Traffico in tilt in via Monte Emilius La rabbia di residenti e commercianti

Traffico in tilt in via Monte Emilius La rabbia di residenti e commercianti
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Non c'è pace per via Monte Emilius, o meglio, per la nuova viabilità che coinvolge la zona dell'ingresso est di Aosta, quella per intenderci che gravita intorno all'Arco d'Augusto. Tante sono le lamentele sia dei residenti che dei commercianti. «La viabilità in via Monte Emilius da qualche settimana è notevolmente peggiorata a causa delle scelte dell'attuale Amministrazione comunale - commenta Fausto Serra, ex direttore dell'Azienda di Soggiorno e residente nella via da oltre 50 anni - che non aveva certamente previsto un incremento così notevole di flussi veicolari determinati dall'istituzione della nuova ZtL attorno all'Arco d'Augusto. Sovente si vedono auto che invertono la marcia per tornare da dove sono venute per cercare di evitare gli imbottigliamenti nel traffico. Chi vuole uscire dal proprio garage deve solo sperare che le vetture in coda non siano una attaccata all'altra, come accade attualmente, e che qualche conducente lo faccia passare per raggiungere corso Ivrea. Fortunatamente questa situazione caotica si verifica solo in alcune ore della giornata, altrimenti gli abitanti della via avrebbero tutti i diritti di fare valere le proprie ragioni nelle sedi più opportune». Potevano esserci altre soluzioni a questa rivoluzione della viabilità in vista della completa pedonalizzazione di piazza Arco d’Augusto? «Pur non essendo un tecnico, - risponde Fausto Serra - a mio modesto parere soluzioni alternative potevano essere almeno prese in considerazione e sperimentate. La particolarità delle città di Aosta è quella di avere poche vie che permettono di attraversarla da nord a sud e solo 3, escludendo la statale, da est ad ovest. Limitare o addirittura ipotizzare di creare dei sensi unici sarebbe deleterio ed insensato. Era necessaria la Zona a traffico limitato? Non si poteva permettere di circolare attorno all'Arco e chiudere l'accesso al ponte che deve essere ristrutturato? A tale proposito desidero ricordare che quando era stato costruito il ponte sul Buthier si era costituito un comitato di cittadini che abitavano in quella zona , che aveva evidenziato che quel ponte così come era stato progettato non avrebbe consentito il flusso regolare per tutti i mezzi, date le sue dimensioni ridotte e gli angoli di svolta accentuati. Aveva ragione. Prima di adottare soluzioni che possono penalizzare le persone sarebbe opportuno testarle prima di imporle e, se poi è il caso, avere il coraggio di modificarle». Come è cambiata la situazione oggi? «Certamente è peggiorata - assicura Fausto Serra - per non parlare dell'inquinamento sia acustico che ambientale che dovrà essere preso in considerazione e che esige delle risposte chiare, non evasive né tantomeno superficiali. La cosa più importante è la salute delle persone, poi viene tutto il resto. Un buonamministratore deve saper valutare, provare e poi, se è necessario, correggere o rivedere le decisioni assunte. Amministrare è condividere, non imporre». E i commercianti di via Monte Emilius cosa ne pensano? «Non è il massimo - dice Stella Fonte di Equipe Testamatta di via Monte Emilius - e i clienti si lamentano per il traffico aumentato a dismisura e giri dell'oca che sono costretti a fare per venire qui. Insomma si poteva far di meglio». Per Vittoria Raso di K2 Chocolate Beauty Center «La situazione è caotica e la viabilità è diventata pericolosa anche a livello pedonale. Frenate improvvise e liti con gli automobilisti che non si fermano davanti alle strisce pedonali. Era decisamente meglio prima». Secondo il calzolaio Fabio Paparo «E' una rovina. Clienti che fanno 2 o 3 giri e poi, non trovando parcheggio, se ne vanno. Se avevano intenzione di rovinare la via come hanno fatto in corso Saint-Martin-de-Corléans, ci sono riusciti. E' anche pericoloso: adesso e tutti i giorni si sfiora l'incidente». Paolo Gioannini, titolare di Wind 3: «Caos tremendo, soprattutto nelle ore di punta del mattino e del pomeriggio. Per i clienti è un disastro per l'impossibilità di trovare un parcheggio, dato che ne hanno eliminati un bel po'. Questa rotonda è anche pericolosa, poiché nessuno rispetta le strisce pedonali e poi crea difficoltà agli autobus quando girano. Speriamo che qualcosa venga migliorato». Giorgio Macrì gestisce il Bar Ivrea e racconta che «Ogni mattina quando apro mi faccio il segno di croce nella speranza di trovare il mio dehors intatto. Alle 7.30 del mattino la fila di auto è interminabile. Un cambiamento che assolutamente non andava fatto».

Da sinistra Fausto Serra, Stella Fonte e Vittoria Raso
La lunga coda di auto in via Monte Emilius che si forma la mattina
Da sinistra Fausto Papparo, Paolo Gioannini e Giorgio Macrì

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