“L’invenzione di San Francesco”, tutto esaurito per la conferenza dello storico Alessandro Barbero

“L’invenzione di San Francesco”, tutto esaurito per la conferenza dello storico Alessandro Barbero
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Tutto esaurito per la conferenza “L’invenzione di San Francesco” che lunedì, scorso, 25 settembre, Alessandro Barbero, specializzato in storia del Medioevo, ha tenuto ad Aosta nell’ambito di Plaisirs de Culture. Le prenotazioni per i 450 posti nel Teatro Splendor sono state bruciate in 1 minuto. Sono arrivate oltre 2.000 email: non sarebbero bastati 6.000 posti per accontentare tutte le persone che avrebbero voluto assistere all'incontro. A meno di 24 ore dalla diretta su YouTube, il video della serata ha superato le 3.300 visualizzazioni. Titolare di una cattedra di Storia medievale all’Università del Piemonte Orientale, Alessandro Barbero è molto amato dal pubblico per il suo stile originale e provocatorio nel raccontare fatti e personaggi del passato. E la sua conferenza ad Aosta - organizzata dall’Amministrazione regionale in occasione delle celebrazioni in onore di San Francesco, Patrono d’Italia, che si svolgeranno ad Assisi martedì 3 e mercoledì 4 ottobre e che vedono la Valle d’Aosta come regione ospite - non ha fatto eccezione. La lectio è stata un'ora di storia, di citazioni, di ricostruzioni inedite della figura di San Francesco, personaggio da sempre controverso, ma di cui la storiografia italiana e internazionale hanno restituito un'immagine bucolica, astratta, quasi angelicata rivisitata da Alessandro Barbero. «Oggi l'immagine è l'unica cosa che conta e però può essere manipolata come si vuole. - commenta Alessandro barbero - E si può vedere da come alla morte di Berlusconi è stato scelto, dalla politica e dai media, di dare una certa immagine di questo personaggio. Questa cosa succedeva anche nel medioevo e succedeva anche a san Francesco: dopo la sua morte c'è stato uno scontro politico per decidere chi bisognava ricordare, chi era, come si voleva che fosse ricordato». Alessandro Barbero aggiunge: «Questo, sia ben chiaro, non significa che paragono Berlusconi a san Francesco, ma il modo in cui si costruisce l'immagine e si decide come deve essere ricordato un personaggio. Tutte le immagini in mezzo a cui ci muoviamo sono costruite, ma l'importanza di un personaggio storico come san Francesco si vede anche dal fatto che ogni epoca lo può utilizzare e riproporre per dare una risposta alle proprie preoccupazioni. Benché fosse un uomo del medioevo immerso fino al collo nella sua epoca, oggi possiamo usare la sua immagine per parlare di noi. È successo quando il nuovo Papa ha deciso di chiamarsi Francesco e allora credo che il mondo abbia percepito il discorso della povertà, dello stare con gli ultimi». L'attualità del santo sta, secondo Alessandro Barbero, anche nel rapporto con la natura. «La natura è stata creata dallo stesso Dio che ha creato l'uomo e oggi ha una sua attualità»osserva Alessandro Barbero anche se le preoccupazioni del suo tempo erano altre «Mentre le nostre sono di non distruggere la natura di cui facciamo parte».

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