La Lega perde quattro consiglieri: nasce il Rassemblement Valdôtain con Stefano Aggravi, Dino Planaz, Dennis Brunod e Diego Lucianaz

La Lega perde quattro consiglieri: nasce il Rassemblement Valdôtain con Stefano Aggravi, Dino Planaz, Dennis Brunod e Diego Lucianaz
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Mentre gli autonomisti di governo preparano la réunion con i congressi d'autunno, sul fronte opposto, nel centrodestra, ad agitare le acque in casa Lega alla ripresa è sempre il «caso Aggravi» per le divergenze interne al gruppo consiliare regionale sulla riforma elettorale.

Sono 4 i consiglieri regionali della Valle d'Aosta del gruppo della Lega che hanno comunicato - nella mattina di ieri, venerdì 15 settembre - alla Presidenza del Consiglio la volontà di creare un nuovo gruppo, chiamato Rassemblement Valdôtain. Oltre ai 3 - Stefano Aggravi, Dennis Brunod e Dino Planaz - che avevano reso noto giovedì, con un lungo documento, la loro fuoriuscita dal Carroccio, c'è anche Diego Lucianaz, eletto come indipendente e che si era iscritto al gruppo leghista.

Il nuovo gruppo - che si collocherà all’opposizione - è guidato dall'ex assessore Aggravi nel ruolo di capogruppo, con Dennis Brunod vicecapogruppo, quindi Dino Planaz e Lucianaz. Stefano Aggravi è un ex unionista: è stato anche «animateur principal» della Jeunesse Valdôtaine.

"La nascita del gruppo rappresenta la prosecuzione della nostra azione politica - scrivono in una nota i consiglieri del Rassemblement Valdôtain - con l'obiettivo di riunire i valdostani che si riconoscono nei valori dell'Autonomia speciale, del federalismo, della salvaguardia dell'identità e delle tradizioni della nostra Valle, della difesa delle libertà individuali e dei valori conservatori della nostra società".

E sarebbe corretto dire che rinasce il Rassemblement Valdôtain: scissione di destra dell'Union Valdôtaine, è stato attivo in Valle d'Aosta negli anni Sessanta e Settanta. È nato in occasione delle elezioni regionali del 1963, quando l'area conservatrice dell'Uv diede vita al Rassemblement indépendant valdôtain. Nel 1967, il Riv è diventato Rv, per ottenere nel 1968 2 seggi nel Consiglio regionale della Valle d'Aosta e il 5,4 per cento dei voti; nel 1973 scese a un solo seggio con l'1,6 per cento. Alleato della Democrazia cristiana in Consiglio, nel 1976 è confluito insieme all'Uv e all'Union valdôtaine progressiste nella riunificazione autonomista sotto il simbolo del Leone rampante. L'Uvp è rinata nel 2012.

“Clima infame” Che qualcosa di grave stava capitando nel Carroccio si è capito il giorno prima, giovedì scorso, 14 settembre. Anche se le avvisaglie vi erano da tempo. La frattura si è consumata intorno alla proposta di riforma elettorale. A lasciare l'ex assessore alle finanze Stefano Aggravi, considerato fino ad oggi un «peso massimo» della Lega Vda, e i consiglieri Dino Planaz e Dennis Brunod che hanno spiegato le ragioni in un documento di 5 pagine.

"Rivendichiamo la libertà di dissentire - dichiarano i 3 - da scelte fatte in altre stanze e altri luoghi, da scelte imposte e non discusse, da improvvisi cambi di rotta sostenuti da un clima infame costruito e voluto ad arte anche da chi non riconosciamo più rispetto al tanto lavoro ed alle battaglie condotte insieme". "Scegliamo per reazione di proseguire la battaglia politica lungo un'altra via - aggiungono - con l'intento di radunare tutte quelle singolarità e forze libere che si riconoscono nei valori dell'Autonomia speciale, del federalismo, della salvaguardia dell'identità e delle tradizioni della nostra Valle, della difesa delle libertà individuali e dei valori conservatori della nostra società".

I contrasti con il direttivo - formato dalla segretaria Marialice Boldi, dalla senatrice Nicoletta Spelgatti e dal consigliere regionale Paolo Sammaritani - si sono acuiti nelle ultime settimane. Al centro dei dissidi la nuova legge elettorale, sulla quale l'unità del centrodestra valdostano ha vacillato per mesi fino alla riunione romana di fine maggio nella quale i referenti nazionali dei partiti hanno imposto una linea comune.

Il motivo del disagio di Stefano Aggravi? Nel testo del centrodestra è previsto che in caso di dimissioni del Presidente della Regione o di mozione di sfiducia si torni immediatamente al voto, eliminando di fatto la possibilità di presentare una mozione di sfiducia costruttiva che prevede 60 giorni di tempo per creare una nuova maggioranza. Il disegno di legge del centrodestra non ha convinto l’ormai ex vicecapogruppo della Lega che sui social sollevava dubbi di costituzionalità rispetto allo Statuto speciale valdostano.

"La vicenda della riforma elettorale - si legge nel documento - potrebbe essere letta molto semplicisticamente come un diverbio di natura meramente tecnica" tuttavia, sottolineano, c'è evidente una questione politica che si va a sommare "al clima infame che qualcuno ha voluto sviluppare, con ampie alimentazioni terze" creando "confusione e sconquasso nel gruppo". "La linea politica - si legge ancora - è stata per la prima volta imposta al gruppo senza possibilità di dibattito o discussione anche e soprattutto in ragione del fatto che sino a quel momento la linea era differente, chiara e trasparente anche nei confronti della base della Lega Vda. La linea politica è stata più volte giustificata da un minimo comune denominatore ovvero che 'così vuole il nazionale', punto e a capo".

Malessere da tempo“Ne prendiamo atto. Ci dispiace ma non possiamo fare altro. E' una situazione che si è protratta per lungo tempo. Sono certa che la legge elettorale sia solo un pretesto, non credo che persone dell'intelligenza di Aggravi per un cavillo prendano una decisione così importante. E' un malessere che covava da tempo. Gli auguro comunque le migliori fortune ovunque vadano".

E’ la dichiarazione della segretaria regionale della Lega Valle d'Aosta, Marialice Boldi, in merito all'abbandono del partito da parte di tre consiglieri regionali, tra cui l'ex assessore Stefano Aggravi, avvenuto proprio alla vigilia del raduno di Pontida.

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