Regione, con la riforma arriva il funzionario «con posizioni di particolare responsabilità»

Regione, con la riforma arriva il funzionario «con posizioni di particolare responsabilità»
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È il primo passo verso la riforma della macchina regionale e vuole valorizzare i dirigenti di categoria D, attribuendo loro specifici poteri di firma e di gestione di risorse umane e finanziarie. Il Consiglio Valle ha approvato il disegno di legge sulle disposizioni urgenti per l'efficientamento organizzativo degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta. Il provvedimento ha raccolto i 19 voti della maggioranza e i 15 voti di astensione della minoranza.

La nuova figura, istituita dalla legge, sulla base di uno studio per l'efficientamento dell'amministrazione regionale dalla Sda Bocconi, si chiamerà funzionario con posizioni di particolare responsabilità: "Verrà istituita e definita da ciascun ente” spiega il consigliere Antonino Malacrinò (Federalisti progressisti-Partito democratico), relatore per la maggioranza del progetto di legge, “unitamente alle strutture dirigenziali, nel proprio atto di organizzazione aziendale, in relazione al proprio modello organizzativo". Inoltre "spetterà a ciascun ente definire i requisiti professionali per l'accesso, i criteri e le modalità di assegnazione degli incarichi. La selezione avverrà previa pubblicità e tramite una procedura selettiva e comparativa tra i funzionari in possesso di specifici requisiti". Il vicecapogruppo della Lega, Stefano Aggravi, relatore del provvedimento per la minoranza, attacca: "Siamo al solito metodo del passo alla volta - dice -, senza una meta precisa e un chiaro percorso di definizione, adozione ed attuazione di tutte quelle piccole o grandi riforme e innovazioni di cui la nostra macchina amministrativa ha enormemente bisogno".

E aggiunge: "Definito il budget di 75.000 euro, va detto che ad oggi non è chiaro quali saranno le 'caselle' in cui le future posizioni di particolare responsabilità saranno definite". Per Stefano Aggravi, "il lavoro condotto da Sda Bocconi sarà sicuramente importante se non fondamentale per riformare la nostra amministrazione regionale, ma forse, alcuni aspetti meritano ancora qualche ulteriore approfondimento. In particolare, forse oggi ha davvero poco senso partire dal mezzo, adottare uno strumento e poi dire: si vedrà". Critiche arrivano anche da Erika Guichardaz, capogruppo del Pcp, che definisce la legge "una norma taccone", "la creazione delle nuove posizioni di particolare responsabilità manca di un meccanismo selettivo serio e di criteri oggettivi di trasparenza e meritocrazia, insomma l'imparzialità nell'assegnazione dei ruoli".

Per Claudio Restano, consigliere del gruppo misto, "l'intervento andava fatto in maniera diversa, individuando chiaramente l'obiettivo finale e tracciando il percorso da seguire". Pierluigi Marquis, capogruppo di Forza Italia, osserva: "Un disegno di legge che meritava maggiore attenzione e un approccio completamente diverso perché si va a incidere su delle professionalità che garantiscono il buon andamento della macchina organizzativa e che potranno essere fondamentali nella sua revisione".

Il presidente della Regione Renzo Testolin replica: "Questo percorso non è un'invenzione della nostra amministrazione, ma è accompagnato dallo studio Bocconi Sda, il quale ha sottolineato come questo sia il punto di partenza, per arrivare a regime, nel 2025, alla ridefinizione del numero dei coordinatori e dei dirigenti. Non è questa una norma taccone, bensì è l'inizio di un percorso che andrà a valorizzare le potenzialità dei livelli intermedi con gratificazioni ma anche con l'attribuzione di responsabilità e risorse".

Correlato al disegno di legge, è stato respinto un ordine del giorno del Pcp, che voleva impegnare il governo regionale a "promuovere un approfondimento sull'attuale inquadramento delle figure dei capi dei servizi di segreteria delle istituzioni scolastiche e dei responsabili degli uffici e dei servizi degli enti locali" e "rideterminare, in concomitanza con l'avvio delle posizioni di particolare responsabilità per i funzionari, la disciplina giuridica ed economica di queste figure professionali valorizzando la maggiore responsabilità attribuita".

I dubbi del sindacatoPerplessità. La esprimono la Fp Cgil e la Flc Cgil della Valle d'Aosta dopo l'approvazione della legge regionale che amplia le responsabilità dei funzionari regionali e modifica la dirigenza del comparto unico della Valle d'Aosta. Dubbi e perplessità erano stati "già manifestati in sede di audizione in commissione consiliare". Per la Fp e la Flc, "la legge approvata non prevede una reale riforma composita dell'ordinamento del personale del comparto unico, come noi avremmo auspicato", mentre "avrebbe dovuto riguardare tutto il personale per valorizzare tutta la Pubblica amministrazione del comparto e non una sola componente". La modifica della legge 22 del 2010 "avrebbe dovuto essere l'occasione per intervenire sulla questione delicata della figura del capo dei servizi delle scuole, che ha un profilo diverso rispetto ai D del resto del comparto".

Per questo, Fp e Flc ritengono che "sarebbe stato necessario ripensare il reclutamento di questo profilo che svolge funzioni particolari. A oggi questo non è possibile e quanto riconosciuto non è proporzionale alle numerose e complicate funzioni svolte. Le segreterie delle scuole valdostane sono in forte sofferenza e sarebbe stato urgente trovare una soluzione che portasse a qualificare il lavoro dell'intera segreteria a partire dal capo dei servizi". In conclusione, le due sigle di categoria della Cgil esprimono "dubbi che tale modifica legislativa possa valorizzare effettivamente i responsabili di servizio degli enti locali. Questa legge non va nella direzione di un reale miglioramento e, nel complesso, questa riforma non è organica, anzi risulta essere troppo parziale e non sistematica".

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