Voci fuori dal coro
Piace lo stagionale a 200 euro per i piccoli comprensori. Quasi a tutti. E’ assolutamente favorevole a questa nuova misura Davide Vuillermoz, presidente della Pila la società che gestisce anche gli impianti di Cogne e di Crevacol, «perché si tenta con questa iniziativa di riavvicinare i valdostani allo sci. - sottolinea Davide Vuillermoz - Abbiamo stazioni minori non per questo meno appetibili. La promozione di questo skipass potrebbe quindi offrire la possibilità alle famiglie di vivere - con costi inferiori - delle belle giornate sulle piste».
Federico Maquignaz è il presidente della Cervino che oltre a Cervinia e Valtournenche gestisce pure il comprensorio sciistico di Chamois. «Non so se il costo dello stagionale sia la causa dell’allontanamento dei valdostani dalle piste, con questa soluzione potranno tornare a sciare tranquillamente spendendo meno. Questa iniziativa mi trova assolutamente favorevole e la ritengo importante: può solo fare bene al nostro mondo per riavvicinare anche le famiglie con bambini e proporre qualcosa di più per i giovani».
«Secondo l’esperienza dell’anno scorso e guardando i dati - afferma Roberto Viquéry, presidente della Monterosa Spa, la società che gestisce il comprensorio Monterosa Ski e quindi gli impianti di Antagnod, Brusson/Palasinaz, Gressoney-Saint-Jean e Champorcher-, il problema è che abbiamo una percentuale molto bassa di sciatori valdostani che frequentano le nostre piste. Speriamo con questa iniziativa di rilanciare lo sci nelle piccole stazioni. Auspichiamo, quindi, il ritorno dei valdostani e soprattutto guardo a questa iniziativa come un modo per non perdere i futuri sciatori nei nostri comprensori che sono i giovani. Già oggi lo stagionale è gratuito fino ai 18 anni e avere abbassato lo stagionale a 200 euro per i residenti deve fare ben sperare, perché non possiamo pensare di vedere sugli sci solo persone oltre una certa età. E lo dico io che ho superato da un pezzo i 60 anni. Abbiamo bisogno delle famiglie, dei bambini e dei giovani per mantenere in piedi gli impianti minori, altrimenti non vale la pena continuare a investire».
«Questa è sicuramente una buona iniziativa. - afferma Matteo Liore rappresentante di Valgrisenche Ski - Ultimamente, grazie ai provvedimenti che riguardano i comprensori minori, si fa notare la volontà dell’Avif di tornare a spingere e coinvolgere le piccole stazioni sciistiche. Noi siamo una di queste e l’ultima iniziativa non può che essere graditta. È anche importante riuscire a portare sulle piste i residenti che, ci dicono i dati, risulta sempre più difficile coinvolgere. Sicuramente hanno giocato a nostro sfavore i costi in rialzo, ora le cose potrebbero cambiare. E c’è da sperare che il riavvicinamento non sia legato solo al costo minore dello skipass, bensì anche alla riscoperta del piacere di trascorrere delle belle giornate sulla neve».
Per la serie non tutti siamo contenti, non si lascia scappare l’occasione per dire come la pensa il presidente della Società Cooperativa Rhêmes impianti, Bruno Rollandoz.
«Abbiamo poco da dire. - sostiene - È una decisione assunta a maggioranza dall’Avif, voluta per riportare a sciare i valdostani. Secondo i nostri dati, a Rhêmes-Notre-Dame la scorsa stagione solo 6 residenti hanno comprato lo stagionale. Magari questa iniziativa invoglierà qualche valdostano a venire a sciare da noi. Qui a Rhêmes abbiamo rilevato che alla fine sono i bambini che sciano, e solo fino a quando vanno a scuola e frequentano i corsi. Chi abita a Rhêmes potrebbe utilizzare le nostre piste gratis, visto che abbiamo provato anche con questa promozione, ma non vengono ugualmente. È davvero strano. Posso però dire che questa “trovata” dei 200 euro per lo stagionale a favore dei valdostani farà probabilmente arrabbiare i non residenti. Secondo i nostri conti abbiamo capito che solo aumentando in maniera importante il numero degli stagionali venduti ai valdostani forse andremo a pareggio con i costi. Detto ciò, vorremmo che l’Amministrazione regionale venisse per davvero incontro ai piccoli comprensori con degli aiuti. Questo è quello che farebbe la vera differenza».
Piuttosto contrariato per questa iniziativa è il presidente della cooperativa Job&Friends, presieduta da Maurizio Lanivi, che gestisce il complesso sciistico «KS 169 Berio» a Ollomont.
«Per quanto riguarda lo stagionale a 200 euro, non siamo stati contatti in merito, ho letto la notizia sugli organi d’informazione. - afferma Maurizio Lanivi - Nessuno ci ha informato prima o chiesto il nostro parere. Non posso dire, quindi, se la cosa funzionerà, se questa scelta caduta dall’alto sarà utile per noi. Piuttosto mettiamo sul piatto della bilancia i costi aumentati dell’energia per gestire l’impianto sciistico. Nei giorni scorsi abbiamo inviato una lettera al Comune di Ollomont con la richiesta di rivedere il contratto di gestione, altrimenti saremo costretti a procedere alla rescissione. Per quanto riguarda la nostra cooperativa, non ci sono più le condizioni per gestire il comprensorio sciistico. Siamo rimasti scottati nella scorsa stagione sciistica. Difficile a questo punto riuscire ad ammortizzare pure questo costo. Tutto ciò messo insieme, ci fa semplicemente dire che, per la prossima stagione non è detto che saremo ancora noi a gestire il complesso sciistico di Ollomont».
Per Marco Mosso, presidente dell’Asiva si tratta sicuramente di una bella iniziativa che «Serve a dare vitalità e vivacità ai piccoli comprensori e, soprattutto, ad attrarre le famiglie con i più piccoli. È importante riuscire a dare l’opportunità a tutti i valdostani di avvicinarsi o riavvicinarsi alla pratica dello sci a un costo accessibile ed offrire in questo senso l’opportunità di trascorrere delle belle giornate sulla neve, tenuto conto del fatto che molti piccoli comprensori si trovano in situazioni difficili per quanto riguarda i costi di gestione, sempre più elevati. Questa iniziativa potrebbe sicuramente essere d’aiuto e dare una boccata di ossigeno. Il costo ribassato dello skipass stagionale può dunque essere un incentivo e permettere di sviluppare un certo tipo di clientela che diversamente non frequenterebbe le piste».