Il direttore Paolo Comune: «L’impiego notturno dell’elicottero è un obiettivo ritenuto prioritario»
Paolo Comune, 50 anni, di Gressoney-La-Trinité, iscritto all’albo delle guide alpine dal 1997, lunedì scorso, 30 ottobre, è stato confermato dalla Giunta regionale direttore del Soccorso Alpino Valdostano. Era stato nominato la prima volta il 6 novembre 2018. Il nuovo mandato scadrà il 31 ottobre 2028. Secondo la normativa vigente tale incarico è rinnovabile per non più di una volta e la Giunta è chiamata a scegliere il nominativo sulla base delle candidature comunicate dall’assemblea del Soccorso Alpino Valdostano. Quest’ultima si è riunita all’inizio dello scorso ottobre e ha preso atto che l’unica candidatura era quella di Paolo Comune, che aveva manifestato la disponibilità al rinnovo. «Sono ovviamente soddisfatto di questa scelta che conferma la fiducia dei colleghi nei miei confronti. - commenta Paolo Comune - Infatti, i termini per presentare le candidature sono stati aperti a luglio e nessuno si è proposto a parte me. Immagino che ciò vada interpretato come un giudizio positivo sul lavoro svolto in questo quinquennio».
Ricambio generazionale
A proposito, qual è il bilancio degli ultimi 5 anni? E quali sono le linee guida per il prossimo mandato? «Il Soccorso Alpino Valdostano - risponde Paolo Comune - è sempre stato un’eccellenza in Italia. Basti pensare che i colleghi del Trentino operano a un quota di 3mila metri rispetto alle nostre che sono decisamente più alte. Questo comporta prestazioni inferiori da parte degli elicotteri, con il personale che, parallelamente, deve portare a termine le missioni in un ambiente estremamente severo. Quindi bisogna essere sempre rapidi ed efficaci in tutti gli interventi. In altre parole non bisogna sedersi sugli allori e si deve mantenere molto alto lo standard operativo con addestramenti mirati. In particolare, ho lavorato tantissimo sull’équipe in elicottero per migliorare la comunicazione tra guide, medici e componente aeronautica. Infatti ognuno di loro proviene da percorsi formativi e professionali diversi: l’obiettivo è che imparino a parlare lo stesso linguaggio. Un altro obiettivo che mi sono prefissato è quello di assicurare il ricambio generazionale. Per questo motivo 2 anni fa sono stati inseriti 5 tecnici specializzati di soccorso alpino, che turnano sull’elicottero basato ad Aosta. E’ già stato bandito un concorso per individuarne altri 5, la cui preselezione si terrà verso la fine di dicembre. Poi, in una regione piccola come la nostra, bisognerà per forza investire nel coordinamento tra gli enti presenti sul territorio, come Corpo forestale e Vigili del Fuoco, per stabilire, a seconda delle caratteristiche delle diverse situazioni di emergenza, quali risorse inviare e come intervenire, ovvero congiuntamente oppure no».
Elisoccorso anche di notte
Secondo Paolo Comune, poi, «Un capitolo imprescindibile sarà quello dell’attivazione dell’elisoccorso notturno, verso il quale vi è un approccio estremamente favorevole da parte del Governo regionale. La sua importanza risulta immediatamente evidente per interventi sanitari nelle valli laterali. Per esempio, se una persona viene colpita da ictus durante le notte a Staffal di Gressoney-La-Trinité, l’ambulanza impiega 45 minuti per arrivare da Donnas e il paziente non giungerà all’ospedale di Aosta prima di 2 ore e mezza. Con l’elisoccorso notturno i tempi si riducono drasticamente ed è per questo motivo che, salvo imprevisti, si dovrebbe riuscire a raggiungere questo traguardo entro i prossimi 5 anni, tenuto conto dei tempi di addestramento degli operatori». Peraltro, come annunciato dal presidente della Regione Renzo Testolin in Consiglio Valle, da mercoledì scorso, 1° novembre, è stato esteso l’orario attuale di operatività dell’elisoccorso alle 20, coprendo così già una parte dell’orario ritenuto notturno. Una novità anticipata nei giorni di lunedì 25 e martedì 26 settembre e di lunedì 2 e martedì 3 ottobre dalla prima esercitazione notturna sul comprensorio sciistico di Pila, a Gressan, compiuta con l’avvallo della Protezione Civile, in concomitanza con gli addestramenti già previsti per il personale degli equipaggi di elisoccorso. Complessivamente l’addestramento ha riguardato 8 piloti e 4 tecnici di volo, 15 medici e 45 tecnici del Soccorso Alpino Valdostano. Il costo stimato è di complessivi 2 milioni 500mila euro all’anno. «Sia con la seconda legge di assestamento che abbiamo approvato ad agosto, - precisa il presidente Renzo Testolin - sia in predisposizione del bilancio di previsione 2024-2026, abbiamo assegnato e previsto le dovute risorse economiche complessive per garantire l’attivazione del servizio in continuità 24 ore su 24 nei 12 mesi». Per quanto riguarda le elisuperfici per permettere il servizio di elisoccorso notturno, oltre alle 12 già dichiarate idonee da tempo, sono stati effettuati ulteriori 56 sopralluoghi riguardanti 38 Comuni. Rimangono programmati i sopralluoghi su altre 30 possibili piazzole in 16 Comuni. I restanti 8 Comuni, per arrivare ai 74 della nostra regione, non sono stati scartati ma per ottimizzazione logistica, anche dal punto di vista dell’“efficacia sanitaria”, si appoggeranno alla piazzola del Comune limitrofo. In merito all’idoneità delle piazzole, la cui parola ultima è in capo agli aspetti aeronautici, sono già 30 quelle utilizzabili senza prescrizioni a cui se ne aggiungono 22 che necessitano minimi adempimenti (come l’illuminazione o il taglio di piante) da parte dei Comuni.
Interventi in aumento
Il prossimo quinquennio si presenta impegnativo per il riconfermato direttore del Soccorso Alpino Valdostano Paolo Comune pure sotto il profilo degli interventi, specialmente se proseguirà la tendenza emersa negli ultimi anni. «All’inizio del mio mandato - calcola Paolo Comune - se ne contavano circa 1.300 all’anno che sono aumentati fino a diventare 1.750. Un dato che che conferma quanto sia più frequentata la montagna. Nel periodo da luglio ad agosto 2023 gli interventi sono stati 339, con un largo impiego del verricello. Di questi il 24 per cento riguardava alpinisti e il 20 per cento escursionisti. Un incremento esponenziale è quello degli interventi per infortuni con biciclette a pedalata assistita e mountain bike: qualche anno fa si aggiravano attorno al 4 per cento mentre attualmente hanno raggiunto l’11 per cento. Ci distinguiamo da altre realtà per gli interventi per incidenti stradali e sul lavoro dove la percentuale di impiego dell’elisoccorso raggiunge punte del 30 per cento mentre da noi si aggira complessivamente attorno al 3 per cento. Infine le persone recuperate illese sono state il 21 per cento, quelle ferite il circa il 77 per cento e la percentuale restante è relativa a quelle purtroppo decedute». Complessivamente il Soccorso Alpino Valdostano può contare su 220 unità tra tecnici specializzati e non e volontari.