Accompagnatore di media montagna: in Valle d’Aosta nasce una nuova professione
In Valle d'Aosta arriva una nuova figura professionale: l'accompagnatore di media montagna. Ad istituirla è un'apposita legge approvata giovedì scorso, 27 luglio, dal Consiglio Valle con 33 voti favorevoli e 2 astensioni del Progetto Civico Progressista.
Il testo si compone di 23 articoli introduce nell'ordinamento regionale la nuova professione, che sarà gestita all'Unione valdostana guide di alta montagna attraverso un elenco speciale che affiancherà l'albo professionale delle guide alpine. Per diventare accompagnatore di media montagna, sarà necessario superare un test tecnico-attitudinale, dopo aver frequentato dei corsi teorico-pratici e superato i relativi esami organizzati dall'Uvgam. Sul testo sono stati approvati un emendamento dell'assessore al turismo e uno della Lega, mentre ne sono stati respinti 7 del Pcp.
«Questa figura rappresenterà un'importante opportunità lavorativa per alcune professioni fortemente stagionalizzate, come i maestri di sci, e consentirà ad altri professioni del turismo di ampliare il proprio ambito di attività, come le guide ciclo-turistiche», ha spiegato in aula il consigliere di Pour l'Autonome, Augusto Rollandin, relatore del testo di legge. Critico Pcp secondo cui il testo presenta dei profili di incostituzionalità. Secondo Chiara Minelli: «Questo disegno di legge recepisce una norma nazionale che esiste da oltre 30 anni; ha quindi un senso intervenire ma la legge non deve essere in contrasto con la normativa statale».
«Sosteniamo questo disegno di legge con cognizione di causa avendolo analizzato sotto tutti i profili giuridici. - ha replicato l'assessore al Turismo Giulio Grosjacques- La Regione ha semplicemente disciplinato la formazione e l'abilitazione a questa professione, sapendo che la professione ordinistica è di competenza statale. Con questo disegno di legge andiamo a creare delle professioni per i giovani, consentendo di lavorare 12 mesi all'anno in montagna e contribuendo ad arginare lo spopolamento delle nostre vallate».