Ritardi nelle assunzioni dei docenti, l’ira dei sindacati «Ci risiamo, la Regione non rispetta la tabella di marcia»
Il ritorno in aula si avvicina - manca una ventina di giorni - e l’iter delle assunzioni degli insegnanti è in ritardo. La causa ? La cronica mancanza di personale delle segreterie delle scuole e della sovrintendenza regionale gli studi. Mercoledì scorso, 23 agosto, sono stati pubblicati i trasferimenti annuali del personale di ruolo di scuole materne ed elementari. Mancano ancora quelli di medie e superiori. Dopo questa operazione ci saranno le immissioni in ruolo - abbastanza numerose nelle scuole superiori -, poi le chiamate per le supplenze. Dato che per ogni operazione le sedi disponibili devono essere pubblicate almeno 24 ore prima delle convocazioni e non possono essere note prima della conclusione della fase precedente, i tempi rischiano di allungarsi fatalmente. Tutto ciò, senza dimenticare che una decina di anni fa le operazioni di mobilità finivano entro il 20 luglio.
«Nonostante non vi siano state particolari incombenze né imprevisti, anche quest'anno l'amministrazione scolastica regionale non riesce a rispettare la tabella di marcia delle operazioni preliminari all'inizio dell'anno scolastico. - dichiara Luigi Bolici segretario del Savt École - Solo adesso alla quarta settimana del mese di agosto sono state assegnate le sedi annuali ai docenti di ruolo, mentre centinaia di supplenti sono in frenetica attesa di sapere se e dove dovranno lavorare, dopo un'intera estate passata sul “chi vive”.
Le conseguenze dei ritardi nelle nomine ricadono non soltanto sui lavoratori (che perderanno quote di retribuzione, contribuzione e tfr), ma anche su studenti e famiglie che sconteranno l'avvio improvvisato delle lezioni.
La struttura della Sovrintendenza, nonostante l'assiduo impegno dei singoli lavoratori, non riesce a sopperire alle esigenze del sistema per evidenti carenze di organico ed è indifferibile un intervento del decisore politico per rimediare questa crisi di funzionamento. La scuola è un servizio essenziale: noi non siamo più disposti a tollerare questa situazione e non escludiamo contenziosi».
Dal canto suo Simona D’Agostino, segretaria generale Flc Cgil Valle d’Aosta rileva: «Come sindacato abbiamo già fatto notare che la problematica delle segreterie e della Sovrintendenza portano a ritardi che alla fine diventano strutturali e questo non è accettabile perché si gioca sulla pelle dei precari. Si tratta di una questione squisitamente politica e se la Regione non comprende che bisogna investire nel personale tali ritardi continueranno a esserci e la situazione di certo non migliorerà».
Flc Cgil VdA ricorda anche un importante passo avanti compiuto venerdì 14 luglio scorso con la firma dell’ipotesi di contratto nazionale per il comparto istruzione e ricerca, che in Valle d’Aosta riguarda gli insegnanti di scuole pubbliche, conservatorio e università.
«Questa variazione contrattuale equipara in materia di permessi retribuiti i docenti precari ai docenti di ruolo e ci permette di ottenere un aumento dello stipendio medio dal 5 al 7 per cento secondo l’anzianità e il settore - spiega ancora Simona D’Agostino -. La criticità è che abbiamo firmato un documento già scaduto, ma i sindacati nazionali sono già al lavoro per intervenire sulla prossima legge di bilancio per il futuro rinnovo contrattuale 2022/2024 di modo da innalzare gli stipendi negli ultimi anni penalizzati dall’inflazione».
«La scuola della Valle soffre per un’evidente assenza di programmazione. - afferma Alessandro Celi dello Snals - Malgrado i solleciti dei sindacati, permane il problema del personale amministrativo, in Sovrintendenza e nelle Istituzioni scolastiche. Il personale pensionato o trasferito non è sostituito: questo causa difficoltà, aggravate, quest’anno, dal lavoro per il Pnrr e dalla mancanza di un terzo dei dirigenti scolastici necessari.
Si tratta di un problema annoso, per l’assenza di personale idoneo che sostituisca i pensionati, la necessità di attendere che Roma indica i concorsi prima di bandirli ad Aosta, la minore attrattività dei posti da dirigente in Valle rispetto al resto del Paese, con trasferimenti in uscita, mai in entrata.
Oltre ai ritardi nelle nomine in ruolo e dei supplenti, questa situazione ha causato il posticipo della liquidazione dei compensi per le attività aggiuntive. La Sovrintendenza ha preparato un programma informatico per centralizzare tale operazione, ma lo ha consegnato alle scuole solo a luglio, periodo non certo privo di impegni per il personale amministrativo, con conseguenti ritardi nel caricamento dei dati: - conclude Alessandro Celi - a volte si ha l’impressione che non tutti abbiano chiare le scadenze del calendario scolastico».
Infine Alessia Démé, della Cisl Scuola: «Gli aspiranti insegnanti di ruolo quest’anno sono addirittura una sessantina. Speravamo che le operazioni si svolgessero in maniera regolare, come nel periodo pre Covid, però temo che alla fine arriveremo alla prima settimana di settembre».
Cisl Scuola segnala ritardi pure nella disponibilità dei finanziamenti derivanti dal Fondo di istituto, per attività aggiuntive: «Le iniziative vengono definite nel collegio docenti, ogni insegnante ha la possibilità di accettare o meno gli incarichi a disposizione, per poi firmare un contratto che stabilisce quante ore e quanto denaro assegnare sulla base della capienza del fondo. - conclude Alessia Démé - La Regione ha stabilito che i fondi venissero erogati tramite apposita piattaforma entro il 31 agosto, termine slittato al mese di ottobre».
E dalla Regione? Nessuna dichiarazione: «Gli uffici stanno lavorando a pieno regime» fa sapere la sovrintendente Marina Fey.