Si restaura un’edicola ottocentesca a St-Marcel Una piccola ma preziosa testimonianza di fede
Una piccola cappella risalente alla fine dell’Ottocento e situata sulla strada che conduce al santuario di Plout, a Saint-Marcel, sta per tornare a nuova vita. L’obiettivo inizialmente era terminare i lavori in occasione della festa che si celebra al santuario la seconda domenica di settembre, ma gli interventi non sono conclusi e quindi occorrerà attendere qualche settimana in più.
La piccola edicola votiva dedicata a Sant’Erasmo si trova per l’esattezza a Réan che è anche il cognome della famiglia dei precedenti proprietari e fondatori della cappella che attualmente appartiene alle sorelle Enrica e Manuela Zublena (rispettivamente ex sindaco di Saint-Marcel ed ex assessore regionale).
A fornire i dettagli dei lavori è l’architetto Marzia Bertello che si occupa del progetto e della direzione lavori, mentre le imprese che curano gli interventi sono la Edilmica di Eugenio Pietromica per le opere edili e la Cooperativa De La Ville di Daniela Bortot per il restauro. Il costo è di 30mila euro; i lavori sono iniziati nel mese di maggio e termineranno presumibilmente a ottobre.
«Dalle nostre ricerche storiche, abbiamo appurato che si parla dell’edicola a partire dagli anni Trenta del secolo scorso, ma con tutta probabilità l’edificio religioso risale alla fine dell’Ottocento. - illustra Marzia Bertello - L’input per dare il via ai lavori di risanamento e restauro della cappelletta è arrivato con la possibilità di accedere con un bando di gara ai finanziamenti del Pnrr, nella sezione specifica che riguarda la “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”. Il progetto era già predisposto come pure avevamo già ottenuto i pareri positivi della Soprintendenza regionale, così si è potuti partire in maniera spedita. Il primo intervento è consistito nel rifacimento del tetto che presenta una particolare volta a botte, dopodiché si è proceduto a rimuovere il precedente intonaco che ricopriva i dipinti all’interno, realizzati con una tecnica semplice ma efficace in voga a fine Ottocento caratterizzata da bei colori. Una precedente opera di restauro era stata effettuata negli anni Sessanta e le opere pittoriche erano state coperte; sempre risalente a quel periodo era la collocazione di un cancelletto interno che è stato rimosso. I dipinti sono dedicati a Sant’Erasmo, a Santa Barbara e a Sant’Antonio».
Ora i dipinti sono già visibili ma i restauri devono ancora essere completati. La cappelletta dedicata a Sant’Erasmo presenta altre particolarità. La struttura è rialzata rispetto al piano della strada e si accede per mezzo di alcuni gradini e all’interno è ancora visibile il cordolo dove nei decenni passati era situata una panca con tre fori per le offerte in generi alimentari, oltre ad una cassetta per le elemosine. «Con tutta probabilità i contadini che vi si recavano, con potendo offrire denaro vi lasciavano olio, farina, grano. – conclude l’architetto Marzia Bertello - In una delle pareti è presente un’apertura verso il lato della strada, probabilmente una piccola porta che consentiva ai passanti di vedere all’interno».