A Sarre si sono svolte le degustazioni degli 863 vini che partecipano al Mondial des Vins Extrêmes
L’Hôtel Etoile du Nord di Sarre ha ospitato giovedì scorso, 28 settembre, e ieri, venerdì 29, le selezioni degli 863 vini “eroici” provenienti da 26 Paesi del mondo in concorso alla 31esima edizione del Mondial des Vins Extrêmes. Al lavoro ai tavoli di degustazione erano 9 commissioni di assaggio con 5 componenti ciascuna.
Al concorso, organizzato dal Cervim, ha partecipato per la prima volta il Giappone, mentre la presenza del Brasile quest’anno al Mondial con ben 42 vini di 9 aziende fa capire quanto il concorso sia cresciuto dalla sua prima edizione - correva l’anno 1992 - a oggi. Dell’America del Sud, con il Brasile, in questi giorni a Sarre sono stati selezionati anche vini provenienti dall’Argentina e dal Cile, mentre per l’America del Nord vi erano etichette degli Usa. Per il Medio Oriente partecipano al Mondial il Libano e la Palestina. Dai monti del Caucaso sono stati portati al concorso vini prodotti in Armenia e Georgia, per l’Africa era presente Capo Verde. Per il continente europeo le selezioni hanno interessato i vini di Spagna, presente con ben 190 etichette, Andorra, Austria, Francia, Grecia, Macedonia del Nord, Malta, Polonia, Portogallo, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svizzera e Ucraina.
Con 56 vini presentati alle selezioni del Mondial des Vins Extrêmes non poteva mancare la Valle d’Aosta, una delle 18 regioni eroiche italiane in fatto di vini - forse la più eroica di tutte per la sua conformazione geomorfologica estrema - presente al concorso con 448 etichette di 174 aziende: Oltre alla nostra regione: il Veneto con 59 vini, la Liguria con 53, a seguire la Sicilia con 48, il Trentino con 42, la Lombardia 30, il Piemonte 29 e la Campania che ha presentato 28 etichette.
A oggi però non è ancora possibile sapere quanti sono i vini meritevoli dei premi suddivisi in Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro e Medaglia d’Argento, oltre a ulteriori premi speciali.
Questo concorso è l’unica manifestazione a livello mondiale totalmente dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticoltura eroica.
Il riscaldamento globale favorisce i vini estremi
Nell’ambito del concorso si è parlato anche di cambiamenti climatici ed è emerso che essi hanno in realtà favorito la viticoltura estrema. «Cambiamenti climatici non negativi per i vini estremi? Diciamolo sottovoce. - commenta il presidente del Cervim Stefano Celi - Certo, rispetto alla viticoltura di pianura e di collina possiamo ritenerci fortunati: con qualche in grado di temperatura in più le nostre uve ne beneficiano, abbiamo una migliore maturazione e un prodotto finale di maggiore qualità. Certo, se invece parliamo di siccità, il problema riguarda anche la viticoltura di montagna, come nel caso dello scorso anno».