Pila-Couis, Guido Regruto: «L'importanza di essere corretti e decisioni a “verità variabili”»

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In prima elementare, giocando durante la ricreazione, sono caduto e mi sono fratturato una gamba. Allora la maestra Romilda Adam mi ha subito soccorso e accompagnato lei stessa con la sua macchina in Pronto Soccorso, dove mi hanno fatto i raggi e hanno visto subito che c’era la caviglia fratturata. Allora mi hanno ingessato e la Romilda mi ha riportato a casa.

Dopo ho dovuto stare 40 giorni con il gesso. Dovevo rimanere in convalescenza sul divano di casa e non potevo andare a scuola, allora il mio amico Salvatore mi portava i compiti da fare a casa. Poi un giorno mi ha messo sulle sue forti spalle e ha voluto accompagnarmi a scuola e da quel giorno, tutti i giorni, sono andato a scuola in quel modo.

Mi è sempre rimasto in mente questa cosa: lui che partiva da Surpian, in fondo al paese, e veniva su da me alla Faverge. Un esempio di grande altruismo per tutti e io venivo sempre ricordato per questo bel gesto di affetto e sincera amicizia nei miei confronti.

Bravissimo, grandissimo amico, Salvatore: in questo caso si può ben dire “chi trova un amico trova un tesoro”. Anche adesso, che sono nella Casa Famiglia Saint-Leger a Aymavilles, viene sempre a trovarmi.

Desidero ringraziarlo da queste pagine perché con pazienza viene sempre a prendermi per portarmi a Saint-Marcel.

E grazie a tutti i miei amici un forte abbraccio.

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