Il cinema e lo studio in Svizzera nel futuro dei diplomati
Sono diverse le aspirazioni e i desideri dei ragazzi che si sono appena diplomati con il massimo dei voti. Chiara Zoja ha ottenuto 100 e lode al Liceo Classico e abita ad Aosta, proprio nei pressi della sua ormai ex scuola. «Fin dal principio ho cercato di non farmi troppe aspettative sull’esame. - racconta - Sapevo che con la nuova modalità di maturità ci sarebbero state alcune variabili importanti, ad esempio la commissione mista e il grande peso degli scritti. Il risultato è stato una bellissima sorpresa, ero consapevole di avere fatto delle buone prove ma non avrei immaginato di ottenere il punteggio massimo. Ora ho in progetto di studiare cinema; infatti in autunno, mi trasferirò a Torino per frequentare il Dams. In parallelo, sto lavorando a vari progetti cinematografici in Valle d’Aosta. Proprio in questi giorni, sto concludendo la post produzione di un cortometraggio che ho girato con le mie amiche. Nei prossimi mesi, sto pianificando di scrivere e dirigere altri video, cercando di raggiungere un grado di professionalità sempre maggiore». La studentessa fa parte dell’associazione Aiace VdA, che organizza proiezioni nei vari Comuni della Valle. «Fin da bambina, - prosegue - il mio sogno è quello di diventare regista e sceneggiatrice di lungometraggi. Un domani spero di lavorare nel settore cinematografico, mi impegnerò al massimo per vivere della mia passione. Mi sto interessando anche alla critica cinematografica, da alcuni anni scrivo recensioni per il blog Nerdpool e amo molto questa attività. Oltre ai miei vari impegni tra rassegne e set, questa estate voglio ritagliarmi del tempo per la “vacanza della maturità”. Tra qualche settimana, partirò con la mia più cara amica per Roma. Abbiamo in progetto di vivere la città a 360 gradi. Amo fare cineturismo: visiterò le location dei miei film preferiti».
Jean Vallet di Gressan ha ottenuto 100 e lode all’Isiltp Verrès dove ha frequentato il corso di Elettronica ed Elettrotecnica; non dimenticherà mai la sua “notte prima degli esami”. «Le prove non le ho trovate difficili come temevo, anche perché in molti mi hanno consigliato di non sottovalutarle. - spiega - È ovvio però che l'ansia e la paura non sono mancate nella notte prima; probabilmente è proprio per questo che la prova ha un significato così importante e la si ricorda per tutta la vita. Tra le varie parti dell'esame la più difficile è stata sicuramente il colloquio interdisciplinare perché è il frutto di un grande impegno e di uno studio costante che sono durati un anno intero. Mi aspettavo di uscire con una buona valutazione ma non sicuramente di raggiungere il 100 e lode!». Per quel che riguarda l'estate lo studente ha in programma di lavorare e a settembre di andare in vacanza con la famiglia. Il prossimo anno, insieme a due compagni di classe, ha intenzione di frequentare la "Haute École d'ingénierie" a Sion, in Svizzera, per continuare il percorso di studi nel campo dell'elettronica e delle tecnologie orientate verso l'innovazione industriale.