Elezioni politiche, Uvp e Pd vanno verso la resa dei conti Sul fronte delle opposizioni spunta il nome di Lea Lugon

Elezioni politiche, Uvp e Pd vanno verso la resa dei conti Sul fronte delle opposizioni spunta il nome di Lea Lugon
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Sono in calo le quotazioni dell’ex presidente del Consiglio Valle Andrea Rosset (Uvp) nella corsa al Parlamento. Era il candidato alla Camera dei deputati per la coalizione di governo in Regione (Uv, Uvp, Pd ed Epav), da affiancare al senatore uscente Albert Lanièce, riproposto dall’Uv. Uno scenario che però si è complicato giorno dopo giorno, fino alla «discesa in campo» della dirigente nazionale delle Acli Paola Vacchina, proposta dal Pd: si è bloccata su questa impasse la trattativa interna alla maggioranza regionale. La resa dei conti è rimandata a lunedì prossimo, 22 gennaio, quando riprenderanno i tavoli di confronto dopo una pausa dovuta alla partecipazione di molti esponenti politici all'Arbre de Noël di Parigi. La soluzione potrebbe quindi essere la classica “terza via”: un nuovo nome che metta tutti d’accordo. Magari quello di una donna e di un politico di razza.

Marcoz scende in campo

Sull’altro versante - quello della coalizione di minoranza Alpe, Stella Alpina, Mouv' e Pnv - giovedì è giunto l'accordo sulla candidatura alla Camera del notaio Giampaolo Marcoz.

«La società civile - sottolinea in una nota lo stesso Marcoz - deve mettere la propria professionalità al servizio della Valle d'Aosta per un progetto di rilancio e di crescita nel rispetto dei suoi valori fondanti».

«La coalizione - si legge ancora nella nota - presenta ai valdostani una proposta con la quale la politica e la società civile costruiscono insieme un progetto di sviluppo a beneficio della Valle d'Aosta che parta dai progetti per arrivare alle persone».

Su questo fronte per ciò che concerne la candidatura per il Senato ieri, venerdì 19 gennaio, il Mouv’ ha ritirato la disponibilità di Luciano Caveri, nome sul quale si sarebbero concentrate le resistenze di parte di Alpe. «Evidentemente faccio parte della società “incivile” - commenta amareggiato Caveri - visto che si cercano candidati nella cosiddetta società civile. Di una cosa però sono orgoglioso: dico le cose in faccia e non tramite social». Per poi rincarare la dose via Twitter: «Il mio percorso personale merita rispetto, non sono “incivile” e sono incensurato». Ora c’è il rischio che Mouv’ si defili dalla coalizione.

Il nome della società civile emerso nel vertice di ieri è quello di Lea Lugon, presidente della Fédération des Coopératives Valdôtaines, quindi probabile candidata al Senato.

I candidati della LegaIl presidente regionale dell'Ordine degli avvocati Paolo Sammaritani e l'architetto aostano Luca Distort sono invece le persone sulle quali punta la Lega Valle d’Aosta nel collegio uninominale della nostra regione. Sammaritani correrà per il seggio del Senato, Distort per la Camera.

«La selezione è avvenuta dopo un lungo confronto interno e con la società civile, dove non si sono valutati solo i profili dei candidati, ma anche e soprattutto i temi programmatici che il Deputato ed il Senatore in pectore dovranno affrontare in campagna elettorale e nelle istituzioni» si legge in una nota del movimento. «Entrambi hanno un profilo altissimo, sono liberi professionisti, laureati, esperti conoscitori della realtà locale ed hanno il pregio di aver raggiunto, contando esclusivamente sulle proprie forze, i vertici della propria professione» prosegue la nota.

“Potere al popolo”Francesco Rappazzo e Alexandre Glarey sono i candidati valdostani - rispettivamente - per Camera e Senato di Potere al popolo, la nuova proposta nata da centinaia di assemblee in tutta Italia che unisce cittadini, movimenti, comitati e partiti della Sinistra.

«Insieme possiamo rimettere il potere nella mani del popolo, cominciare a decidere delle nostre vite e delle nostre comunità. - spiegano - Abbiamo deciso di candidarci alle elezioni politiche del 2018. Tutte e tutti insieme. Perché se nessuno ci rappresenta, se nessuno sostiene fino in fondo le nostre battaglie, allora dobbiamo farlo noi. Le prossime elezioni non sono un fine bensì un mezzo attraverso il quale uscire dall’isolamento e dalla frammentazione».

Francesco Rappazzo, 41 anni, residente ad Aosta, è impegnato nel sociale e nell’associazionismo culturale e di solidarietà. Laurea triennale in scienze politiche e relazioni internazionali, lavora nella cooperazione sociale valdostana.

Alexandre Glarey, 44 anni, residente a Morgex, già portavoce dell’Arci VdA, socio di Legambiente, laureato in legge, lavora nella pubblica amministrazione come funzionario comunale. Nei giorni scorsi Potere al popolo ha lanciato un appello a Rete Democratica e al gruppo promotore della Lista Civica per le regionali 2018 per arrivare uniti ai prossimi appuntamenti elettorali. Si «smarca» invece L’Altra Valle d’Aosta: «A causa di errori, ingenuità e boicottaggi di alcuni partiti, sono nate due liste: Liberi e Uguali e Potere al Popolo. Proprio perché il nostro obiettivo rimane un altro, non aderiamo, ferma restando la libera scelta individuale di ciascuno sul piano dell'attivismo e o dell'elettorato, a nessuna delle due liste, in linea peraltro con quanto deciso anche a livello nazionale dall'Altra Europa» scrive la portavoce Carola Carpinello.

Centrodestra e Cinque StelleDopo aver tentato invano un'alleanza con la Lega, Forza Italia si presenterà con il neonato movimento Nuova Valle d'Aosta e con Fratelli d'Italia: i candidati saranno comunicati giovedì prossimo, 25 gennaio, dopo che il coordinatore regionale Massimo Lattanzi avrà incontrato Silvio Berlusconi.

Il Movimento 5 Stelle renderà note le proprie scelte domani, domenica 21 gennaio con un annuncio - che riguarda tutta Italia - del capo politico Luigi Di Maio dal Villaggio Rousseau di Pescara. Di Maio - candidato premier del Movimento Cinque Stelle - sabato scorso, 13 gennaio, era ad Aosta nell'ambito del suo «Rally Tour» elettorale.

«Con i concessionari autostradali» delle rete valdostana, «ci siederemo al tavolo e cominceremo a ridiscutere i costi che in questo momento sono totalmente fuori, al di fuori, dalla nostra politica dei trasporti» ha detto Luigi Di Maio rispondendo ai giornalisti a margine dell'incontro con le categorie produttive.

In Valle d'Aosta «c'è un problema di infrastrutture legato alle reti su ferro, che oggi non lasciano altra possibilità che utilizzare il trasporto su gomma e la rete dell'autostrada» ha sottolineato Di Maio. «Quindi - ha concluso - più investimenti nel trasporto su ferro e revisione degli accordi con le autostrade per i costi di pedaggio».

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