L’estate sta finendo ma deprimersi non serve Come affrontare la fase del “dopo Ferragosto”
I giorni e le settimane dopo Ferragosto vengono psicologicamente percepiti come se la bella stagione fosse ormai già alle spalle con tutte le conseguenze su umore, abitudini e abbigliamento da cambiare, attività fisica da modificare e anche una diversa alimentazione. Come potremmo allora aiutarci a ritrovare slancio e a potenziare le nostre risorse in questa fase così delicata? Qualche suggerimento lo propone la dottoressa Carlotta Minero Re, farmacista, fitoterapeuta funzionale e titolare dello studio “Noa” a Saint-Cristophe.
«Abbiamo ormai superato il giro di boa del 15 di agosto e come tutti gli anni c’è chi ancora non vede l’ora di andare in vacanza e chi invece è rientrato e già sogna quelle del prossimo anno... Insomma, come nel “sabato del villaggio”, ciò che attendevamo è già passato senza quasi essercene accorti. - esordisce Carlotta Minero Re - Facciamo allora un passo indietro e ritorniamo al significato originale della parola Ferragosto, che deriva dal latino “feriae Augusti”, tradotto “ferie d’Augusto”, celebrazione che risale al periodo di Ottaviano, quando fu proprio lui a dichiarare tutto il mese di agosto festivo. Quindi tutto avrebbe ancora il suo senso se per tutti, come un tempo, l’intero mese fosse dedicato a feste e riposo dopo le dure fatiche nei campi. Invece ci rimane la frequenza di quella festa mensile che è percepita solamente nel suo giorno centrale. Del resto il 15 di agosto ha un significato astronomico ed esoterico molto potente. Dopo il 15 infatti i giorni caldi dell’estate iniziano gradualmente a raffreddarsi, le temperature non sono più così alte perché la natura dopo il picco di Ferragosto inizia a prepararsi per andare verso l’autunno. Pertanto va da sé che il “malumore” che l’estate sia già finita e che quindi cambierà nuovamente il ritmo di vita dovrebbe essere considerato dall’eggregora (una forma-pensiero emanata da una o più persone e in grado di influenzare i loro stessi pensieri e attitudini ndr) vivente come un passaggio del tutto naturale e anzi, bene atteso per un nuovo inizio».
«Il Ferragosto ha alcuni rituali. - ricorda Carlotta Minero Re - Ad esempio quello dei falò che rappresenta da tempo immemorabile l’esorcizzare le paure nei confronti del freddo e del buio che arriveranno a breve con l’autunno e l’inverno. Nei falò si celava e si cela il tentativo di imprigionare caldo e luce per i mesi a venire. E comunque per chi non avesse potuto accendere un falò, sarebbe bastata (e basterebbe ancora adesso) una candela accesa con un intento specifico. Il bagno al mare, nei fiumi o nei laghi rappresenta invece tuttora un rituale di purificazione affinché si possa entrare nell’autunno ripuliti dal peso del raccolto. Inizia quindi un nuovo ciclo per la natura e per gli esseri umani! Come celebrare anche il dopo Ferragosto? Il mio invito è viverlo come un momento di fusione degli opposti: nella ricerca del nostro equilibrio interiore, fuoco e acqua sono elementi importanti da conciliare. Guardiamo il nostro mondo interiore e chiediamoci: quanta acqua e quanto fuoco scorrono nelle nostre vene? Ci inondiamo o ci spegniamo? Straripiamo o ci bruciamo? Iniziamo a pensarci!».
«Passata la metà del mese ecco davanti a noi la tarda estate, con i suoi colori e i suoi profumi. - riflette ancora Carlotta Minero Re - I giardini lasciano il posto a fichi, mele, mele cotogne, carciofi precoci, pomodori, melanzane, peperoni, patate, cavoli. Inizia a cambiare la temperatura, cominciamo a rimettere la canottiera. Appena dopo il picco di Ferragosto, l’energia vitale ritorna piano piano “a casa”, quindi percepiamo poco a poco la necessità di fare un nuovo ordine. Consiglio sempre, per prima cosa di partire proprio dalla casa. La nostra dimora specchia e rispecchia con costanza e con totale onestà l’esatto andamento del nostro stato dell’essere. Senza giudizio quindi invito all’osservazione diretta e con una bella lena il passaggio attivo che porta a riappropriarsi del proprio spazio. Dopodiché il passaggio successivo è quello di osservare il nostro personale stato dell’essere. I miei ritmi sono ordinati? Dormo e riposo? Mangio e digerisco? Mi sento energicamente attivo oppure appesantito e stanco? Queste domande sono necessarie affinché le scorte estive trovino il giusto spazio “nella dispensa” autunnale».
«Per concludere - termina Carlotta Minero Re - vorrei aggiungere che ogni periodo porta un inizio e una fine ma durante ogni periodo c’è sempre un momento per la gioia. Questa riflessione che mi sono fatta e che invito voi tutti a fare è stata la conseguenza di domande che ho posto a chi è venuto a trovarmi. Con sorpresa mi sono resa conto molto velocemente che nella memoria c’è terreno fertile per il ricordo di eventi difficili piuttosto che per quelli gioiosi, pertanto con questa consapevolezza la rotta va invertita, perché la gioia nutre, lo sconforto impoverisce. Quindi, attraverso disciplina e compassione, l’invito è sempre all’osservazione del moto che percepiamo e allo stare sul momento presente per farne tesoro. E in quel tesoro, come il caldo del fuoco e il fresco della sorgente, ritrovare una bolla di sapone nel tenero e dolce ricordo quando ci sarà una difficoltà da attraversare. E poi ricordarsi che nulla è per sempre e anche questo tempo per quest’anno passerà».
Si può contattare la dottoressa Carlotta Minero e il suo studio “Noa” al 338 3875247 oppure scrivendo a rimedinoa@gmail.com.