Parco del Mont Avic, Davide Bolognini ancora presidente «L’ampliamento adesso è visto come un’opportunità»
Davide Bolognini è stato riconfermato alla guida dell’Ente Parco Mont Avic. Per il secondo mandato quinquennale consecutivo, sarà presidente fino al 2028. Lo ha deciso la Giunta regionale nella seduta di lunedì scorso. 18 settembre.
Classe 1968, geologo di Pont-Saint-Martin, Davide Bolognini esprime la sua grande soddisfazione per la nomina «che prendo - dice - come un riconoscimento per quanto fatto in questi miei primi 5 anni da presidente del Parco, perché se il primo mandato è stato un attestato di fiducia al buio, il secondo è la conferma della fiducia data».
Formazione, impegno, passione. Sono queste le parole che hanno segnato i primi 5 anni di lavoro di Davide Bolognini alla presidenza del parco del Mont Avic.
«L’impegno - sottolinea il riconfermato Presidente - è sempre in funzione di quello che si vuole raggiungere. Se ci si fissa degli obiettivi poi bisogna impegnarsi per raggiungerli. Alle volte, però, dipende dal contesto in cui ci si trova e con il quale bisogna confrontarsi. Ci sono state situazioni esterne che ci hanno un po’ penalizzato ma l’impegno non è mai venuto meno. Quindi la mia conferma al vertice dell’ente di gestione dell’area protetta e la prossima nomina del consiglio di amministrazione ci daranno la possibilità di lavorare con più serenità».
Uno dei progetti che sta particolarmente a cuore a Davide Bolognini riguarda il marchio di qualità del Parco.
«Credo che il marchio di qualità possa essere il motore trainante dell’economia del territorio. - spiega - Se il Parco lavora bene e presta il proprio marchio al territorio, anche quest’ultimo può averne dei benefici. Inoltre, con un incarico affidato a professionisti esterni, vogliamo creare una serie di iniziative che vedano coinvolti insieme a noi sia gli operatori che possono già vantare il nostro marchio dal 2019 sia quelli che ne hanno già fatto richiesta e ai quali, spero, lo consegneremo già a inizio 2024».
Davide Bolognini parla anche dell’ampliamento dei confini alla Clavalité nel comune di Fénis, operazione che mercoledì 10 maggio scorso ha ricevuto il via libera da parte del Consiglio Valle e che porta la superficie totale dell’area protetta a 7.293 ettari.
«L’allargamento - conclude Davide Bolognini - è stato chiesto dai proprietari delle aree interessate e rappresenta, quindi, una conferma che essere inseriti nel parco è considerato un valore aggiunto e non una penalizzazione come piuttosto si pensava una trentina di anni fa. Conseguentemente a questo ampliamento procederemo all’assunzione di nuovo personale attraverso 3 concorsi per laureati in campo amministrativo e tecnico. Avremo dunque più risorse a disposizione per portare avanti i nostri progetti. Tra questi quello iniziato nel periodo del Covid con il Forte di Bard: abbiamo dato incarico all’Università della Valle d’Aosta di studiare nuove proposte per fare della Bassa Valle una destinazione, e non più solo una zona di passaggio come è stato fino a oggi».