La Valle d'Aosta è la seconda regione italiana in cui è più difficile reperire manodopera per le imprese

La Valle d'Aosta è la seconda regione italiana in cui è più difficile reperire manodopera per le imprese
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La Valle d'Aosta è la seconda regione italiana in cui è più difficile reperire manodopera per le imprese: è del 57,1 per cento la quota di «lavoratori introvabili» nella regione alpina.

E' quanto rileva Confartigianato in un rapporto nazionale sulla carenza di personale, da cui emerge «l'allarme degli imprenditori per un fenomeno diffuso in tutta Italia e in tutti i settori, da quelli tradizionali fino alle attività digitali e hi tech».

A livello italiano, nell'ultimo anno la quota di lavoratori introvabili sul totale delle assunzioni previste è passata dal 40,3 per cento di luglio 2022 al 47,9 per cento registrato a luglio 2023.

Le maggiori difficoltà di reperimento si riscontrano per i tecnici specializzati nella carpenteria metallica (70,5 per cento di personale difficile da trovare), nelle costruzioni (69,9 per cento), nella conduzione di impianti e macchinari (56,6 per cento). Tra le regioni, faticano più delle imprese valdostane a trovare dipendenti soltanto quelle del Trentino-Alto Adige, con il 61,6 per cento del personale di difficile reperimento.

Secondo Confartigianato, «la scarsità di manodopera è un'emergenza in crescita ovunque: nell'ultimo anno, infatti, la quota di lavoratori difficili da trovare è salita di 9,1 punti nel Mezzogiorno, di 6,9 punti nel Centro, di 7,4 punti nel Nord-ovest e di 6,5 punti nel Nord-est».

Il difficile reperimento di personale, secondo Confartigianato, è dovuto per il 32,4 per cento dei lavoratori alla mancanza di candidati e per il 10,8 per cento all'inadeguata preparazione dei candidati.

Non perdere il treno della ricerca

«Quello del reperimento del personale, come evidenziato ormai da tempo e come confermato anche dallo studio realizzato da Confartigianato, resta una delle grandi problematiche che affliggono il nostro comparto imprenditoriale» afferma Roberto Sapia presidente della Chambre, la Camera di commercio della Valle d’Aosta.

«Secondo quanto rilevato dal Sistema Informativo Excelsior le entrate previste nel mese di luglio 2023 saranno 2.670 e quelle per il periodo luglio-agosto 2023 saranno 5.030 con un aumento rispettivamente di 370 e 750 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per quanto concerne il mese di luglio 2023 le entrate ritenute di difficile reperimento saranno, come riferito anche da Confartigianato, il 57,1 per cento con percentuali che salgono al 69 per cento per gli addetti alle attività di ristorazione, al 74 per cento per professioni legate ai servizi sanitari e sociali, e ad oltre l’80 per cento per quanto concerne gli operai specializzati addetti alle costruzioni».

«Si tratta di numeri che certamente ci devono far riflettere, - prosegue Roberto Sapia - soprattutto se si considera che per oltre il 30 per cento dei casi si tratta di una mancanza di candidati e per il 13 per cento di una preparazione inadeguata degli stessi.

Per provare a porre rimedio alla situazione ritengo che il lavoro da portare avanti debba andare essenzialmente in 2 direttrici principali.

La prima, per quello che riguarda i profili professionali più bassi ed i settori a minor contenuto specialistico, deve interessare la politica dell’accoglienza ed una maggiore incisività nei percorsi formativi di base.

La seconda, che invece riguarda i profili professionali con maggiore qualificazione ed i settori più tecnologici, deve consentire alla nostra regione di non perdere il treno della ricerca e dello sviluppo per permettere alle giovani generazioni di formarsi ed essere competitivi sul mercato ma anche di trovare un tessuto economico e sociale che renda attrattivo lo stare a lavorare in Valle d’Aosta senza spostarsi in altri territori.

Si tratta certamente di un progetto complesso - conclude Roberto Sapia - per il quale molto si sta già facendo ma che certamente richiederà ancora tempo».

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