Manuela Ceretta nuova rettrice dell’Università della Valle d’Aosta Si insedierà dal 1° novembre
Manuela Ceretta è la nuova rettrice dell’Università della Valle d’Aosta. Lo ha deciso martedì scorso, 27 giugno, il Consiglio dell’Università, preferendola agli altri due candidati: Mariagrazia Monaci, rettrice uscente e docente di Psicologia sociale, e Gianmario Raimondi, docente di Linguistica italiana dell’UniVdA.
Manuela Ceretta, che è docente ordinaria di Storia del pensiero politico all’Università degli studi di Torino, si insedierà il 1° novembre 2023. Nata a Parma, classe 1968, è sposata con il comandante del Centro Sportivo Esercito Patrick Farcoz di Aosta e dalla loro unione sono nate 2 bimbe: Amélie (nel 2004) e Linda (nel 2007).
I suoi studi si concentrano sulla storia del pensiero politico francese e irlandese nei secoli XVIII-XIX e sulla storia dell’idea di Europa e di nazione. E’ inoltre una studiosa della tradizione utopico-distopica.
Il presidente del Consiglio dell’Università - e presidente della Regione - Renzo Testolin ha illustrato le motivazioni della scelta della nuova rettrice, concepita «nell’ottica di un nuovo slancio per il progetto dell’Ateneo valdostano nel suo complesso. Un passo in avanti che - crediamo anche grazie al nuovo polo universitario Testafochi - pensiamo vitale per il futuro dell’UniVdA e, più in generale, per l’offerta culturale che caratterizzerà la nostra regione nei prossimi anni, ritenendo che l’Università debba operare in sinergia con il territorio, con le sue peculiarità e con le sue potenzialità, nella convinzione che il nuovo progetto possa trovare le proprie radici e la propria linfa nella qualità delle professionalità e dei profili accademici che l’Ateneo valdostano può vantare.»
«Le competenze e sensibilità della professoressa Manuela Ceretta - commentano il presidente Renzo Testolin e l’assessore regionale Jean- Pierre Guichardaz - crediamo possano trovare il consenso di tutte le aree culturali dell’Ateneo, in un’ottica di sviluppo e progresso del progetto di UniVda. Un progetto che crediamo debba essere un obiettivo comune e condiviso, nel quale tutto il consesso accademico possa ritrovarsi con reiterato spirito di collaborazione e di crescita. Sulla base delle peculiarità curriculari della professoressa Ceretta, possiamo intravvedere gli assi su cui riteniamo si strutturerà il progetto di rilancio dell’Univda: potenziamento dell’internalizzazione dell’Ateno, ruolo strategico delle lingue e dell’identità francofona legata alla Chaire Senghor e valorizzazione dell’Università quale polo di alta formazione nei settori ambiente, territorio e turismo.»
«Questa è una delle 18 università al mondo che ha attivato una Chaire Senghor volta al potenziamento della francophonie e all’inclusione di essa all’interno delle discipline universitarie. - sottolinea la nuova rettrice - D’altro canto ancora non c’è una cattedra “Jean Monnet” che invece mira a potenziare la conoscenza e anche la didattica sugli studi sull’Unione europea». Tra gli atout fin da subito rilevati dalla professoressa Manuela Ceretta, figura la presenza all’interno dell’UniVdA di «due centri di ricerca strettamente legati alle peculiarità del territorio: uno che lavora su turismo e sostenibilità e l’altro che si occupa del rapporto con l’ecologia e la natura». Grandi prospettive derivano anche dalla prossima apertura della nuova sede: «Il luogo dove l’università verrà aperta è nel pieno centro di Aosta - rimarca la professoressa Manuela Ceretta - e questo favorirà le attività di terza missione che tutte le università sono chiamate a realizzare, quindi il trasferimento di conoscenze da parte universitaria con la società civile. Credo che sarà un grande valore aggiunto per la cittadinanza».