Il “Dondena Trail” ha entusiasmato, nel 2024 si raddoppia con il vertical Secondo posto per Mathieu Brunod
Sono arrivati dal Canavese ma da anni hanno Champorcher nel cuore e non potevano da grandi appassionati di trail fare a meno di tentare di organizzare una manifestazione salendo da Chardonney alla scoperta di paesaggi spettacolari come il Rifugio Dondena e il lago Miserin. “Quello di sabato scorso, 15 luglio, è stato un successo di grandi dimensioni - sottolinea Valeria Ducler che con i maestri di sci e i volontari ha collaborato insieme a Pro Loco e associazioni - e davvero un grazie tutta Champorcher lo deve a Lorenzo Facelli e Francesca Galvagno e al loro staff, nonostante le tante concomitanze.”
Parla dunque piemontese la prima edizione del “Dondena Trail” che sabato ha fatto subito il botto a Champorcher con 268 iscritti e 257 al via di Italia, Francia e Svizzera, 8 regioni e 23 province. Lorenzo Facelli e Francesca Galvagno della For Sky hanno vinto la loro scommessa all'insegna dello slogan "Vieni a correre con noi nella magica valle che non c'e". Il percorso di 21 km con 1.200 metri di dislivello si è rivelato spettacolare in un paesaggio da incorniciare salendo dai 1.450 metri di Chardonney ai 2.200 del Rifugio Dondena, ai 2.600 del Rifugio Miserin per poi girare intorno al lago di Miserin e affrontare la tecnica discesa finale. E’ caduto e si è sbucciato il naso ma era felice con il pettorale numero 1 il "padrino" della manifestazione, il grande ultratrailer 74enne di Robilante e protagonista del film “The Runner/Il corridore” Marco Olmo, 139esimo al traguardo dopo 2 ore e 57 minuti. Tra gli uomini ha firmato la terza vittoria stagionale Lorenzo Becchio dell'Atletica Pinerolo in 1h49'57” con 1'07" sul figlio d'arte di Chatillon Mathieu Brunod del Montagnesprit che a lungo ha braccato il pinerolese per poi cedere nel finale. Con una bella rimonta ha conquistato il terzo gradino del podio a 4'09” il lecchese di Premana Luigi Pomoni dei Falchi che in discesa ha superato l'eporediese della Monterosa Nicolò Biazzetti ai piedi del podio a 6'19”, con quinto Stefano Camaglio del Marguerais a 9'14” e poi sesto Luca Iannuzzo, settimo Roberto Perolini, ottavo e nono i giovani Simone Dalle e Jacopo Gregori e decimo Daniele Gozzi.
Tra le donne 20esima assoluta in 2h12'14” Luisa Rocchia, canavesana di Favria, del Pont-Saint-Martin che ha dominato e colto l’11esimo successo stagionale, 36 ore dopo aver vinto la “Corritavagnasco”. La Rocchia ha preceduto di 7’40” la gressonara di La Trinité Giulia Zanovello, già prima ad Alagna e Arenzano, terza a 12’04” l'idolo di casa Michela Comola, sorella della campionessa mondiale di biathlon Samuela, insieme alla Zanovello al passaggio al Rifugio Dondena, e quindi quarta la biellese Camilla Grossi, quinta la canavesana Fabiana Guidorizzi a 20 e 21 minuti, con sesta Marlene Jocallaz.
Lorenzo Becchio e Luisa Rocchia hanno vinto anche il Gran Premio della Montagna al Rifugio Dondena, Becchio con Brunod sui talloni prima dell’allungo decisivo, la Rocchia già in fuga.
Tra le società infine successo della Monterosa Fogu di patron Renzo Bosonetto (felice per il suo ex atleta Facelli diventato organizzatore) sul Pont-Saint- Martin. Proprio Lorenzo Facelli ha annunciato che il prossimo anno si raddoppierà l’impegno con un vertical di venerdì sera con arrivo dopo 3 km sulla Cimetta Rossa e il trail al sabato con 2 tracciati più corti per una enogastronomica e una prova per i malati di Sla, in futuro il sogno è una skyrace. Insomma Champorcher è “à la une” anche nel mondo del running.