“Progressiva riduzione delle liste di attesa. E l’attività chirurgica è in aumento del trenta per cento”

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Una progressiva riduzione dei tempi di attesa per le prime visite e per gli esami diagnostici. L’Usl della Valle d’Aosta non nega le problematiche ma sottolinea i risultati faticosamente raggiunti. «I tempi di attesa estratti al 4 luglio risultano in lieve miglioramento rispetto al precedente monitoraggio effettuato il 27 giugno» scrive l’azienda sanitaria in una nota emessa nel pomeriggio di ieri, venerdì 7 luglio.

«Al circa 50 per cento delle prestazioni per le quali erano garantiti i tempi previsti a livello ministeriale (30 giorni per la visita e 60 per gli esami diagnostici) si aggiungono da questo mese le visite di Pneumologia e quelle di Gastroenterologia. - prosegue il comunicato - I dati mostrano che le prime visite di Pneumologia e Gastroenterologia sono rientrate nei parametri ministeriali».

«Stiamo lavorando con tutti gli strumenti a disposizione e nonostante la carenza di professionisti, in modo puntuale sulla gestione delle agende, per ridurre progressivamente i tempi di attesa e garantire agli utenti dei tempi congrui alla normativa e ai loro bisogni sanitari. - spiega il direttore generale dell’Usl Massimo Uberti - I risultati stanno emergendo e ancorché ci siano ancora tempistiche che non rientrano nei parametri, il miglioramento c’è, e ci conforta sul fatto che stiamo lavorando nella direzione giusta».

«Sappiamo che alcune difficoltà restano e per queste siamo impegnati tutti i giorni a lavorare tutti assieme. - dice l’assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi - E’ però importante dare riscontro di questi risultati positivi perché a loro volta essi sono frutto di un lavoro quotidiano coordinato tra Assessorati e Usl»

«Anche se non si raggiunge ancora il risultato ottimale, l’aumento dell’attività ottenuta grazie agli sforzi organizzativi dell’Usl e all’impegno del personale sta portando a una progressiva riduzione dei tempi di attesa e al recupero del pregresso. - sostiene l’Usl - Anche le segnalazioni al nostro Ufficio Relazioni con il Pubblico per quanto riguarda le liste di attesa risultano diminuite».

«Le prime visite urologiche hanno tempi dimezzati (da 290 a 148 giorni), la Dermatologia (inserita nelle liste di galleggiamento) ha tempi ridotti di 2 terzi (da 251 a 84 giorni) e anche Diabetologia è scesa da 140 a 99 giorni. - aggiunge Massimo Uberti - Sebbene si tratti di tempi ancora molto lunghi, l’attesa si sta riducendo progressivamente».

Il meccanismo delle liste di galleggiamento ha avuto effetti positivi (prime viste di Neurologia e Elettromiografia) anche dal punto di vista della gestione complessiva. Rispetto agli esami strumentali tutte le Tac rientrano ormai nei range e tra gli esami migliorati, ma non ancora accettabili, ci sono alcuni particolari tipi di Risonanze. Per le ecografie che a gennaio e febbraio mostravano tempi di attesa di 300 giorni, ora si è scesi a 101.

Per quanto attiene le prestazioni di endoscopia digestiva, da tempo particolarmente critiche per la carenza di gastroenterologi, è stato raggiunto un accordo di collaborazione con un centro di eccellenza pubblico piemontese volto a recuperare questi tempi di attesa, ma anche a rilanciare complessivamente questa disciplina ad Aosta, che sarà a regime da settembre.

Parallelamente al percorso per il miglioramento dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali, vi è lo sforzo volto a potenziare l’attività chirurgica per ridurre anche i tempi per gli interventi programmati. L’attività chirurgica nei primi 6 mesi dell’anno in corso è cresciuta rispetto al 2022 mediamente di oltre il 30 per cento (7.435 interventi contro 5.701). Un risultato frutto dell’intenso supporto della Struttura complessa Anestesia e Rianimazione che in collaborazione con le Discipline chirurgiche e interventistiche e nonostante la grave carenza di personale riesce a garantire un incremento così importante. All’interno del valore medio alcune specialità hanno incrementi particolarmente significativi: Urologia (+78 per cento), Oculistica (+54 per cento), Otorinolaringoiatria (+51 per cento). Anche in questo caso l’attività incrementata va progressivamente ad erodere le liste d’attesa.

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