Dieci milioni di euro per rifare il look al tunnel del Monte Bianco Da marzo a giugno previste quasi quattrocento ore di chiusura

Dieci milioni di euro per rifare il look al tunnel del Monte Bianco Da marzo a giugno previste quasi quattrocento ore di chiusura
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Con un investimento di 10 milioni di euro, tra marzo e giugno saranno sostituiti 555 metri di “impalcato stradale” all’interno del tunnel del Monte Bianco: un cantiere che richiederà il lavoro di 80 persone (40 per ognuno dei due versanti, francese e italiano) e la chiusura al traffico del traforo per un totale di 385 ore. L’intervento di risanamento del tunnel è stato presentato giovedì scorso, 18 gennaio, da Gilles Rakoczy, direttore gerente del Gruppo Europeo di Interesse Economico del traforo. Uno degli obiettivi dell’incontro con la stampa che si è svolto nella sala riunioni della sede situata sul piazzale francese del traforo era proprio quello di pubblicizzare i lavori di questa primavera, anche e soprattutto per sensibilizzare gli utenti sulle chiusure programmate del tunnel: i gestori hanno infatti preventivato 27 notti di blocco della circolazione (dalle 21 alle 5 del mattino), cui si aggiungeranno 5 domeniche mattina (fino alle 13) e 2 interruzioni prolungate da 30 ore ciascuna, corrispondenti con l’inizio e la fine dei lavori.

Il progetto è finanziato al 50 per cento dalla Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco (Sitmb) e dalla Autoroute et Tunnel du Mont Blanc (Atmb).

Una sfida importante

per la sicurezza di tutti

Nello snocciolare dati, cifre e tecnologie relativi l’intervento in programma tra marzo e giugno, il direttore Gilles Rakoczy ha rammentato che «Il traforo è costantemente monitorato e, in maniera particolare, sono seguite da vicino le opere civili come i canali di ventilazione e la volta. L’opera di risanamento dell’impalcato si è resa necessaria per preservare questa importante via di collegamento internazionale, strategica sia per quanto riguarda l’economia locale sia per quanto riguarda l’economia europea. L’impegno connesso alla sostituzione di questo tratto di mezzo chilometro di sede stradale (che si trova proprio nella zona centrale del tunnel) è dovuto alla necessità di consentire ai conducenti di continuare a circolare. È una sfida importante rivolta alla sicurezza del personale e per la qualità che intendiamo offrire sempre più agli utenti».

Anche il direttore del traforo incarico da Sitmb, Maurizio Cipollone, ha posto l’accento sull’importanza di questo cantiere. «Il traforo del Monte Bianco rappresenta una via di traffico internazionale vitale per le due vallate francese e italiana. Il lavoro costante di monitorazione ci ha permesso di individuare una criticità che oggi ci apprestiamo a risolvere e che chiede un intervento di alta tecnologia». La criticità di cui ha parlato Maurizio Cipollone altro non è che l’usura dell’impalcato stradale, dovuto al passaggio dei mezzi (nel 2017 sono stati registrati un milione 352mila 359 transiti di soli veicoli leggeri) e ai detriti che questi lasciano sull’asfalto: nel caso specifico, nella zona centrale del tunnel è stato riscontrato un tasso di cloruro importante, in grado di intaccare le armature metalliche.

I lavori saranno eseguiti da un raggruppamento di imprese che comprende le francesi Spie Batignolles (mandataria) e Setec (incaricata della direzione lavori del progetto), oltre alla Cogeis di Quincinetto. L’assistenza tecnica al Geie, invece, è stata affidata alle società francesi Artelia e Quadric, entrambe di Lione, e alla società svizzera Pi Swiss Engineers di Lugano. Saranno rimossi e sostituiti 222 elementi di impalcato per un totale di 13 tonnellate di peso: la prefabbricazione dei nuovi elementi (che misura 8,62 metri di lunghezza e 2,53 metri di larghezza) è realizzata a Issogne, nello stabilimento gestito dalla società Ivies.

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