La rivoluzione delle Parrocchie
Nella mattinata di sabato scorso, 1° luglio, il Priorato di Saint-Pierre ha visto riunirsi i sacerdoti e i diaconi della Diocesi di Aosta convocati dal vescovo monsignor Franco Lovignana, per un importante momento di incontro fraterno, preziosa occasione per condividere l’inizio del nuovo cammino delle Unità parrocchiali frutto del dialogo e dell’ascolto intercorso nei tempi che l’hanno preceduto.
“Rispetto delle persone e realismo”
«L’avvio delle Unità è un processo di rinnovamento ecclesiale che ci coinvolge tutti. - ha detto monsignor Franco Lovignana - Si tratta di un rinnovamento che parte da dentro e chiama in causa, in primo luogo, la conversione personale e la dimensione motivazionale e vocazionale del nostro ministero».
Il Vescovo ha sottolineato come, nella nuova organizzazione territoriale, sia stato messo al primo posto il rispetto delle persone e sia stato privilegiato il principio del realismo. «Mettiamo a frutto il percorso fatto in questi anni considerando che, se li coinvolgiamo, i fedeli si lasciano coinvolgere. - ha proseguito monsignor Franco Lovignana - L’obiettivo ultimo rimane la “salus animarum” e dunque il portare Gesù a tutti e tutti a Gesù. Un’altra attenzione è la qualità delle relazioni. Molto del futuro lavoro pastorale passa attraverso questa porta stretta che oggi costituisce la via dell’azione pastorale dell’evangelizzazione. Ognuno di noi ha il carattere che ha, ma cercare di costruire relazioni cordiali e fraterne, rispettose e gratuite controllando e vincendo i lati più spigolosi o eccessivi del proprio carattere è fondamentale per il nostro ministero e non è qualcosa che si improvvisa. Su questo tutti dobbiamo lavorare».
Le novità nelle 33 Unità parrocchiali
Il Vescovo ha poi fatto il punto su tutte le Unità parrocchiali sottolineando che «da oggi tutte le nomine sono pubbliche, anche se i trasferimenti avverranno a settembre prossimo».
Per la zona 1, la numero 1 che comprende Courmayeur, Entrèves, La Thuile e Pré-Saint-Didier («Parte con una situazione ibrida, perché al momento conserverà tutti i suoi sacerdoti: padre Marino Colombo, don Gregorio Mrowczynski, don Rodolfo Granelli e don Eugen Mateias. - ha sottolineato il Vescovo - Dovremo presto incontrarci per pensare e mettere in cantiere l’avvio della nuova organizzazione»); la numero 2 per Derby, La Salle e Morgex («di fatto avviata da quasi un anno sotto la guida di don Paolo Viganò»); la numero 3 per Arvier, Avise e Valgrisenche («avrà come parroco don Antonio Leonetti, che lascia le parrocchie di Champdepraz e Issogne. Risiederà ad Arvier»); la numero 4 per Introd, Rhêmes-Notre-Dame, Rhêmes-Saint- Georges e Valsavarenche («affidata a don Daniele Borbey, a cui daranno supporto come collaboratori pastorali don Daniele Frimaire e il diacono Sami Sowes; don Ugo Reggiani viene trasferito»); la numero 5 per Saint-Nicolas e Saint-Pierre («è già avviata e continua ad avere come parroco don Gabriel Bogatu»); la numero 6 per Aymavilles, Cogne e Villeneuve («L’Unità prende avvio e avrà 2 sacerdoti, don Renato Roux, parroco di Aymavilles e di Villeneuve, e don Carlo Louisetti, parroco di Cogne, che presto incontrerò per delineare i passi da mettere in cantiere in questo primo anno. Don Renato risiederà ad Aymavilles, don Carlo a Cogne»).
