L’ultimo libro di Federico Gregotti spiega ai ragazzi chi era Primo Levi

L’ultimo libro di Federico Gregotti spiega ai ragazzi chi era Primo Levi
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Dopo Rose Valland e Friedl Dicker-Brandeis, Federico Gregotti ha dedicato le sue doti narrative alla riscoperta di un personaggio ancora più noto della Shoah. Il suo ultimo libro si intitola “Primo Levi. Una voce per non dimenticare” ed è pubblicato nella collana “Grandissimi” delle EdizioniEl (74 pagine, 8,90 euro). Sempre nel gruppo Mondadori, come per i 2 libri precedenti, tra le pubblicazioni dedicate ai ragazzi, ora lo scrittore e docente valdostano si rivolge ai bambini ancora più piccoli, a partire dai 7 anni, trovando le parole giuste per raccontare le esperienze di partigiano e di deportato di Primo Levi che, tornato dalla terribile esperienza del campo di concentramento, aveva scelto anche lui di incontrare i giovani studenti e dialogare con loro.

La presentazione al pubblico aostano si è svolta giovedì scorso, 26 ottobre, nella Libreria Briviodue, in piazza Chanoux ad Aosta, con la moderazione di Fabiola Megna e l’intervento del sindaco di Aosta Gianni Nuti. «E’ stato difficile rendere esplicito tutto della vita di Primo Levi - ha spiegato Federico Gregotti - un uomo che avuto una vita ricca e piena, prima di essere deportato e altrettanto dopo. Non si può ridurlo solo ad autore di “Se questo è un uomo” o a testimone della Shoah». Si parte dalla montagna, quella che Levi amava e che scalava, quella di Amay dove è stato partigiano, e poi si scende a Torino, dove la sua casa esiste ancora ma non è segnata da nulla, nemmeno da una pietra d’inciampo. «Primo Levi coltiva l’idea, nel viaggio verso Auschwitz - continua Federico Gregotti - di raccontare per gli altri, che diventa poi urgenza di scrivere e condividere con le scuole, per superare l'orrore vissuto».

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