In Pronto soccorso arrivano i volontari per ridurre il livello di stress dei pazienti
L’Usl ha avviato al Pronto soccorso dell’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta il nuovo progetto “Accoglienza in Triage", un'iniziativa innovativa per la regione, nata per rispondere ai primi bisogni di informazione ed accudimento dei pazienti e dei loro accompagnatori, in una prospettiva di umanizzazione nonché di miglioramento dell’efficienza dell’intero percorso assistenziale. Grazie alla presenza dei volontari all'ingresso in Pronto soccorso, i pazienti si sentono accolti e presi in carico sin da subito, ricevendo informazioni e conforto nei limiti consentiti dalla situazione clinica.
«Si tratta di un’iniziativa attivata anche accogliendo i preziosi suggerimenti del personale. - dice il direttore generale dell’Usl Massimo Uberti - Sono certo che ascolto, collaborazione e sinergia siano parole chiave per la Sanità e colgo l’occasione per esprimere la mia gratitudine a tutti i volontari che hanno scelto di dedicare il proprio tempo e le proprie energie».
«Il mondo del volontariato valdostano ha ancora una volta dato prova della sensibilità e della volontà di collaborare. - evidenzia l’assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi - Tra i vari ambiti in cui il contributo dei volontari assume grande importanza, l’impegno dedicato al buon funzionamento di un luogo complesso come il nostro Pronto soccorso contribuirà ad aiutare il personale nella prima e delicata presa in carico degli utenti. Un ringraziamento va quindi a volontari e associazioni coinvolte e agli operatori sanitari che hanno voluto e messo in campo l'iniziativa».
Stefano Podio, direttore della Medicina e Chirurgia d'accettazione e Urgenza e Emergenza territoriale sottolinea «la grande valenza del progetto all'interno dell'unità di emergenza. Questa iniziativa è un prezioso contributo alla nostra missione di fornire cure di alta qualità e tempestive a coloro che si rivolgono a noi in momenti di necessità. La presenza efficace e amorevole dei volontari e il loro supporto empatico aiutano ad alleviare lo stress e l'ansia dei pazienti e dei loro familiari. Il Pronto Soccorso può essere un luogo spaventoso e sconosciuto per molte persone, e i volontari possono essere un primo tassello di riferimento affidabile e rassicurante in questi momenti critici. L’auspicio è che la platea di volontari si ampli».
L’obiettivo del progetto, coordinato dalla responsabile professionale del Dipartimento di Emergenza Rianimazione Accettazione Elena Borin, è assicurare una pre assistenza ai pazienti e ai loro accompagnatori. «I volontari - spiega Elena Borin - si occupano di accogliere il cittadino quando arriva all’ingresso del Pronto soccorso, in area Triage, di supportarlo per alleviare situazioni di ansia e di fare da facilitatori per le pratiche amministrative, collaborando con il personale del Pronto soccorso per mantenere un clima mite e tranquillo in una situazione che si configura sempre come oggettivamente difficile, dove la preoccupazione diventa a volte destabilizzante. Una parte importante dell’attività è anche fare da collegamento tra i pazienti e i loro familiari in attesa, cercando di creare una sorta di filtro emotivo utile a facilitare le procedure di presa in carico. Questo progetto è stato fortemente voluto da tutto il gruppo infermieristico operante in Pronto soccorso con la finalità di stare ancora più vicino al paziente. La prima persona con cui si deve interfacciare il cittadino è proprio l’infermiere e i volontari hanno il prezioso compito di supportarci a far sentire il cittadino preso in carico sin da subito».
Il primo bilancio del progetto, attivato il 26 giugno, è buono.
Per fornire il necessario supporto relazionale, informativo e di orientamento all'interno del Pronto soccorso, i volontari hanno ricevuto una formazione specifica di 3 ore per conoscere le attività e le caratteristiche del Pronto soccorso, il funzionamento del Triage e la classificazione dei Codici Colore, le procedure esistenti, nonché le informazioni sulle responsabilità professionali e legali, sulle norme di privacy, sull'igiene e sulle tecniche di comunicazione e ascolto.
Grazie alla collaborazione con il Csv e con l’associazione Lilt, al momento ci sono 6 volontari. In base alla loro disponibilità si organizzano i turni. «Il nostro obiettivo è aumentare il numero di volontari per coprire tutti i fine settimana, compresi i lunedì. - conclude Elena Borin - Si tratta dei momenti in cui gli accessi sono più numerosi, specialmente nei periodi di alta stagione turistica». Chi fosse interessato a aderire o vuole avere più informazioni può scrivere una email a info@csv.vda.it.
Il progetto - il cui gruppo di coordinamento è composto anche dalla coordinatrice infermieristica Francesca Naldi e dall’infermiera esperta Clara Guarienti, entrambe della Struttura di Medicina e Chirurgia d'accettazione e Urgenza - prevede anche una rendicontazione delle attività e delle criticità riscontrate, l'osservazione sul campo da parte del gruppo di progetto e la raccolta dei feedback del personale infermieristico e medico. Agli utenti viene anche somministrato un questionario per valutare la loro soddisfazione riguardo al nuovo servizio.