Oltre 150 persone sabato scorso, 21 ottobre, alla veglia missionaria a Saint-Martin-de-Corléans

Oltre 150 persone sabato scorso, 21 ottobre, alla veglia missionaria a Saint-Martin-de-Corléans
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Il mese di ottobre generalmente è chiamato il “mese missionario”. Interessa tutta la Chiesa ed è caratterizzato da alcuni appuntamenti che hanno lo scopo di sensibilizzare e animare i fedeli a riguardo della dimensione missionaria. Quest’anno, in Diocesi, è stato caratterizzato da alcune celebrazioni particolari, che hanno raggiunto il loro culmine nella veglia missionaria di sabato scorso, 21 ottobre, celebrata nella Parrocchia di Saint- Martin-de-Corléans ad Aosta.

La veglia - presieduta dal vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana - ha visto la presenza dei vicari delle cinque zone pastorali della Diocesi e di alcuni parroci, e ha registrato anche una partecipazione significativa di religiosi appartenenti ai diversi istituti presenti nella nostra regione e un preponderante numero di laici adulti e giovani, tanto che i 150 libretti consegnati all’ingresso a tutti i fedeli - di fatto - non sono bastati.

Tutto è stato preparato con grande cura da padre GianPaolo Gugliotta, direttore dell’Ufficio missionario ecumenismo e dialogo interreligioso della Diocesi di Aosta. Il clima molto familiare e coinvolgente si è creato fin dal primo momento, con la presentazione della celebrazione e la prova dei canti.

La veglia, iniziata al buio, si è sviluppata in 4 momenti che sono stati altrettanti passaggi esistenziali: dal buio in cui versa l’umanità all’annuncio missionario spinto fino ai confini del mondo, passando per la Parola accolta, luce che illumina la via e la Parola vissuta che trasfigura le nostre vite rendendole luminose. Il tutto è stato imbastito e costruito attraverso il canto meditato del coro di Saint-Martin-de-Corléans, quello in lingue della Repubblica Domenicana e del Madagascar, la danza malgascia, la coreografia finale con stoffe colorate che dall’altare si sono diramate per tutta la chiesa, segno della missione «che mette in moto i nostri piedi per raggiungere ogni uomo e ogni donna che, anche inconsapevolmente, attende l’annuncio della vita nuova».

La parola del Vescovo ha aiutato i fedeli presenti alla funzione a centrare il senso e la profondità dell’essere missionari in questo frangente storico della chiesa valdostana, legato alla costituzione e all’avvio pastorale delle Unità Parrocchiali. Non a caso il mandato missionario è stato dato a tutta l’assemblea perché tutti coinvolti nell’evangelizzazione e nella passione per l’annuncio.

“Un momento di preghiera alto e coinvolgente”, così è stato definito.

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