Per la zona 2, l’Unità numero 1 per Charvensod e Pollein («Già avviata di fatto fin dalla morte di don Luigino Ottobon, avrà come parroci in solidum don Isidoro Mercuri Giovinazzo e don Jean-Claude Bizindavyi, che risiederanno rispettivamente a Charvensod e a Pollein»); la numero 2 per Gressan e Jovençan («L’Unità, di fatto già avviata da tempo, rimane affidata a don Michel Ottin»); la numero 3 per Sarre e Chesallet («avviata di fatto da moltissimi anni, rimane affidata a don Diego Cuaz coadiuvato da don Matteo Mura»); la numero 4 per Excenex, Signayes e Gignod («avviata di fatto da molti anni, è e rimane affidata a don Mario Tringali, coadiuvato per la parrocchia di Excenex dal diacono Mauro Brédy»); la numero 5 per Etroubles, Saint-Oyen, Saint-Rhémy e Bosses («avviata da moltissimi anni con buoni risultati, è e rimane affidata a don Claude Duverney»); la numero 6 per Valpelline, Ollomont, Oyace e Bionaz («rimane affidata a don Ivano Reboulaz»); la numero 7 per Doues, Allein e Roisan («L’Unità viene affidata a don Marcello Lanzini che lascia la casa del Seminario pur conservando il suo servizio di responsabile dell’ufficio diocesano Clero e Ministeri e anche il servizio delle Confessioni in Cattedrale; risiederà a Doues. Don Léonard Bizimungu, che avrà la convenzione di servizio nella nostra Diocesi prolungata per tre anni per motivi di salute, viene trasferito ad Aosta come Cappellano del Refuge Père Laurent e della Casa di Riposo J.B. Festaz. Risiederà presso il Refuge»).
Per la zona 3, la numero 1 per Saint-Christophe e Sant’Anselmo ad Aosta («L’Unità nasce ora e sarà affidata a don Elio Vittaz e a don Carmelo Pellicone che lascia Saint-Etienne»); la numero 2 per Sant’Orso e Porossan («Rimane affidata a don Aldo Armellin coadiuvato da don Ignace Monemou»); la numero 3 per Cattedrale e Saint-Etienne («Avviata da molti anni, nel tempo è maturata, permettendo ora una maggiore unificazione del servizio pastorale. È e rimane affidata a don Fabio Brédy, coadiuvato in particolare dai collaboratori pastorali diacono Antonio Piccinno e Ivana Debernardi»); la numero 4 per la parrocchia dell’Immacolata («Continuerà ad essere servita dai Missionari Oblati di Maria Immacolata con padre Gregorio Glabas come Parroco, padre GianPaolo Gugliotta, padre Palmiro Delalio e padre Sante Gazzola come Vicari e il diacono Roberto Cerise come Collaboratore pastorale»); la numero 5 per Saint-Martin («L’Unità coincide con la parrocchia e continuerà a essere affidata a don Nicola Corigliano come Parroco e don Ferdinand Nindorera come Vicario, coadiuvati dal diacono Carlo Cavagnet come collaboratore pastorale»).
