Parco del Gran Paradiso, dura lettera dei Sindaci contro la designazione romana di Mauro Durbano
Nella pagina del sito istituzionale della Camera dei Deputati del Parlamento - alla voce «Atti del Governo sottoposti a Parere» - è nero su bianco la proposta di nomina del «dottor Mauro Durbano a presidente dell’Ente parco nazionale del Gran Paradiso». Adesso entro giovedì 16 novembre la Commissione Ambiente dovrà dare il suo responso. Un iter burocratico che dovrebbe portare - dopo mesi di attese e accordi politici non trovati - il Parco ad avere di nuovo un Presidente, dopo il lungo commissariamento affidato a quello uscente, Italo Cerise, valdostano: per questo al timone dell’area protetta dovrà andarci un piemontese.
Sul nome di Mauro Durbano, vice sindaco di Ceresole Reale (in tasca una laurea in Geografia per lo sviluppo e le risorse paesistiche e la tessera della Lega) si sarebbe trovato l’accordo tra il segretario della Lega Riccardo Molinari, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Promosso a Roma è stato però bocciato dai sindaci di 10 Comuni del comprensorio del Parco del Gran Paradiso che in una lettera ai membri della commissione Ambiente di Camera e Senato (quella che deve avvallare la decisione), esprimono perplessità sulla designazione di Mauro Durbano a presidente dell’Ente Parco.
«Il nuovo presidente - si legge nella missiva - dovrebbe essere rappresentativo e super partes e possedere un adeguato cursus honorum (per una carica così importante possa essere ricoperta con al giusta responsabilità da chi ha svolto prima un significativo percorso amministrativo e politico), qualità difficili da riscontrare nella proposta del ministro e che al contrario erano presenti in almeno un altro candidato incluso nella terna inviata ai 2 presidenti di Regione per l’intesa prevista dal legislatore».
Gli amministratori locali ribadiscono che il nuovo presidente deve essere il frutto di una scelta condivisa «e non imposta ad un territorio che già in passato ha vissuto una fortissima conflittualità tra Parco, Enti locali e comunità che vive al suo interno».
In pratica secondo i Sindaci della Valsoana, della valle Orco (ad eccezione di quelli di Ceresole, Locana e Ribordone) e del versante valdostano del Parco, la scelta di Durbano andrebbe contro l’intesa delle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta e sarebbe allo stesso tempo divisiva. «Il futuro Presidente deve essere all'altezza di quello uscente, Italo Cerise, a cui si deve l'innegabile inversione di tendenza sula percezione del Parco da parte della popolazione che lo abita».
Gli altri due profili in ballo erano Andrea Fluttero, già sindaco di Chivasso e parlamentare di Forza Italia, sostenuto dagli azzurri e da Sara Garino segretario della Lega di Leini, appoggiata da una parte del Carroccio del Canavese. Fuori dall’intesa è rimasta la Valle d’Aosta che non avrebbe dato il suo via libera sulla designazione di Durbano. Un «no» di fronte al quale Pichetto, Cirio e Molinari avrebbero deciso di tirare dritto per evitare un ennesimo stallo.
Il chivassese Andrea Fluttero fa sapere che «è passato più un anno da quando avevo dato la mia disponibilità ad essere valutato per il prestigioso ruolo di Presidente del Parco del Gran Paradiso. Da quello che so la Regione Piemonte ha scelto un'altra persona senza trovare l'accordo con la Valle d'Aosta.
Il Ministero dell'ambiente ha inviato alle commissioni parlamentari il solo nominativo indicato dal Piemonte per un parere non vincolante. Prendo atto della scelta della mia Regione e del Ministero. Sarei stato onorato di poter svolgere quel ruolo per il più antico Parco nazionale italiano, ma fortunatamente non ho bisogno di incarichi politici per vivere. Ringrazio per l'attenzione e per l'apprezzamento di molti Sindaci del territorio ed auguro buon lavoro al futuro Presidente del Parco del Gran Paradiso».
La prossima settimana è atteso il pronunciamento non vincolante. A quel punto toccherà al ministro Gilberto Pichetto Fratin la nomina.