Il Canavese piange monsignor Luigi Bettazzi Uomo di pace e di cultura, vicino alla gente
La scomparsa all’età di 99 anni di monsignor Luigi Bettazzi - vescovo emerito di Ivrea e grande personaggio del Canavese, anche al di là della specifica sfera religiosa, avendo saputo porsi con naturalezza come messaggero di pace, uomo di cultura e punto di riferimento della comunità e delle parrocchie del territorio - ha suscitato un’ondata di emozione in tutti i Comuni eporediesi. Il vescovo di Ivrea monsignor Edoardo Cerrato aveva reso note le sue critiche condizioni di salute il giorno prima del decesso - avvenuto domenica scorsa, 16 luglio, alle 4 del mattino, nel castello vescovile di Albiano dove da anni risiedeva - invitando a raccogliersi nella preghiera i fedeli e i parroci della diocesi eporediese. «Quando ha compiuto i 25 anni di vescovado - così lo ricorda Angelo Canale Clapetto, sindaco di Quincinetto - abbiamo fatto illuminare a giorno la facciata gotica della chiesa con 2 fari, in onore della sua spiritualità. E’ stato l’ultima volta con noi a celebrare la Messa lo scorso mese di marzo, per la festa delle classi del ‘3. Lui, stesso, essendo nato nel 1923, ha anticipato per l’occasione i festeggiamenti dei suoi quasi 100 anni, assieme a don Arnaldo Bigio, che ne compiva invece 80. Ha fatto una magnifica predica sul significato della pace e partecipato al pranzo ecumenico, con oltre 300 invitati. Un evento bellissimo».
Attivista per la pace, attento alle questioni politiche e sociali, sempre pronto a scendere in piazza (a favore degli operai Olivetti e partecipando anche a scioperi e proteste a difesa del lavoro in Canavese), Luigi Bettazzi era nato a Treviso il 23 novembre 1923, trasferendosi poi a Bologna, dove era stato ordinato sacerdote nel 1946. Con una laurea in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e poi in Filosofia all'Università degli Studi Alma Mater di Bologna, nel 1963 è stato nominato vescovo titolare di Tagaste e vescovo ausiliare di Bologna. Ha partecipato a 3 sessioni del Concilio Vaticano II a fianco del cardinale Giacomo Lercaro, uno dei 4 presidenti dell’assemblea conciliare. Al termine del Concilio, è stato ordinato vescovo di Ivrea, amministrando la diocesi fino al 1999. «Ho un particolare ricordo di monsignor Bettazzi: - racconta Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d’Ivrea - di quando fu con noi per inaugurare il nuovo Municipio, nel 1999. Fu una circostanza molto importante per la cittadinanza e non era così usuale vedere un vescovo che partecipasse a un evento laico di quel tipo. La sua fu davvero una presenza significativa».
Luigi Bettazzi era stato presidente nazionale e poi internazionale di Pax Christi, movimento cattolico per la pace, fino al 1985, vincendo il Premio Internazionale dell’Unesco per l’Educazione alla Pace. Lo commemora così don Luca Pastore, parroco dei Comuni di Quincinetto, Tavagnasco e Quassolo: «L’hanno già detto in molti, si trattava di un personaggio davvero in avanti sui tempi. Era dotato di una cultura straordinaria, capace di entrare nel cuore della gente, perfettamente integrato nel territorio canavesano, pur giungendo da un’altra regione. Il suo rapporto con tutti i rappresentanti della comunità era sempre diretto, sapeva confrontarsi in ognuna delle nostre 141 parrocchie, foggiato sullo stampo del Concilio e sulla falsariga di Papa Francesco nei rapporti con la gente. Un carisma e una sensibilità così peculiari che non è affatto scontato trovare anche nel nostro ambiente, basati su una capacità di dialogo e comprensione unica. Spero che il suo insegnamento dia impulso alla fede e alla spiritualità dei giovani nel loro cammino della vita».
Sempre pronto a scendere personalmente in campo e nelle piazze a difesa di ogni diritto civile, ha partecipato alla marcia pacifista organizzata nel 1992 dai Beati Costruttori di Pace e Pax Christi, insieme a monsignor Antonio Bello, nel mezzo della guerra civile in Bosnia ed Erzegovina e ha dichiarato pubblicamente di essere favorevole alle unioni civili. Anche scrittore, ha pubblicato numerosi libri, tra i quali "Difendere il Concilio", "Viva il Papa! Viva il popolo di Dio", "La Chiesa dei poveri" e "Quale Chiesa? Quale Papa?". Significativo, quindi, a fronte di una vita così intensa, l’emblematico ricordo di Renzo Galletto, sindaco di Montalto Dora, che nel 2014 promosse al Teatro Giacosa di Ivrea un convegno dedicato alla figura di Enrico Berlinguer, culminato con il confronto tra Walter Veltroni e monsignor Luigi Bettazzi, autore di una famosa lettera aperta del 1976 all’allora segretario generale del Pci, che mirava a sorpassare gli steccati e le divergenze tra cattolici e comunisti: «Seduto nel mio ufficio, pensando ai 99 anni di vita di monsignor Bettazzi, mi è venuta in mente la frase dell’attrice Mae West, quando disse che si vive una volta sola ma, se lo fai bene, una volta è abbastanza». I funerali di monsignor Bettazzi si sono tenuti martedì scorso, 18 luglio, nel Duomo di Ivrea, gremito di personalità civili e militari, sindaci, amministratori e residenti, tutti uniti per dare l’ultimo saluto al vescovo emerito. La salma è stata poi tumulata nella cripta sull’ala destra del Duomo.