A Clos de Barme è tornata a vivere la tradizione della rouletta

A Clos de Barme è tornata a vivere la tradizione della rouletta
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E’ tornato a vivere il gioco della rouletta ad Arnad. Nel pomeriggio di sabato scorso, 19 agosto, la Commissione Politiche Sociali e Cultura del Comune - in collaborazione con l’associazione Travail d’in Co - ha proposto un’iniziativa intitolata “Dzoyèn ensembio a la rouletta - Lo djouà d’in co torne vivre”. La prima ri-edizione del gioco - organizzata nei pressi dell’antico torchio consortile al Clos de Barme - è stata un successo, con una cinquantina di partecipanti e tanto divertimento. Tra i principali promotori della manifestazione l’organizzatrice Valentina Machet - presidente della Commissione -, il presidente della rouletta Renzo Rolland, il giudice Angelo Joly e il segretario Cesare Cossavella, memoria storica del gioco e autore anche di una ricerca in merito. «Il gioco della rouletta veniva effettuato nel pomeriggio del giorno delle “rogazioni”. - racconta Cesare Cossavella - Potevano partecipare tutti, più eravamo e meglio era. Le “multe” venivano pagate alla fine, ma la cifra era stabilita prima dell'inizio del gioco. Si faceva il giro di 2 o 3 villaggi: si partiva da dove c'era la festa, dai Rollety passavamo su alla Ghiavuda, in qua a Barme si faceva il giro e si scendeva alla strada in piano, la strada dei Novaley e si ritornava ai Rollety. Il pomeriggio era lungo ma si finiva sempre per cena. Il giudice tirava il boccino e tutti i partecipanti tiravano assieme la boccia che era di legno duro e arrotondato. Chi si avvicinava di più al boccino conduceva la mano. Nel tirare il pallino doveva dire: "boucin avanti", nel lanciare poi la boccia doveva fare un gesto o una mossa e nel frattempo controllava chi non era attento; per esempio se Pierre era distratto diceva: "Pierre apré de me": questi doveva imitare il gesto sempre chiamando un altro concorrente e l'ultimo mentre tirava la boccia doveva esclamare: "ramassa". Chi non riusciva a ripetere la mossa o si rifiutava doveva pagare la multa. Bisognava stare attenti alle mosse e ricordarsi chi aveva già tirato, se ripetevi un nome già chiamato eri in penalità. I soldi servivano per la cena e per continuare la festa. In tempo di guerra sono state smesse le “rogazioni” e di conseguenza ha cessato anche la rouletta. E' stata ripresa per qualche anno intorno al 1980 dai coscritti alla festa di San Rocco al Clos de Barme».

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