Il viceministro Edoardo Rixi: «Convinceremo la Francia sul raddoppio del Tunnel del Bianco»
"Bisogna lavorare per convincere i francesi che la soluzione ambientalmente più compatibile sia la costruzione della seconda canna, perché tutti i dati stanno a dire che anche con 18 anni di lavori e quattro mesi di interruzione del traffico" all'anno "oltre i danni che si rischiano di avere sull'economia della Valle, c'è un tema, ovvero che non aumenteremo i coefficienti di sicurezza". A dirlo, riguardo al tunnel del Monte Bianco, è il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi in visita in Valle d'Aosta. Nella mattinata, Rixi ha incontrato i vertici della Società italiana per il traforo del Monte Bianco e ha fatto visita al cantiere della variante di Etroubles. Quanto al collegamento tra Italia e Francia, per il viceministro, bisogna "approfondire il tema e cercare di convincere la controparte che non c'è un'intenzione di aumentare i volumi di traffico ma di rendere il tunnel più compatibile dal punto di vista ambientale con l'arco alpino - eliminando le code di traffico su due versanti che oggi soprattutto nei periodi invernali con i tir accesi creano molto inquinamento - e renderlo utilizzabile anche ai mezzi di nuova generazione". Rixi ricorda che la direttiva europea sulle gallerie è nata a seguito dell'incendio nel traforo del Monte Bianco del 1999 che causò 39 vittime: "È paradossale - dice - che stiamo cambiando tutti i tunnel del paese e l'unico ad aver avuto un incidente di certe proporzioni è il Monte Bianco e lo lasciamo così". Quanto alle chiusure prospettate per il collegamento, dai tre mesi e mezzo ai quattro mesi per 18 anni, per tutto quel tempo "lavoreremo su un'opera vecchia e la terremo vecchia e continuerà ad essere aperta nella situazione attuale. Questo tempo potrebbe essere sfruttato meglio per far diventare il tunnel un'opera moderna".
Tornando alle interlocuzioni con i francesi, il viceministro spiega che è in contatto sulla questione con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e ha parlato con l'ambasciatore francese al G7: "È necessario - aggiunge - trovare una condivisione su questi temi. Per noi paradossalmente è più facile dialogare con la Svizzera che con la Francia che è un paese comunitario". E conclude: "Noi siamo pronti a sentire le ragioni di tutti e lavoreremo" da qui a settembre "per vedere se riusciamo a condividere una posizione Comune tra i due Stati".
Il punto a EtroublesI lavori dovrebbero concludersi entro la fine del 2025, ma l'augurio del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi è di anticipare i tempi e inaugurare la variante tra Saint-Oyen e Etroubles, sulla strada statale 27 del Gran San Bernardo, per l'inizio della stagione invernale 2025-2026. Lo ha spiegato ai giornalisti dopo un sopralluogo al cantiere, la cui storia è piuttosto travagliata.
I lavori per la realizzazione della variante, in gran parte in galleria, erano iniziati nel 2011, per un costo previsto di 107 milioni di euro. Nel 2014, la ditta appaltatrice, la Lauro Spa di Borgosesia (Vercelli), aveva chiesto il concordato preventivo ed era stata avviata la rescissione del contratto, con l'opera che sarebbe dovuta essere conclusa nel 2016. Dopo qualche anno di stop, nel 2021, il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile aveva indicato l'ingegnere Matteo Castiglioni, dirigente dell'Anas, come commissario straordinario per il completamento dell'opera, i cui costi oggi ammontano a 127 milioni di euro. I lavori sono stati affidati, lo scorso aprile, alla ditta D'Agostino costruzioni generali Srl e il cantiere è ripartito. "L'opera principale è la galleria di Etroubles lunga 3.800 metri di cui 870 ancora da scavare - spiega Matteo Castiglioni -. Contiamo di completare i lavori entro i termini contrattuali, entro la fine del 2025 e anche di accelerare per rendere fruibile l'opera alle comunità locali nel più breve tempo possibile".
Anche i problemi di infiltrazioni d'acqua, che avevano rallentato il precendente cantiere, "sono stati risolti a livello di progetto esecutivo - aggiunge il commissario straordinario -. Gran parte delle lavorazioni prevedono i sistemi di captazione delle acque e di smaltimento delle stesse in modo tale da evitare le criticità che avevano caratterizzato l'appalto precedente". L'acqua "che sembra di ottima qualità potrà essere riutilizzata a scopo idrico civile e per dare in parte l'acqua alla Valle", spiega il viceministro Edoardo Rixi. Che, riguardo al cantiere, conclude: "La Valle ha aspettato tantissimo e, con tutti i problemi che affliggono anche i valichi alpini, avere la possibilità di non far passare il traffico pesante all'interno dei centri urbani è una questione di sicurezza ma anche di fluidità della viabilità e decongestione dei centri urbani, quindi credo che sia utile".