Restaurate le lunette del castello di Issogne Il risultato degli interventi è straordinario
Il cortile del castello di Issogne ospita da alcuni mesi un doppio cantiere e con il trascorrere delle settimane si svelano progressivamente i risultati straordinari dei restauri che la Regione ha (finalmente) voluto effettuare, stanziando oltre 1 milione e mezzo di euro, dei quali 180mila coperti da una sponsorizzazione della casa automobilistica Ferrari.
L’azienda di Maranello in particolare ha destinato la cifra al recupero delle famose lunette affrescate (costo complessivo 500mila euro) del porticato, commissionate alla fine del XV secolo dall’illuminato priore di Sant’Orso Giorgio di Challant e raffiguranti diverse botteghe, un mercato e, quella vicina al portone di ingresso, il corpo di guardia del maniero. Sono senza dubbio le opere d’arte più note della Valle d’Aosta, ammirate ogni anno da decine di migliaia di persone e proprio in questi giorni sono oggetto degli ultimi ritocchi, che concludono un lavoro deciso dall’Amministrazione regionale nel settembre del 2021.
Il risultato è straordinario e lo sarà ancora di più una volta posizionata un’illuminazione specifica che metterà ulteriormente in risalto la bellezza e la vivacità cromatica delle lunette. Il lavoro è stato seguito dalla restautrici della ditta Gallarini Bonollo di Nus e in particolare da Maria Gabriella Bonollo, lasciando gli affreschi sempre visibili durante gli interventi, in modo che i visitatori potessero seguire l’andamento del restauro.
«Sono pitture - ricorda Viviana Vallet responsabile della Soprintendenza regionale per i Beni culturali - realizzate con tecnica mista, ad affresco, mezzo fresco ed a secco da una bottega attiva appunto negli ultimi anni del 1400.» «I principali problemi conservativi di queste importanti decorazioni - spiega Viviana Vallet - erano la presenza di abrasioni e l’ormai scarsa coesione della pellicola pittorica, poi vi erano alcune mancanze e delle parti di intonaco instabili. La cromia delle lunette era molto alterata dalla presenza di sporco, depositatosi nei secoli, come pure dalla presenza di sali minerali. Sebbene non fossero mai state interamente ridipinte, le lunette hanno subito nel tempo alcune integrazioni pittoriche che sono state rimosse.»
Il risultato della pulitura è veramente impressionante, i colori sono magnifici e pure i tantissimi graffiti, come anche le iscrizioni, puliti a loro volta, sono riapparsi con una nitidezza alla quale non eravamo abituati. Il colpo d’occhio è eccezionale e non mancherà di colpire i turisti e pure i visitatori valdostani che non vorranno perdersi questa opportunità per una nuova visita al castello di Issogne.
Dall’altro lato del cortile, con al centro la famosa fontana del Melograno, Daniela Bortot sta invece coordinando i lavori della maestranze della ditta De La Ville di Quart impegnate in un altrettanto impegnativo intervento, il recupero della famosa serie di stemmi famigliari del “miroir pour les enfants de Challant”, il ciclo che ricostruisce tutte le alleanze matrimoniali di quella che fu la principale famiglia nobile del Ducato di Aosta. Un “miroir” in situazione di ampio degrado, in particolare proprio nell’ala occidentale, sopra l’ingresso del nuovo percorso di visita, dove sono al lavoro i restauratori e dove parecchi stemmi sono scomparsi, anche se ora, dopo delle specifiche analisi, si ritrovano le tracciature sull’intonaco.
Purtroppo molto si è perso, probabilmente troppo, in attesa che si prendessero le decisioni su come procedere sono passati anni. Il trascorrere del tempo ha causato danni irreparabili e anche nei giorni scorsi si è ancora dibattuto sull’opportunità di restaurare quello che resta - in alcuni casi ben poco, quasi niente - oppure di ricreare le cromie in base ai documenti trovati negli archivi. La scelta sembra essere quella di non ridipingere gli stemmi e quindi di intervenire solamente sulle parti attualmente “leggibili”.