Con il ricavato del pane nero le riproduzioni fotografiche delle statue della cappella

Con il ricavato del pane nero le riproduzioni fotografiche delle statue della cappella
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In occasione della recente festa del pane nero (sabato 14 e domenica 15 ottobre) a Vetan il ricavato derivante dalla vendita dei pani consentirà ai residenti, sono 6 famiglie, di intraprendere un’iniziativa particolare. «La festa è andata ben oltre le aspettative, - commenta Marco Pozzini, uno dei promotori - subito si pensava di fermarci dopo la prima infornata, avevamo addirittura acceso il piccolo forno che cuoce 25 pani per volta, poi si è deciso che la sera avremmo preparato e offerto la pizza. L'arrivo di tante persone, con addirittura prenotazioni telefoniche, ci ha spinto alla fine a organizzare 3 infornate. Con il ricavato che ha superato le nostre umili aspettative riusciremo a coprire le spese per l'acquisto delle stampe fotografiche plastificate delle sculture che in passato erano all'interno della nostra cappella di Saint Laurent a Vetan.» «Abbiamo scoperto infatti - spiega Marco Pozzini - che parecchie di queste statue sono tuttora conservate in un luogo sicuro grazie alla Regione e alla Curia, dopo i tanti furti che negli anni Settanta hanno flagellato molte cappelle rurali. La nostra speranza è quella di esporre le fotografie ma la volontà, l'obiettivo finale è quello che le statue possano riprendere la strada di Vetan, tornando nella loro casa. Ci occupiamo direttamente della manutenzione e della cura della nostra chiesetta, dove 2 volte l'anno viene celebrata la Messa: in occasione del Patrono, Saint Laurent il 10 agosto, e il 26 dicembre, la Messa invernale, con il parroco di Saint-Pierre e di Saint-Nicolas, don Gabriel Bogatu che sale sempre con piacere e di questo lo ringraziamo.» «Sappiamo - conclude Marco Pozzini - che il nostro desiderio non è così facile da realizzare, perché si tratta di statue storiche anche se non hanno un grande valore economico. Spesso le statue valdostane, che in passato erano state ritirate dalle cappelle perché erano oggetto di furti, erano realizzate da scultori locali magari chiedendo un contributo economico ai villageois. Ora confidiamo in una soluzione che possa accontentare tutti».

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