Praticamente inutili le ordinanze comunali anti «botti»

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Con un'interpellanza illustrata nella seduta del Consiglio Valle di giovedì scorso, 13 luglio, la Lega Vallée d'Aoste ha chiesto notizie sul monitoraggio delle sanzioni nel periodo di Capodanno per la violazione del divieto di utilizzare i «botti».

«Con le festività di fine anno, alcuni Comuni del nostro territorio vietano l'utilizzo dei "botti" prevedendo, in caso di violazione, delle sanzioni amministrative che, in caso di opposizione, vengono trattate dagli uffici regionali competenti. - ha affermato Paolo Sammaritani - Chiediamo se, a livello regionale, anche in coordinamento con il Celva, esistano statistiche e monitoraggi del numero e della tipologia delle sanzioni amministrative elevate o se vi sia l'intenzione di avviare questa attività; quale sia stato il numero di sanzioni elevate da tutte le forze di polizia, anche locale, negli ultimi 5 anni, per violazione delle ordinanze dei Sindaci di divieto di utilizzare i "botti di Capodanno" e attività assimilate; quale il numero delle impugnazioni di sanzioni sempre negli ultimi 5 anni».

Il presidente della Regione Renzo Testolin ha spiegato che «l’attenzione e gli interventi delle forze dell’ordine sono indirizzati, in particolare, al contrasto della vendita di prodotti pirotecnici illegali che sono responsabili degli incidenti più gravi. Sulle ordinanze sindacali che vietano l’utilizzo di fuochi d’artificio, sono stati sollevati alcuni dubbi di legittimità, per difetto dei requisiti di “contingibilità e urgenza” e, negli anni passati, questa tipologia di ordinanza è stata oggetto di contenzioso. Il Tar Lombardia nel 2022 ha dichiarato illegittima la norma di un Regolamento comunale che vietava di accendere fuochi d’artificio, in quanto la materia non è di competenza dell’ente locale. Sempre nel 2022, il Tar di Milano ha accolto il ricorso dei commercianti contro l’ordinanza temporanea del Comune del 2021, che vietava i fuochi d’artificio a cavallo del Capodanno, ragion per cui il Comune di Milano non ha più adottato alcuna ordinanza, seguito da diversi altri Comuni lombardi. La Struttura sanzioni amministrative del Dipartimento legislativo e aiuti di Stato non ha mai ricevuto contestazioni relative a sanzioni comminate per la violazione di queste ordinanze. Risulta problematico da parte dei Comuni contestare queste violazioni amministrative e procedere alle relative sanzioni. Le ordinanze sindacali hanno più che altro una funzione di “moral suasion” e i Comuni che abbiamo sentito informalmente hanno confermato che non sono state irrogate sanzioni per la violazione delle ordinanze in questione, per l’impossibilità oggettiva di procedere in tal senso».

Paolo Sammaritani ha replicato: «È un tema divisivo: c'è chi per tutelare gli animali, in particolare, vorrebbe che queste pratiche venissero eliminate e chi, nell'ottica della totale libertà, vorrebbe utilizzare i fuochi pirotecnici per festeggiare gioiosamente determinate ricorrenze. Servirebbe trovare una soluzione soddisfacente. Resta il fatto che una norma privata dell'aspetto coercitivo è difficile da far osservare e diventa inutile emettere ordinanze da parte dei sindaci. La situazione è deludente.»

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