la Vallée, dopo la bella tappa di Cogne vinta a Lillaz del 2022 dall'abruzzese Giulio Ciccone e il mancato passaggio, con arrabbiatura di tifosi ed enti locali che avevano preparato l'accoglienza alla carovana, per lo spostamento nel maggio scorso della partenza in Svizzera della Borgofranco-Crans Montana per scongiurare un minacciato sciopero al via.

La corsa rosa dopo i primi contatti con i vertici Rcs, l'ex ostacolista Paolo Bellino e il direttore Mauro Vegni, potrebbe tornare nel 2025 con a fare da aperitivo una partenza possibile del Giro Next Gen, gara riservata agli under 23 come il Giro della Valle. Non dimentichiamo che per 22 anni la "voce" del Giro come speaker alle partenze e agli arrivi è stata valdostana con Cesarino Cerise dal 1989 (esordio a Taormina) al 1997 (l'anno del trionfo di Ivan Gotti a Cervinia e al Giro) e con Paolo Mei che dal 2011 (esordio proprio a Venaria Reale, come quest'anno, con una cronosquadre) a tutt'oggi è nel gruppo dei 4 animatori della corsa creato da Mauro Vegni.

Il Tour de France per la prima volta partirà dall'Italia con 4 giornate che interesseranno da sabato 29 giugno a martedì 2 luglio Firenze, la Toscana, Rimini e Cesenatico con la Romagna, Bologna e Piacenza con l'Emilia e il Piemonte con Torino, 3 tappe e il via della quarta da Pinerolo verso Valloire, attraverso il Galibier, arrivo finale domenica 21 luglio non a Parigi ma a Nizza, non sui Champs Elysées ma sulla Promenade des Anglais. Pure qui la Valle d’Aosta non sarà interessata e coinvolta, come forse con un lavoro certosino in passato sarebbe stato possibile. L'operazione Grand Depart in Italia costerà ad amministrazioni e sponsor 6 milioni e mezzo di euro con grandi ricadute economiche e di promozione per il terzo piu grande evento sportivo al mondo dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio. E' la 26esima volta che la corsa francese partirà dall'estero con il decimo, 11esimo e 12esimo arrivo di tappa in Italia, il primo a Sanremo nel 1948, 2 volte poi nella nostra regione. Il Tour de France infatti in Valle d’Aosta non è più arrivato dalle epiche imprese ad Aosta di Fausto Coppi nel 1949 e di Ercole Baldini in maglia di campione del Mondo del 1959 e poi con un solo veloce passaggio nel transito dalla Svizzera qualche anno fa. A poco o nulla è servito anche il Prix Maurice Garin organizzato ad Arvier, il paese dello spazzacamino primo vincitore del Tour nel 1903, per premiare con un lingotto d'oro il protagonista della più grande impresa della corsa in giallo. Ora bisogna lavorare sodo perché per la corsa francese sono già centinaia i dossier di candidatura presentati sino al 2029 o addirittura al 2030 e in cotanta abbondanza non è facile emergere per la nostra piccola realtà, a fronte pure di investimenti milionari.

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