Il recupero di Maison Lostan ad Aosta tra le progettazioni premiate a Torino

Il recupero di Maison Lostan ad Aosta tra le progettazioni premiate a Torino
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L’assessore ai Beni e Attività culturali Jean-Pierre Guichardaz ha ritirato ieri, venerdì 27 ottobre, a Torino il Premio per il recupero e per la riqualificazione funzionale del complesso monumentale denominato Maison de Lostan, assegnato alla Regione autonoma Valle d’Aosta nell’ambito dei Premi IN/ARCHITETTURA, edizione 2023. La cerimonia di premiazione si è svolta nell’aula magna della Cavallerizza reale dell’Università di Torino. Un evento che ha voluto celebrare l’architettura in Piemonte e Valle d’Aosta e che ha visto la candidatura di 108 progetti.

«L’intervento, partito nell’estate del 2012 e concluso nel 2018, - spiega la Soprintendente ai Beni culturali Cristina De La Pierre - ha preso in considerazione non solo i volumi edilizi, che si estendono tra la piazza Severino Caveri e la Rue de Lostan, ma ha interessato anche la riqualificazione della omonima via nonché della piazza, nell’ottica di un recupero dei rapporti esistenti tra gli edifici e le aree aperte della città. L’edificio è stato oggetto di un complicato e delicato intervento con l’obiettivo di recuperare gli elementi storici ancora presenti. Il degrado strutturale presente ha imposto una prima fase di esecuzione di delicate e consistenti operazioni di consolidamento delle precarie strutture murarie e degli orizzontamenti, al fine di ricostituire e migliorare la tenuta statica dell’intero complesso».

Su rue de Lostan, il fronte dell’edificio, è stato oggetto di un sapiente recupero delle informazioni storico-architettoniche presenti, con la realizzazione del taglio verticale lungo il lato sud della Torre scalare, finalizzato a evidenziare una delle strutture più antiche del complesso. Il progetto ha inoltre puntualmente preso in considerazione le operazioni necessarie per il restauro delle superfici lapidee, presenti in modo diffuso, come stipiti di porte e finestre, davanzali e soglie oltre ad aver previsto la conservazione della scala monumentale interna alla torre ed il restauro dell'altana. Allo stesso modo sono state eseguite operazioni di restauro e integrazione, di alcuni solai lignei cinquecenteschi presenti al piano primo della manica centrale e in alcuni locali al piano terra e primo della manica a sud. In particolare al piano primo della manica centrale, i lavori hanno permesso di restituire la superficie e il volume di un salone nobile, che era stato suddiviso in piccoli vani durante gli utilizzi novecenteschi, caratterizzato da un importante solaio ligneo e da pareti perimetrali decorate.

La puntuale attenzione alla conservazione e restauro delle componenti materiche ancora presenti ha riguardato anche i fronti dell’edificio, con particolare riguardo alle facciate prospicienti il cortile principale, caratterizzate da elementi architettonici di rilievo e da intonaci antichi.

«Tutti questi elementi storici e architettonici, testimonianze di epoche più antiche e valorizzati assieme alle aggiunte settecentesche, - sottolinea la Soprintendente ai Beni culturali Cristina De La Pierre - permettono di comprendere l’articolata evoluzione architettonica dell'intero complesso monumentale, che oggi si estende da piazza Severino Caveri fino a Rue de Lostan per una superficie interna che supera i tremila metri quadrati».

«Siamo soddisfatti del risultato finale di questo complesso cantiere di recupero edilizio urbanistico e di come si sono valorizzati gli ambienti interni destinati a ospitare gli uffici della Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali. - dichiara l’assessore Jean-Pierre Guichardaz - E’ importante ricordare che l’investimento ha avuto l’intento di riqualificare e rendere nuovamente utilizzabile uno dei complessi storici più importanti presenti nel cuore della città di Aosta, e contestualmente ha avuto il nobile obiettivo di riqualificare un pezzo della città storica con la piazza Severino Caveri, i percorsi di collegamento con via De Tillier, la piazza Papa Giovanni XIII e la Cattedrale. Il restauro e la riqualificazione dell’edificio denominato “Maison de Lostan” rappresenta un importante tassello nella restituzione alla collettività di un complesso monumentale nel centro storico di Aosta, con radici sul sedime del foro romano, avente importanti valenze storico-artistiche, archeologiche e architettoniche, che racchiude al suo interno suggestivi e unici punti di vista dell’architettura aostana. Il Premio legato a questo importante recupero è quindi elemento di soddisfazione per tutta la comunità, oltre che per tutti coloro che hanno profuso il loro impegno per la sua realizzazione».

Nel corso della cerimonia sono stati consegnati anche i premi alla carriera. Uno dei quali è stato riconosciuto all’architetto valdostano Giuseppe Nebbia. A rappresentare il mondo dell’architettura valdostana c’era anche l’architetto Carla Falzoni, che faceva parte della giuria di esperti del settore, che si sono espressi nel riconoscere il valore delle opere e della loro costruzione. Tra i riconoscimenti assegnati quest’anno da IN/ARCHITETTURA, pure il Premio Zevi, per la diffusione della cultura architettonica, assegnato alla Fondazione Courmayeur per aver il lavoro di ricerca e di studio multidisciplinare sul sistema montagna attraverso l’Osservatorio Laurent Ferretti.

Infine il Bivacco Edoardo Camardella sul ghiacciaio del Rutor si è aggiudicato il premio speciale WTW Willis Towers Watson. Si tratta di una realizzazione che ha coinvolto un pool di professionisti e aziende guidati dall’architetto Massimo Roj, amministratore delegato di Progetto CMR, ditta di Milano specializzata nella progettazione integrata. Il Bivacco Camardella, sul ghiacciaio del Ruitor, è una micro-architettura di montagna che può ospitare fino a 6 persone. Posizionato ad agosto dello scorso anno a 3.360 metri di quota, è dedicato al giovane alpinista e maestro di sci travolto da una slavina sul Monte Bianco con l'amico Luca Martini il 30 novembre del 2019.

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