Il secondo posto della “testona” Magneun. Ives Jordaney: “Come una vittoria”
Nella stalla di località Chentre, a Bionaz, all’indomani della finale regionale di domenica scorsa, 22 ottobre, Ives Jordaney, 30 anni, si coccola la sua Magneun sotto le nuvole scure dell’autunno che è finalmente iniziato. Il binomio Jordaney-Bétemps era una novità assoluta per la Croix-Noire, dal momento che fino ad ora Ives portava le sue bovine a combattere (e aveva già qualificato per la finale regionale) insieme al fratello Valter con il nome “frères Jordaney”. Ora, invece, il doppio cognome vede affiancati il suo e quello della sua compagna, Noemi Bétemps. «Non mi rendo ancora conto, è stata una vittoria inaspettata» dice. E la frase rende perfettamente l’idea dello stato d’animo dell’allevatore. Perché Magneun non ha vinto, è arrivata seconda. Ma per lui, in realtà, è un successo straordinario. «Certo, sono supercontento, assolutamente non deluso per la finale persa. - conferma - Io ero già soddisfatto di aver qualificato una bovina per la Regionale. Non mi aspettavo che facesse un risultato del genere. Per me è come se avesse vinto».
Ives Jordaney è delegato del nuovo comitato zonale di Bionaz-Oyace e può quindi essere davvero soddisfatto del livello della prima edizione della battaglia di Bionaz dal momento che la finale regionale di seconda categoria ha ricalcato esattamente quella che si era disputata ad agosto nella Coumba Freida. Quando ha visto che in finale a Magneun sarebbe toccata nuovamente Malice della società Tsantì, ha capito che non ci sarebbe stata speranza e che sarebbe finita come la scorsa estate? «No, lei è una testona e non molla facilmente. - risponde Ives Jordaney - Il problema è che ha dovuto faticare molto in semifinale (contro Malice di Edy Gontier ndr): è uscita dal campo con la lingua fuori e quando è rientrata aveva ancora la lingua fuori. Non pensavo che avrebbe attaccato, invece ci ha provato. Ma ormai era cotta…».
Una curiosità: sempre in seconda categoria è arrivata fino agli ottavi di finale Negra dei frères Clusaz, madre di Magneun. Quest’ultima proviene dalla stalla di Francesco Pinet di Issogne.
«Nella nostra stalla abbiamo in tutto una trentina di capi, di cui solo 3 bianche e rosse, le altre tutte “nere”. - conclude Ives Jordaney - D’estate salgono all’alpeggio Grand Chamen, sempre a Bionaz, gestito da mio fratello Valter. Magneun è salita insieme al resto della mandria e anche quando è scesa è rimasta con tutte le altre, non l’ho mai tenuta da parte. Per me le mucche devono fare la normale vita da mucche, è meglio così».