«I collaboratori devono ricordare che il loro impegno non è solamente nei confronti del parroco, ma dell’intera comunità»
Una settantina i partecipanti all’incontro per i collaboratori dei parroci che si è svolto sabato scorso, 13 gennaio, al Priorato di Saint-Pierre (foto). L’iniziativa, organizzata dall’Ufficio diocesano di coordinamento pastorale, era rivolta a tutte le persone che offrono un po’ del loro tempo per i servizi riguardanti l’edificio della chiesa parrocchiale e delle cappelle e a quanti sono impegnati in attività di accoglienza, di segreteria e di informazione.
L’incontro, che prevedeva un dialogo con il Vescovo sulle tematiche dell’anno pastorale in corso, è iniziato con un momento di preghiera e con una riflessione sul Vangelo del giorno, che ricordava l’inizio del ministero di Gesù.
«Colpisce - ha detto monsignor Franco Lovignana - la volontà del Signore di chiamare subito accanto a sé un gruppo di discepoli per costituire una comunità. Anche oggi i collaboratori dei parroci devono ricordare che il loro impegno non è solamente nei confronti del parroco, ma dell’intera comunità. Gesù ha scelto come discepoli persone molto diverse tra di loro: la chiamata non è fatta in base a un merito, a una posizione già raggiunta. La Chiesa è resa bella da Gesù: se qualche volta siamo presi dallo sconforto, proviamo a osservare le cose dal punto di vista del Signore. Il guardare la comunità con lo sguardo di Dio è anche un atto di fede».
Il Vescovo ha poi ricordato il titolo della Lettera Pastorale 2017-2018: «Ma cos’è questo per tanta gente?» Questo versetto del Vangelo di Giovanni, che evoca la moltiplicazione dei pani e dei pesci, era stato scelto da uno dei gruppi che avevano partecipato all’Assemblea diocesana dei consigli pastorali parrocchiali, che si è svolta domenica 25 marzo 2017. Monsignor Franco Lovignana ha sottolineato come da quella riunione siano scaturite numerose tematiche poi confluite nella Lettera Pastorale. Due in particolare erano stati i temi che tutti i gruppi avevano menzionato: la collaborazione tra le parrocchie e la famiglia. «Nelle comunità parrocchiali - ha affermato il Vescovo - le relazioni tra le persone devono essere coltivate e per farlo è importante relazionarsi con il Signore. I collaboratori dei parroci devono fare molta attenzione alle loro radici, che vanno coltivate con la fede e con la pratica dei Sacramenti. C’è poi un cammino di crescita interparrocchiale, che va perseguito facendo attenzione ai gruppi già costituiti nelle parrocchie. Le relazioni non vanno da sé, bisogna pensarle cercando di evitare i possibili contrasti. Il Signore ci aiuta ma dobbiamo lasciarsi guidare, sapendo che è possibile vivere da fratelli».
Monsignor Franco Lovignana ha quindi sottolineato tre obiettivi da perseguire: fare incontrare le famiglie con momenti di evangelizzazione, riprendere la consuetudine della benedizione delle famiglie come momento utile per curare le relazioni e infine accogliere i giovani con apertura di cuore, non chiedendo loro di fare subito qualcosa di pratico ma proponendo un cammino di preparazione.
La mattinata è proseguita con le domande dei presenti e con un momento di condivisione delle diverse esperienze di servizio.
Nella riflessione finale il Vescovo ha esortato i collaboratori dei parroci a non essere timidi nell’annunciare il Vangelo sul posto di lavoro: «In realtà è proprio lì che abbiamo una carta da giocare: la nostra credibilità, maturata nella reciproca conoscenza tra compagni di lavoro, può risultare persuasiva in un rapporto diretto con chi è in difficoltà».