Un festival “di famiglia” che fa suonare il mondo La 25esima edizione di Etétrad è stata un successo

Un festival “di famiglia” che fa suonare il mondo La 25esima edizione di Etétrad è stata un successo
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Un grande successo, con oltre 3.000 passaggi nelle 5 giornate della rassegna. Dopo lo stop forzato del 2020 e le proposte ridotte del 2021 e del 2022, la 25esima edizione di Etétrad - andata in scena da mercoledì 15 a sabato scorso, 19 agosto, ad Aosta (per quanto riguarda il concerto inaugurale di Ferragosto con Violons Volants e l’artista di fama mondiale Shantel, che ha collaborato anche con Jovanotti) e a Fénis (per tutto il resto della programmazione) - ha segnato il ritorno alla forma integrale del festival, che ha riportato il pubblico a godere di una lunga serie di eventi musicali, ben 25, che hanno ancora una volta creato un perimetro attorno alle produzioni più coraggiose e innovative che partono dalle musiche tradizionali andando verso forme sperimentali libere ed emancipate di arte. Tanti i musicisti valdostani accanto a grandi nomi della musica internazionale. E poi stage, presentazioni di libri, animazioni per bambini e incontri con gli artisti. «I concerti sono stati un susseguirsi di sorprese e di aperture verso alcuni esponenti di maggior spicco come Shantel o Gilles Chabenat, o ancora lo storico gruppo dei Djal, che proprio ad Etétrad aveva mosso i suoi primi passi 30 anni or sono e su quello stesso palco hanno deciso di dare il loro ultimo concerto, davanti allo sguardo attonito degli spettatori che hanno dovuto accettare che questa loro esibizione rimarrà per sempre l'ultima. - racconta il direttore artistico Vincent Boniface - I partecipanti agli stage sono stati una trentina e molte sono state anche le visite alla mostra “Lo son di tsaporgne - lo scacciapensieri nel mondo” a cura di Alessandro Zolt e Guido Antoniotti, in armonia con il resto dell'esposizione del Mav che ha ospitato la raccolta di piccoli strumenti provenienti dai quattro angoli della terra, partendo proprio dalle nostre Alpi. I momenti di ristoro sono stati ampiamente apprezzati, grazie alla cura della Pro Loco di Fénis nel preparare ottimi piatti della tradizione valdostana assieme all'affiatato Etébar gestito dagli amici dell'Mpc di Aosta, in collaborazione con lo sponsor di Etétrad, le Distillerie St. Roch, che per l'occasione hanno inventato alcuni cocktails a base di genepy che accanto alle Bières du Grand-Saint-Bernard hanno contribuito a raccontare la nostra Valle anche sul piano eno-gastronomico». I partecipanti hanno potuto godere di un servizio di deposito che ha custodito i preziosi strumenti artigianali portati dai numerosi appassionati sempre pronti a far partire una “jam session” notturna. «Ora l'associazione, forte di un numeroso gruppo di volontari ai quali va il più grande degli applausi, guarda all'edizione 2024 con tutta l'intenzione di continuare con questa “location” visti i rapporti molto proficui con l'Amministrazione comunale oltre che i partner regionali e quelli privati, nella speranza di avvicinare sempre di più l'evento al Castello di Fénis che più di ogni altro spazio riuscirebbe a produrre l'effetto magico di legame tra l'architettura storica e i suoni del passato rivisitati in chiave moderna. - anticipa Vincent Boniface - I canali social sono per il momento il luogo dove poter riportare alla memoria i momenti magici che hanno scandito questa 25esima edizione, dove presto si potranno guardare i reportage a cura di Babel Vision e le foto dei fotografi ufficiali della manifestazione, tutte realtà importantissime alle quali l'associazione Etétrad intende porgere i suoi sentiti ringraziamenti assieme all'invito rivolto a tutti di continuare questo viaggio durante la prossima edizione, molto probabilmente sempre a cavallo di Ferragosto». Un festival che, per sua natura, si apre al mondo ma che rimane un evento legato al concetto di famiglia: quella dei Boniface, naturalmente, che con i Trouveur Valdotèn sono alla base del progetto Etétrad in quanto inventori della rassegna, ma anche quella del presidente Paolo Dall’Ara - che guida l’associazione culturale da quasi 10 anni - con la moglie Hélène Imperial, la famiglia Fumasoli che si occupa del Service, i Joyeusaz con Diego e sua sorella Delia attivi nella segreteria di produzione e nell’organizzazione dei volontari, la famiglia Imperial con Eleonora e Albino e Babacar Diakhaté di Babel Vision, la grande famiglia dei membri di Radio Proposta inBlu e tanti altri, tutti uniti dall’amore per la musica e per un festival che è ormai un patrimonio della cultura della nostra regione.

La famiglia Boniface con, da sinistra, Rémy Boniface, Sandro Boniface, Liliana Bertolo e Vincent Boniface. Sotto un momento di ballo

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