Nus, la rinnovata area ex Cpn intitolata a Placide Reboulaz

Nus, la rinnovata area ex Cpn intitolata a Placide Reboulaz
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«Mi auguro che la comunità dimentichi presto la denominazione Cpn - Costruzioni Prefabbricati Nus - iniziando a chiamare l’area Placide Reboulaz, come noi “neuvens” più datati la ricordiamo! Le persone fanno la storia di una comunità che va tramandata!». Con queste parole il sindaco di Nus Camillo Rosset commenta l’intitolazione dell’ex area artigianale all’incrocio tra via Aosta e via Saint-Barthélemy, recentemente oggetto di interventi di riqualificazione e trasformata in uno spazio di aggregazione per la cittadinanza. La cerimonia si è tenuta sabato scorso, 24 giugno, sulle note della Banda musicale La Lyretta e alla presenza della famiglia dell’imprenditore alla cui memoria è stato dedicato lo spazio.

«Placide Reboulaz era nato a Nus il 9 gennaio del 1920. - ha ricordato il sindaco Camillo Rosset riepilogando la sua vita - Nel 1939 ottenne il diploma magistrale e divenne per un periodo maestro a Bionaz, dove conobbe Albina Bionaz, che sposò nel 1942 e da cui ha avuto quattro figli. alla fine della guerra la famiglia si trasferì a Nus con Placide Reboulaz che ha intrapreso svariate attività: cancelliere al Tribunale di Aosta, segretario comunale a Fénis e a Pontey, conduttore di alpeggio, impresario edile specializzato nella posa di tetti in lose. Acquistò l’area Ramolivaz dando così l’avvio al primo commercio di materiali edili e all’annessa falegnameria che diventerà molti anni dopo la Ditta Voyat Albino. Nel 1954 Placide e Albina acquisirono “Lo Clapey”, come allora si chiamava la zona recentemente riqualificata dal Comune e destinata a uso pubblico: ultimati i lavori di edificazione, vi trasferirono tutta l’attività commerciale e gli uffici».

«Tra la fine del 1960 e il 1973, Placide Reboulaz acquistò una cava di sabbia in località La Plantaz di Nus e la fornace di calce a Aymavilles. - ha proseguito Camillo Rosset - L’ingresso nell’impresa del figlio Franco ha trasformato l’azienda nella società Cime, consolidando così il commercio e la produzione di materiali per l’edilizia. Nel 1989, con la cessione di tutta l’azienda alla società Cpn, Placide si ritirò dal lavoro produttivo dedicandosi al bricolage, al giardinaggio e alle attività di volontariato in campo religioso. Dopo breve malattia, morì il 6 giugno del 2010».

«Colto, curioso, appassionato di musica lirica e di architettura, - ha concluso il sindaco Camillo Rosset - si è fatto amare per la sua gentilezza, lo spirito fine e positivo, il buon umore che sapeva infondere. Placide Reboulaz è stato l’artefice dello sviluppo dell’area a cui attribuiamo la denominazione, trasformandola nella sede di un’attività particolarmente importante per la comunità Neuventze. Placide Reboulaz ha rappresentato un pezzo di storia di Nus, una testimonianza e un esempio per la nostra collettività».

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