L’assemblea di Confindustria suona l’allarme per la chiusura del Tunnel del Monte Bianco
Oltre 230 rappresentanti del tessuto imprenditoriale regionale e delle istituzioni hanno partecipato lunedì scorso, 17 luglio, all’assemblea annuale di Confindustria Valle d’Aosta dal titolo “La Valle d’Aosta è il nostro futuro: pensiamoci nel presente”. Al centro del dibattito l’imminente chiusura del Traforo del Monte Bianco, che sarà ripetuta per circa 3 mesi nei prossimi 18 anni, per consentire il rifacimento dell’attuale tunnel.
«E’ un buco nero per questa regione e le sue imprese. L’unica alternativa a questi 2.000 giorni di chiusura è il raddoppio dell’attuale struttura, che si può realizzare nei prossimi 5-6 anni, lasciando aperta l’attuale infrastruttura che sarà poi rimodernata successivamente. Non resteremo fermi a subire questa ingiustizia, il Governo conosce questo problema, e si sta attivando con il Governo di Parigi. Sentiamo l’appoggio di Confindustria e di una larga parte della popolazione valdostana, che ci incoraggiano ad andare avanti in questo impegno, che sentiamo decisivo» ha dichiarato il presidente di Confindustria Valle d’Aosta Francesco Turcato parlando dal palco allestito nella piccola fucina della Cogne Acciai Speciali di Aosta.
Il Presidente ha anche presentato in anteprima i dati dell’indagine congiunturale per il terzo trimestre 2023, che dimostra la tenuta e la forza delle imprese valdostane. «Questo territorio è pronto ad accogliere nuove sfide ed opportunità nell’ottica di affrontare al meglio i cambiamenti imposti dalle transizioni tecnologiche e ambientali» ha spiegato Francesco Turcato, snocciolando i dati che vedono aumentare investimenti, occupazione e utilizzo degli impianti.
Francesco Turcato ha anche tracciato un bilancio relativo al suo primo anno di mandato, che ha visto l’associazione valdostana stringere un’inedita alleanza con Confindustria Liguria e Piemonte, 3 regioni che valgono circa 200 miliardi di Prodotto Interno Lordo e che, come sistema confindustriale, rappresentano 7.500 imprese e quasi 350.000 addetti diretti. «Immaginate quali possibilità si aprono per questa alleanza parlando di turismo. Stesso discorso per le infrastrutture, i servizi e il capitale umano. Ecco perché abbiamo già aperto un ufficio condiviso a Bruxelles, in modo da stringere nuove e più solide collaborazioni con chi non parla la nostra lingua, ma con cui condividiamo il linguaggio del business, ovvero i colleghi imprenditori francesi e svizzeri. - ha aggiunto Francesco Turcato - Noi faremo la nostra parte, mettendo radici al di là delle Alpi, alla stessa identica maniera di come sappiamo fare squadra qui sul territorio. Con Adava , Confartigianato, Confcommercio, Coldiretti, Cna abbiamo avviato quest’anno un confronto con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento». Francesco Turcato è intervenuto pure su temi cruciali come la formazione scolastica di alto livello, e l’aggiornamento professionale. «Serve una svolta coraggiosa rappresentata dalla realizzazione di un ITS. Lo chiediamo da ormai 5 anni alla Regione e rinnovo il nostro impegno nel sostenere attivamente l’iniziativa. - ha evidenziato Francesco Turcato - Mi pare evidente come, di fronte a noi, abbiamo sfide decisive. Come imprenditori e come Associazione abbiamo dato delle prime risposte» ha concluso, auspicando che «Come territorio e sistema economico, si sotterri l’ascia di guerra, abbandonando il continuo conflitto, che consuma risorse di cui non abbiamo nemmeno più la disponibilità materiale. Il futuro è qui, abbiamo detto, il nostro futuro».
In precedenza, ad aprire i lavori, erano stati i saluti di Massimiliano Burelli, amministratore delegato della Cogne Acciai Speciali. «Per noi è un onore ospitare questa assemblea, che quest’anno è incentrata sul tema delle nuove sfide che la Valle d’Aosta dovrà affrontare nei prossimi anni. - ha affermato Massimiliano Burelli - Il Pnrr, in questa prospettiva, rappresenta una grande opportunità anche per la nostra regione, e noi come azienda privata non saremo da meno sui cambiamenti ecologici e sociali che ci attendono, vogliamo essere in prima linea».
