Non solo autostrada: «Ripensare a ferrovia e bus»

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La posizione dei Sindaci della Valdigne sui rincari autostradali era nota. Quindi lunedì scorso, 15 gennaio, Stefano Miserocchi per Courmayeur, Mathieu Ferraris per La Thuile, Riccardo Bieller per Pré-Saint-Didier, Lorenzo Graziola per Morgex e Loris Salice per La Salle hanno presentato in Regione un documento che elenca «le principali criticità legate alla viabilità e ai trasporti sul territorio». L’autostrada - dopo i rincari entrati in vigore il 1° gennaio scorso - è chiaramente al primo punto, ma gli amministratori della Valdigne vogliono avere certezze anche su ferrovia, autobus, opere di sicurezza stradale e pista ciclabile.

«Autostrada,

le conseguenze sono negative»

Sul rincaro spropositato delle tariffe autostradali i Sindaci hanno espresso «il forte timore per le conseguenze negative che tali scelte possano avere sulla viabilità, nonché sul sistema turistico, economico e sociale della nostra zona». I primi cittadini hanno richiesto soluzioni strutturali e alternative spalmate sul lungo periodo e nell’immediato, come pure che la Regione «si interfacci con la Rav per una soluzione immediata per l’entrata o uscita dei mezzi nel tratto autostradale di Morgex, soprattutto nel caso la Statale 26 venga chiusa per criticità meteo e pericolo valanghe».

In risposta il presidente della Regione Laurent Viérin ha reso noto che «l’Amministrazione regionale, in accordo con la società Rav, ha sottoposto al Ministero dei Trasporti la richiesta di non applicare gli aumenti tariffari introdotti dal primo gennaio 2018 ai residenti/pendolari sulla tratta autostradale Aosta-Monte Bianco che hanno aderito all’iniziativa di scontistica Regione/Rav». Una richiesta che solo qualche giorno dopo - giovedì 18 gennaio - è stata accolta.

«Una linea politica per bus e treni»

Però i rappresentanti dei cinque Comuni hanno chiesto lumi anche sugli altri sistemi di viabilità che toccano la Valdigne. Primo tra tutti la ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier, che i Sindaci vorrebbero riattivare «al fine di sgravare il traffico su strada». Da questo punto di vista l’assessore regionale ai Trasporti Aurelio Marguerettaz ha evidenziato «che è stato siglato un protocollo d’intesa con le Ferrovie per lo studio delle azioni e interventi necessari per riaprire la tratta in questione». Dal canto loro, i cinque Sindaci ritengono che sia opportuno «definire uno studio sulla fattibilità di metropolitana leggera, poiché il servizio di trasporto su rotaia (come risultava prima della chiusura e che si ripresenterebbe identico) non sia sostenibile e comunque di irrilevante effetto ai fini turistici e di mobilità dei residenti».

Parallelamente alla questione treno c’è quella del trasporto pubblico su gomma, a proposito del quale «è stata evidenziata la necessità di migliorare il trasporto alunni, di rivedere il sistema dei trasporti nei cinque Comuni e le coincidenze del servizio esistente con La Thuile, La Salle e Courmayeur». Tra le richieste anche la possibilità di prevedere bus elettrici per la Val Ferret e la Val Veny, oltre che per la mobilità interna tra i Comuni della Valdigne.

Durante l’incontro di lunedì è stato chiesto pure «che la Regione si interfacci con l’Anas per la realizzazione di infrastrutture di protezione e messa in sicurezza dei punti critici della statale 26 (ma anche delle strade regionali) oggetto di importanti problematiche, così come è emerso dalle recenti criticità causate dal maltempo».

L’ultima richiesta dei sindaci è quella di sviluppare un progetto di pista ciclabile «che colleghi tutti i Comuni del comprensorio». Un’opera che sarebbe importante sul piano turistico «anche in funzione del progetto di fattibilità messo in atto dall’Unité des Communes Grand Paradis che contempla la realizzazione della pista ciclabile fino alle porte della Valdigne».

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