Cassilda Champretavy, la centenaria che aveva conosciuto Maria José «con la quale potevo parlare in francese!»
Il 26 aprile del 1923 è il giorno che a Villeneuve vide nascere Cassilda Champretavy, figlia di Giuseppe Champretavy e Augusta Armand. Il padre di Cassilda era di Saint-Pierre, la mamma di Vens. Una volta sposatisi, i coniugi Giuseppe Champretavy e Augusta Armand si trasferirono a Saint-Nicolas quando Cassilda aveva 4 anni. Ma è a Vetan che Cassilda trascorre le sue estati d’infanzia, tra il divertimento delle corse nei grandi spazi verdi e nei boschi e il lavoro dei campi anche tra Vens e Ferrère. Con lei erano i fratelli, Albino del 1924, Renato del 1927 e Lino, nato quando lei è già una ragazzina, nel 1938.
A Vetan tenevano qualche mucca e la vita di bambini prima e di ragazzi poi, durante l’estate era di andare al pascolo, irrigare i prati, fare i fieni.
Aveva vent’anni, nel 1943, Cassilda Campretavy quando sposa, nella chiesetta del villaggio di Cerlogne, il suo amato Augusto Armand. Lui era un cacciatore. Il pranzo di nozze fu cucinato da due militari, amici del marito che nella vita ha sempre fatto l’agricoltore: per venticinque anni ha tenuto l’alpeggio di Jovençan nella comba di Vertosan. Andarono prima ad abitare a Cerlogne, in seguito si trasferirono a Saint-Christophe. Ben presto, da lì, dovemmo scappare per tornare a Vertosan, perché lui non voleva combattere per la Repubblica Sociale.
Cassilda Champretavy e Augusto Armand hanno avuto 3 figli, Piero scomparso a soli 3 mesi, Henry e Aurelio, nati rispettivamente nel 1945 e nel 1948.
Finita la guerra, Cassilda Champretavy e suo marito aprirono un negozio di alimentari a Fossaz; per loro la vita continuò, quindi, tra Saint-Nicolas e Aosta, soprattutto durante i giorni di mercato dove era possibile andare a vendere la Fontina. Ci fu però un altro fatto doloroso che Cassilda ricorda. Nel 1953, una valanga distrusse un tramuto dell’alpeggio che Augusto Armand gestiva nella comba di Vertosan, appena a valle del col Citrin.
Nella sua vita, Cassilda Champretavy ha svolto diversi mestieri: la contadina, la cuoca, l’imbianchina, la materassaia, la sarta, la pittrice su ceramica e legno e anche la scultrice per portare alla Fiera di Sant’Orso.
Nel pomeriggio di oggi, sabato 14 ottobre, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Saint-Nicolas la comunità porta l’ultimo saluto affettuoso alla centenaria che raccontava di avere conosciuto la principessa Maria José del Belgio - diventata l’ultima regina d’Italia avendo sposato Umberto II - «con la quale si poteva parlare in francese, perché a scuola ci era stato proibito di farlo!».