E’ stata poi la volta del sindaco di Aosta Gianni Nuti e del vicepresidente della Regione - nonché assessore allo sviluppo Economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile - Luigi Bertschy che è intervenuto sul futuro dell’autostrada A5. «L'infrastruttura è datata, ha ormai più di 60 anni. - ha osservato Luigi Bertschy - Per questo prima della data di scadenza della concessione, nel 2032, è importante negli atti di pianificazione immaginare che una parte di autostrada possa svilupparsi su altri percorsi». L’assessore Luigi Bertschy ha proseguito: «Se una parte di autostrada andasse in galleria potremmo immaginare anche una viabilità migliore per la statale e superare i problemi. Sicuramente la Regione deve avviare una progettualità riguardo questi temi, in modo che abbia un ruolo attivo in fase di discussione e proroga». Anche in vista della chiusura della ferrovia per 3 anni, «Porteremo il tema all'attenzione del Ministero e delle società coinvolte, - ha assicurato Luigi Bertschy - perché è necessaria una maggiore attenzione all'utenza locale: ci sarà un aumento del traffico, chiederemo ai vertici un'eventuale scontistica». Rispetto alla ferrovia, Luigi Bertschy ha commentato: «L'elettrificazione la considero una fase, abbiamo aperto un tavolo con la Rete ferroviaria italiana per avviarne di altrettanto importanti per una linea che nei prossimi anni deve diventare moderna e veloce». Ha quindi preso la parola il presidente della Regione Renzo Testolin. «Oggi il dibattito della Valle d'Aosta che guarda al domani ruota in particolare attorno ad un dossier, che è quello “Trasporti”, che mette à la une, non soltanto il Tunnel del Monte Bianco, ma anche il Traforo del Gran San Bernardo. In maniera più ampia, però, dobbiamo in questo momento fare rete e trovare nuove suggestioni per aprire un dialogo comune e condiviso, per essere più attrattivi, pubblico e privato, in settori quali la cura del territorio, la ricerca e, ovviamente, il turismo. - ha sostenuto il presidente Renzo Testolin - Il nostro ruolo lo stiamo e lo vogliamo interpretare, anche attraverso delle opportunità di una riqualificazione urbanistica delle nostre stazioni, che accompagni l’andamento dei nostri impianti di risalita, volano trainante dell’industria del turismo, così come il nostro impegno è indirizzato verso l’intensificazione delle azioni e delle iniziative a favore della transizione energetica, dell’efficientamento energetico e dei mutui casa che possono rappresentare uno stimolo per il rilancio del comparto edilizio, al pari degli interventi per la messa in sicurezza del territorio. Infine sarà essenziale sviluppare le relazioni fra Università della Valle d’Aosta ed imprese, al fine di potenziare una necessaria sinergia».
Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha inviato un videomessaggio e Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale un messaggio.
Si è poi svolta una tavola rotonda dove ha preso la parola Lisanna Mancuso, amministratore delegato di di Sharenergy e vicepresidente con delega all'ambiente e sostenibilità di Confindustria Valle d’Aosta, Chiara Tacconi, direttore dello stabilimento Heineken di Pollein, ed Elena Vittaz, legale rappresentante della Vim e presidente Piccola Industria di Confindustria Valle d’Aosta. E’ stata poi la volta di Giovanni Baroni, vicepresidente e presidente Piccola Industria di Confindustria. «Tenuta del sistema e incertezza per il futuro sono le 2 direttrici che caratterizzano lo stato di salute delle nostre Pmi secondo quanto emerso dal Rapporto Regionale Pmi 2023 di Confindustria e Cerved presentato pochi giorni fa. - ha sottolineato Giovanni Baroni - tendenza confermata anche nei dati congiunturali della Valle d’Aosta. A tenere sono stati fatturato (+2,4 per cento), valore aggiunto (+1,4 per cento) e Margine operativo lordo (+2,9 per cento) che hanno recuperato i livelli del 2019. Tuttavia, inflazione e alti tassi stanno facendo contrarre redditività netta e utili delle Pmi, che con la crisi pandemica hanno fatto un passo indietro di 4 anni nel processo di rafforzamento dei bilanci. In questo quadro, per non vanificare gli sforzi fatti, vanno messe in campo tutte le misure necessarie a stimolare gli investimenti privati e a sostenere le imprese impegnate nella doppia transizione green e digitale, a partire dal Pnrr. Dobbiamo poter guardare avanti con fiducia in un orizzonte certo».
In chiusura dei lavori, sono stati consegnati gli attestati del premio “Eccellenze del lavoro” che per il 2023 sono andate a Tiziana Voyat della Vim, Silvia Fiore della Artiodesign, Vincenzo Lazzaro della Operval, Giorgio Bernini della Acerrbi Carpenterie; Fabio Tormena de L’Autocenter, Costel Melinte della Aimar Matteo e a Rossella Musetti di St Microelectronics.