Addio alla pista di pattinaggio di Pila Il Comune di Gressan la vende all’asta

Addio alla pista di pattinaggio di Pila Il Comune di Gressan la vende all’asta
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Il Comune di Gressan ha deciso di mettere in vendita la pista di pattinaggio in materiale sintetico di Pila. L’attrezzatura sportiva è stata messa all’asta a un importo minimo di 35mila euro; coloro che vogliano acquistare i materiali, alienabili esclusivamente in blocco, possono farlo entro le 12 di lunedì prossimo, 6 novembre, secondo le modalità indicate online. Si chiude così un’esperienza - quella del pattinaggio a Pila - che è stata sicuramente un esperimento fallito. «Con l’apertura dello snowpark per bambini e ragazzi, la clientela è calata drasticamente perché le famiglie preferiscono decisamente attività all’aria aperta con gommoni e gonfiabili. - spiega il sindaco Michel Martinet - Questa perdita di domanda ci ha spinto a rinunciare al pattinaggio, mettendo però all’asta le lastre sintetiche dell’impianto, vecchie di soli 10 anni e poco sfruttate».

Realizzata attorno al 2010 grazie a un investimento di circa 300mila euro, la pista di Pila è reduce da più chiusure anticipate in piena stagione invernale provocate dalla scarsa sostenibilità economica della struttura.

La decisione della vendita del pattinaggio ha sollevato polemiche sui social (in particolare sulla pagina Facebook “Sei di Pila se...”), a cui il sindaco Michel Martinet risponde a tono. «Mi occorre precisare, per l’ennesima volta, che la struttura del pattinaggio la mia Amministrazione è stata obbligata a realizzarla in quanto il progetto esecutivo era stato approvato dall’Amministrazione precedente. - chiarisce Michel Martinet - Quando vi è un progetto esecutivo approvato, lo si deve portare a termine. Nello specifico, il progetto del pattinaggio approvato dal Comune prevedeva addirittura la costruzione di una pista di pattinaggio in ghiaccio artificiale, che avrebbe avuto dei costi di gestione spaventosi per la produzione del ghiaccio, (circa 50mila euro annui tra energia elettrica e pulizia quotidiana della pista) quindi improponibile da mettere sul mercato».

Il Comune optò dunque per una soluzione simile ma diversa, il cosiddetto ghiaccio sintetico, che non richiede canaline sotterranee per il trasporto dell’acqua e la conseguente trasformazione in ghiaccio. «In questo modo ora è sufficiente togliere le lastre che ricoprono il lastricato per poter ammirare una bellissima piazzetta in pietra. - precisa Michel Martinet - Se avessimo seguito i piani originari, ciò non sarebbe stato possibile perché il piano sottostante sarebbe stato occupato dalle serpentine per ghiacciare la pista».

«Vogliamo dire che è stato un errore di valutazione la costruzione del pattinaggio? - domanda infine il Sindaco di Gressan - Certamente lo è stato. Infatti dai banchi della minoranza il sottoscritto era stato fortemente critico nei confronti dell’Amministrazione comunale che aveva proposto un faraonico progetto che prevedeva oltre al pattinaggio in ghiaccio artificiale, una Spa microscopica e altri locali accessori per la gestione dei quali la spesa a carico del gestore sarebbe stata nell’ordine di circa 100mila euro all’anno».

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