Per la zona 4, la numero 1 per Quart, Brissogne e Ville-sur-Nus («Avviata da tempo, rimane affidata a don Sergio Rosset»); la numero 2 per Nus, Fénis, Saint-Barthélemy e Saint-Marcel («Sarà affidata a don Andrea Marcoz che lascia Châtillon. Sarà coadiuvato da don Zbigniew Kowalczyk come Vicario e dal diacono Rino Zanchetta come Collaboratore pastorale. Don Andrea risiederà a Nus e don Zbigniew a Fénis. Don Giuliano Albertinelli viene trasferito e assumerà la direzione e l’economato della casa del Seminario, dove risiederà, e anche il servizio di Collaboratore pastorale prete dell’unità di Cattedrale e Saint-Etienne. Ovviamente continuerà nei suoi altri servizi»); la numero 3 per Chambave, Saint-Denis, Diémoz e Verrayes («L’Unità viene costituita ex novo: Chambave, Diémoz e Saint-Denis vengono scorporate da un raggruppamento più ampio nel quale erano da poco entrate. Ad esse si aggiunge Verrayes. Saranno presenti nell’unità tre sacerdoti: don Alessandro Valerioti, Parroco di Chambave, Diémoz e Saint-Denis, don Piero Lombard, che rimane parroco di Verrayes, e don Luciano Perron, Collaboratore pastorale a Chambave. Don Alessandro sarà inoltre coadiuvato dal diacono Luciano Bonino come Collaboratore pastorale. Don Alessandro risiederà a Diémoz»); la numero 4 per Châtillon e Pontey («Ritrova la sua configurazione iniziale. Sarà affidata a don Ugo Reggiani che può contare sulla presenza collaborativa dei Cappuccini e dei Salesiani»); la numero 5 per Saint-Vincent e Emarèse («E’ e sarà affidata a don Lorenzo Sacchi. Resta per ora aperta la necessità di avere un sacerdote che sostenga l’unità e il Cottolengo e assicuri anche il servizio dell’Eucaristia del sabato sera a Chamois. Confido di avere presto una risposta positiva»); la numero 6 per Antey-Saint-André, Chamois, La Magdeleine e Torgnon («L’Unità si muove da tempo su tre gambe alle quali si aggiunge ora la quarta, Chamois. L’unità è affidata a don Tomasz Blasinski, che è anche il Vicario di zona. Anche qui è necessaria una rinnovata progettualità pastorale. Spero di assicurare un aiuto per la Messa di Chamois»); la numero 7 per Breuil e Valtournenche («E’ e rimane affidata a don Paolo Papone, coadiuvato come collaboratore pastorale dal diacono Franco Cumino»).
Per la zona 5, la numero 1 per Champdepraz, Montjovet e Saint-Germain («si costituisce ex novo e viene affidata a don Alessandro Cavallo che continuerà a risiedere a Montjovet»); la numero 2 per Arnad, Issogne e Verrès («L’Unità nasce ex novo e vedrà nella fase iniziale la presenza di 2 sacerdoti, don Ugo Nicco, parroco di Arnad, e don Alessandro Venturin, parroco di Verrès e di Issogne. L’anno prossimo verrà ricostituita la comunità dei Canonici Lateranensi e ad essa sarà affidata l’Unità»); la numero 3 per Brusson, Challand-Saint-Anselme e Challand-Saint-Victor («L’Unità vedrà per ora la compresenza dei 2 attuali parroci, don Michele Giachino e don Maurizio Pellizzari»); la numero 4 per Antagnod e Champoluc («E’ avviata da qualche mese e ha bisogno ovviamente di essere messa a punto. È e rimane affidata a don Fabrizio Balestra che può avvalersi della collaborazione di don Roberto Favre»); la numero 5 per Bard, Champorcher, Hône e Pontboset («Nasce ex novo con la separazione di Hône e Bard da Donnas e Vert e il collegamento con Champorcher e Pontboset. Vedrà la compresenza di due sacerdoti, don Giuliano Reboulaz, parroco di Champorcher e Pontboset, e don Paolo Quattrone, parroco di Bard e Hône. Don Giuliano continuerà a risiedere a Champorcher, don Paolo a Pont-Saint-Martin, ma ha fin d’ora mandato di rendere abitabile per un sacerdote la casa parrocchiale di Hône»); la numero 6 per Donnas, Perloz, Pont-Saint-Martin e Vert («Nasce ex novo e viene affidata a don Claudio Perruchon, che continuerà a risiedere a Pont-Saint-Martin, ma ha mandato di predisporre l’alloggio parrocchiale a Donnas»); la numero 7 per Fontainemore, Gaby, Issime e Lillianes («affidata a don Marian Benchea»); la numero 8 per Gressoney-La-Trinité e Gressoney-Saint-Jean («E’ e rimane affidata a don Ugo Casalegno»).