Addio a Lidio Gyppaz, falegname e alpino innamorato del calcio

Addio a Lidio Gyppaz, falegname e alpino innamorato del calcio
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Lidio Gyppaz era un uomo buono, umile e altruista. Nel suo petto batteva un cuore di alpino, con una grande passione per il calcio - fu un valente portiere, era un grande tifoso del Milan e strinse amicizia con Dino Zoff conosciuto quanto veniva in Valle d’Aosta per i ritiri della Juventus - e per i cani San Bernardo (ne ha avuti 4). E’ mancato improvvisamente, per un arresto cardiaco, martedì scorso, 12 settembre, nella sua abitazione in strada Conoz a Châtillon. Aveva 81 anni.

Nato il 23 giugno 1942, frequentò il Don Bosco di Châtillon, dai padri salesiani, dove oltre a imparare il mestiere di falegname (lavorò alla ex Montefibre), aveva iniziato a giocare a calcio. Lidio Gyppaz si era messo subito in evidenza come portiere nelle accese partitelle e nei campionati che si svolgevano all'interno dell'istituto. Del suo talento sportivo si accorsero presto pure Rolando Croatto e Franco Nicco, rispettivamente dirigente e allenatore dell'US Châtillon che nell'ottobre del 1959 lo invitarono a svolgere alcuni allenamenti con la squadra. Fu immediatamente tesserato e il 3 gennaio del 1960 allo stadio «Natale Palli» di Casale Monferrato, faceva il suo debutto ufficiale nella squadra dove avrebbe giocato per 21 stagioni in Prima, Seconda e Terza categoria. In quell'occasione, come in altre innumerevoli partite che seguirono, Lidio Gyppaz fu decisivo e il Châtillon si impose per 3 a 1 ai più titolati avversari. Nella primavera del 1963, al termine di una partita vinta dal suo Châtillon sul campo del Castellamonte, dove Lidio Gyppaz che era 19enne aveva sfoderato il meglio del suo repertorio di grande e promettente portiere, fu avvicinato dai dirigenti del Torino, che lo invitarono a scendere nel capoluogo piemontese, dove per un paio di settimane si sarebbe dovuto allenare al mitico «Filadelfia» insieme al grande Lido Vieri e agli altri portieri granata. Ma Lidio Gyppaz, che stava per partire per L'Aquila in Abruzzo, dove come alpino avrebbe svolto il servizio militare, a malincuore fu costretto a declinare l'invito e a perdere l'occasione per diventare, forse, un calciatore professionista.

Il 14 settembre 1969 si sposò Maria Pia Torresan, segretaria del notaio di Châtillon Enrico Sebastiani. Dalla loro unione nacque il 20 settembre 1969 Fabio, a lungo dirigente della Cogne Acciai Speciali, che ora si occupa di compravendita di materie prime per una società inglese e che tra la fine degli anni Ottanta ed i primi anni Novanta giocava a basket come ala nella squadra di Aosta in Serie B2, seguito in ogni occasione dal super tifoso papà Lidio.

Le rare doti umane di Lidio Gyppaz sono testimoniate anche dall’onorificenza di Cavaliere della Repubblica per meriti civili ricevuta nel 1978 dopo aver prestato soccorso in qualità di «alpino volontario» alle famiglie terremotate del Friuli. Il 6 maggio del 1976 era di turno di notte alla Montefibre di Châtillon. La notizia del terremoto la apprese la mattina quando uscì dalla fabbrica. Una settimana dopo prese il cappello da alpino, tenda e sacco a pelo e raggiunse in treno da solo Osoppo, dove restò 2 settimane aiutando in ogni modo possibile la popolazione duramente colpita dal sisma.

I funerali di Lidio Gyppaz sono stati celebrati giovedì scorso, 14 settembre, nel giorno del suo 55esimo anniversario di matrimonio, nella chiesa parrocchiale di Châtillon. Oltre alla moglie Maria Pia e al figlio Fabio lascia gli amatissimi nipoti Arianna e Samuel.

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