Mercato Europeo da record con quarantamila visitatori
Tre giorni di successo per la seconda edizione del Mercato Europeo tenutosi ad Aosta da venerdì 29 settembre a domenica 1° ottobre e che ha richiamato nella nostra città oltre 40mila persone giunte in maggior parte dal nord Italia ma anche da Francia e Svizzera. Oltre che di affluenza, è un successo anche di adesione da parte degli ambulanti, tanto che 110 sono stati gli stand in rappresentanza di 20 nazioni, 9 le regioni italiane. Gli stand erano dedicati al 90 per cento ai prodotti enogastronomici e allo street food e per il 10 per cento all’artigianato. Ermanno Bonomi, presidente dell’Ascom di Aosta e patron della kermesse, si ritiene più che soddisfatto e commenta «E' stata una 3 giorni che ha portato tantissimi visitatori in città». E' un appuntamento di grande richiamo è l’obiettivo è di farlo diventare un appuntamento annuale. Un traguardo che non è scontato, visto che bisognerà trattare con il Direttivo che regola l'attività e il calendario del Mercato Europeo la cui sede centrale è a Roma. «La nostra idea - dichiara Ermanno Bonomi - sarebbe quella si allestire ogni anno il Mercato Europeo in zone diverse di Aosta per vivacizzare l’intera città». Inevitabilmente però, dietro ad ogni manifestazione pur di successo qualcuno si lamenta e in questo caso sono gli esercenti del centro storico, via Sant'Anselmo, rimasti - a loro dire - a digiuno nei 3 giorni di festa. «Sì, in effetti è andata così, - afferma Michele Bellomo del Café du Bourg - tanto che per me e altri miei colleghi vicini sono state giornate vuote, strada deserta e chiusure serali anticipate per non stare qui a fare nulla». Leopoldo Gerbore, vice presidente di Confcommercio Valle d’Aosta nonché presidente dei ristoratori valdostani della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), taglia corto: «Logico che ci siano state meno presenze nei ristoranti e nei bar ma dobbiamo smetterla di piangerci addosso perché queste manifestazioni portano ad Aosta novità e tanta gente. In realtà costava molto di più mangiare nei loro stand che nei nostri locali. Quindi non c'è stata concorrenza sul piano dei prezzi ma su quello della qualità, dato che venivano proposti piatti che normalmente non si trovano nei nostri menu. Secondo me è stata una bella manifestazione che ha dato lustro alla nostra città e ritengo che il calo negli incassi, se c’è stato, è fisiologico in questo periodo dell’anno». Stefano Marchesin del Bar Davit ammette che «Abbiamo lavorato un po' meno ma dobbiamo anche pensare che tutta l'estate è andate bene. Quindi anche se quest’ultimo fine settimana è stato fiacco non bisogna farne un dramma. Lo scorso anno le condizioni meteo non erano così favorevoli così hanno avuto meno clienti loro e di più noi. Questa volta è stato il contrario». Ermanno Bonomi sostiene che «Quando si fa un investimento sul futuro qualcosa sul tavolo bisogna lasciare, per cui io credo che ognuno debba fare la propria parte per cercare di rendere Aosta veramente più attrattiva. Sono certo che la città abbia bisogno di movimento, di vivacità per non essere citata tra le città più tristi d'Italia e questo deve essere un impegno di tutti». Oltre all'Ascom Confcommercio infine, hanno partecipato all’organizzazione dell'evento la BCC e la Chambre Valdotaine con il patrocinio del Comune di Aosta.