Si può affrontare l’autunno con la sapienza... del Medioevo I consigli di Carlotta Minero Re ispirati da Santa Ildegarda
Dalla mattina di lunedì scorso, 28 agosto, le montagne più alte che fanno da cornice ad Aosta, prima tra tutte il Mont Emilius, si presentavano con le vette ricoperte di neve mentre le temperature - che ancora la scorsa settimana avevano toccato massime insolite per questo periodo superando anche di molto i 30 gradi - erano scese improvvisamente sotto i 20 gradi, con l’evidente risultato nel cambio di abbigliamento per molte persone.
Ecco quindi quella fase di passaggio stagionale - quest’anno presentatasi in modo particolarmente brusco - per affrontare la quale sabato 19 agosto scorso aveva fornito alcuni utili consigli la farmacista e fitoterapeuta funzionale Carlotta Minero Re, che ora completa il suo decalogo per farsi trovare pronti all’autunno in arrivo, ispirandosi ai “rimediovali” di Santa Ildegarda di Bingen, badessa benedettina del dodicesimo secolo.
I consigli di Santa Ildegarda
«Le “scorte” estive devono trovare il giusto spazio nella “dispensa” autunnale. - spiega Carlotta Minero Re - Quindi di seguito con semplicità annovero instancabilmente le regole di ogni giorno, a cui tutti possiamo attingere. Sono regole di vita che ci ha lasciato in eredità Santa Ildegarda di Bingen, profetessa a cui mi rivolgo nel processo di studio e ricerca. La prima colazione: secondo Santa Ildegarda, una buona giornata inizia con un pasto caldo. Con una colazione calda, infatti, lo stomaco si porta alla “temperatura di esercizio”, altrimenti fa molta fatica a riscaldarsi e questo comporta un dispendio di energie e quindi per noi significa un grande affaticamento. Tuttavia Santa Ildegarda consiglia di fare colazione il più tardi possibile per una buona digestione. “È benefico per una persona fisicamente sana astenersi dalla colazione fino a poco prima di mezzogiorno o intorno a mezzogiorno” dice. Solo i malati e i deboli dovrebbero fare colazione la mattina, in modo che possano recuperare le forze. Persone completamente sane possono fare a meno della colazione e mangiare il loro primo pasto caldo a mezzogiorno. Sul bere sempre Santa Ildegarda raccomanda di farlo durante i pasti con moderazione. In ogni caso, delle miscele salutari di succhi di frutta o preparazioni di tè al finocchio dovrebbero migliorare l'acqua e renderla più sana e digeribile. Sul mangiare invece, si può farlo relativamente di più in inverno senza subire danni. Infatti, "mangiare moderatamente (in estate), non causa danni, ma mantiene la sua salute”. Tuttavia, anche la temperatura degli alimenti e delle bevande svolge un ruolo importante. "Una persona che mangia cibo molto caldo in estate quando c'è già molto calore interiore può facilmente eccitare la gotta, ma se mangia cibo molto freddo in estate quando c'è molto calore interiore, crea catarro in sé stessa. Pertanto, in estate, l'uomo dovrebbe mangiare cibo temprato al caldo e freddo, che gli porterà buon sangue e carne sana”».
Il digiuno salutare
«A pranzo e a cena il pasto dovrebbe sempre essere composto di ogni elemento, in parti uguali proteine e buon cereale, verdura e frutta, e preparato in modo che anche “l'occhio mangi” ed i succhi digestivi si preparino sufficientemente. Il pasto se piacevole è meglio digeribile! - prosegue Carlotta Minero Re - La sera è consigliabile mangiare presto in modo da poter fare una lunga passeggiata digestiva prima di andare a letto. I pasti suggeriti sono solamente 3, cioè "colazione", "a mezzogiorno" e "di notte", di cui la colazione è in realtà necessaria solo per le persone più deboli. In ogni caso, sembra più sano non appesantire costantemente l'apparato digerente con piccoli snack, ma è importante anche mantenere dei periodi di riposo per il metabolismo. La fase di riposo più lunga per l'apparato digerente dovrebbe idealmente durare tutta la notte, da iniziare dunque dopo la cena e fino al pranzo successivo. Una "fase di digiuno" di 13-17 ore è considerata come di promozione della salute o di prolungamento della vita».
L’importanza della cottura
«A proposito di cibo crudo, Ildegarda sconsiglia di mangiarlo, il cuocere è un processo in cui l'elemento fuoco aiuta a scomporre le sostanze nutritive negli alimenti ed a renderle più assimilabili dall'uomo. - dice ancora Carlotta Minero Re - I cibi cotti forniscono più energia utilizzabile rispetto ai cibi crudi. Per esempio molte piante hanno un tessuto cellulare molto stabile allo stato grezzo, che spesso non può essere scomposto in modo ottimale da noi esseri umani. Inoltre varie piante e soprattutto i cereali contengono acido fitico, che può essere scomposto solo mediante ammollo o cottura normale o cottura al forno. Alcune sostanze nutritive, come ad esempio il licopene o il betacarotene, sono utilizzabili solo attraverso il riscaldamento o la cottura. Questo significa che cucinando, molte sostanze importanti vengono assorbite meglio dall'organismo, e le sostanze nocive si riducono proprio grazie al processo di cottura! Esistono alimenti selezionati che non contengono alcuna sostanza nociva o solo poche sostanze ma di per sé innocue e pertanto sono ben tollerati anche crudi. Cito qui alcuni esempi: prezzemolo, mandorle, mela cotogna, mele, finocchio - particolarmente buono al mattino prima di colazione - in tutte le sue forme; i semi di canapa sono curativi; olio di canapa, olio di mandorla dolce in insalata, galanga, aglio. Quest’ultimo ci si dovrebbe ricordare di non scaldarlo mai e di consumarlo moderatamente. L’insalata a foglia verde non viene considerata cruda se condita con olio, aceto e sale. La marinatura di almeno 10 minuti rende la lattuga “cotta” e digeribile. Attenzione: la marinatura non deve coprire il gusto della verdura, altrimenti sarebbe troppo forte e l'insalata si cuocerebbe 2 volte diventando indigeribile. Infine, per aceto si intende quello di vino!».
Un momento per la gioia
«Per concludere vorrei aggiungere che ogni periodo porta un inizio e una fine ma durante ogni periodo c’è sempre un momento per la gioia. - conclude Carlotta Minero Re - Nella memoria c’è terreno fertile per il ricordo di eventi difficili piuttosto che di quelli gioiosi, pertanto con questa consapevolezza la rotta va invertita, perché la gioia nutre, lo sconforto impoverisce. Quindi attraverso disciplina e compassione l’invito è sempre sull’osservazione del moto che percepiamo e nello stare sul momento presente per farne tesoro. Ed in quel tesoro, come il caldo del fuoco e il fresco della sorgente, ritrovare una bolla di sapone nel tenero e dolce ricordo quando ci sarà una difficoltà da attraversare».
Per altre informazioni si può contattare Carlotta Minero Re al 338 3875247 oppure scrivere a rimedinoa@gmail.com.