Matteo Garino è un vero “ironman”

Matteo Garino è un vero “ironman”
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Per Matteo Garino era la gara dell’anno, quella che aveva preparato per mesi, perché durissima. Così domenica scorsa, 20 agosto, quando a Copenhagen ha tagliato il traguardo del terribile “Ironman 2023” come 89esimo su 2.091 concorrenti la soddisfazione è stata veramente grande. “Se me lo avessero raccontato prima di partire non ci avrei creduto, è stata una gara perfetta fino alla mezza maratona, poi la fatica si è fatta sentire. Il nuoto di 3,8 km - racconta Matteo Garino - nel bacino dell’Amager Strandpark non è andato bene, tanto che sono uscito dall’acqua come 525esimo. Comunque sono salito in bici, per i 180 km dei 2 giri del percorso in centro a Copenhagen, un tracciato veloce con 1.300 di dislivello ma i primi 90 km sotto la pioggia hanno reso la strada molto scivolosa, in tanti sono caduti. Ne ho sorpassati ben 369 e quindi dopo il cambio delle scarpe ho corso i primi 21 chilometri dei 4 giri della maratona di 42,2, ho tenuto un buon ritmo ma i temuti crampi sono arrivati, sembrava mi strappassero le gambe, cosi sono stato costretto a rallentare.”

Al traguardo tra gli applausi Matteo Garino ha concluso in 9h29’09”, 23esimo di categoria e secondo tra gli italiani partecipanti. “E’ stata un’esperienza durissima ma fantastica. Un’obiettivo raggiunto grazie alla mia famiglia, che ringrazio come ringrazio il mio coach Michael Pesse, l’osteopata Ilaria Pinelli e il nutrizionista Fabrizio Tamburini.”

A vincere dopo una gara esaltante è stato il tedesco Joachim Krauth in 8h16’13”, con appena 45 secondi di vantaggio sul britannico Grant Johnson, terzo a 2’26” l’olandese Olaf Van der Bergh e 11esimo il migliore italiano Marco Pavani a 24’25”.

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