«Rassemblement Valdôtain all’opposizione La nuova Union? Non siamo interessati»

«Rassemblement Valdôtain all’opposizione La nuova Union? Non siamo interessati»
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Il battesimo sarà mercoledì prossimo, 27 settembre, quando - dopo la pausa estiva - tornerà a riunirsi il Consiglio Valle. Quel giorno il Presidente comunicherà ufficialmente la nascita di un nuovo gruppo consiliare, Rassemblement Valdôtain, del quale fanno parte Stefano Aggravi, Diego Lucianaz, Dino Planaz e Dennis Brunod, usciti dalla Lega Vallée d’Aoste.

Una novità che però non cambia la geografia politica dell’Assemblea: «Ci posizioneremo, in coerenza con il nostro percorso, all’opposizione. Lì siamo e lì rimaniamo» afferma Stefano Aggravi, uomo di punta di questa nuova aggregazione. E’ stato lui nelle scorse settimane ad aprire la crepa nella Lega, dopo i dissapori sulla riforma della legge elettorale.

Nei giorni scorsi è arrivato anche il simbolo, però è ancora presto per parlare dell’ organizzazione del movimento. «E’ un percorso tutto da costruire. Dietro di noi c’è un bel gruppo di simpatizzanti. - puntualizza Stefano Aggravi - La nostra idea è quella di radunare singole energie, persone che guardano allo spazio centrale della politica, al federalismo, alle libertà individuali, ai valori conservatori e alla difesa dell’autonomia della Valle d’Aosta».

Il Rassemblement Valdôtain è di destra?

«Si tratta di categorie ormai difficili da inquadrare. - risponde Aggravi - Di sicuro guardiamo al centro destra, parliamo di una realtà che si ispira a valori liberali e conservatori».

Non è che volete prendere il posto di Stella Alpina? «Quando parliamo di singole energie, non parliamo di persone di altri partiti. Non vogliamo togliere niente a nessuno. Su Stella Alpina è vero, possono esserci delle “affinità”. Detto questo, offro volentieri il caffè all’assessore Carlo Marzi, ma lo facevo già quando ero nella Lega».

E a chi dice che dietro alla vostra operazione ci sono Milanesio o La Torre?

«Illazioni che hanno contribuito a inquinare l’ultimo periodo della diatriba interna in casa Lega. E’ ovvio che a qualcuno piace “giocare” a scovare sempre gli ideatori di tutto. Altri hanno visto qualcosa di Milanesio, uno zampino socialista, nella mia citazione del “clima infame”. Mi sembrava l’espressione adeguata per rappresentare al meglio un passaggio non bello. Tante cose non sono uscite e non devono uscire perchè si finisce nelle questioni personali. Ribadisco: nessuno zampino. Mi accusano: “era tutto preparato”. Sarebbe andata diversamente, e più velocemente. Invece dico che è un percorso che non immaginavo a luglio. Perchè è la reazione a una situazione oggettivamente difficile».

«Il discorso con il quale siamo usciti dalla Lega - puntualizza Stefano Aggravi - lo abbiamo scritto in tre: io, Dino Planaz e Dennis Brunod, punto. Poi si è aggiunto Diego Lucianaz. Con lui condividiamo alcune posizioni, si è riconosciuto nella parte che riguarda la difesa e l’autodeterminazione della Valle d’Aosta, e nei temi legati alla libertà individuale e d’impresa».

Ultima accusa: vi state preparando a entrare nella nuova Union Valdôtaine, quella della réunion.

«Da ex studente universitario mi viene da rispondere: “non sono preparato”. Meglio: non siamo parte di quel discorso e non vogliamo entrarci. Guardiamo con curiosità a quello che succederà ma non ci interessa farci coinvolgere. Attenzione, non lo dico con disprezzo. Semplicemente siamo un’altra cosa».

Detto da un ex unionista... «Ancora di più».

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