“I ristoratori utilizzino la carne valdostana” L’appello dell’assessore Marco Carrel
«I nostri prodotti hanno una storia, provengono da una filiera di qualità e devono essere raccontati al consumatore». Lo ha detto Edi Henriet, direttore dell’Arev - Association Régionale Eléveurs Valdôtains, lunedì scorso, 5 giugno, durante l’incontro di chiusura - tenutosi al Centro agricolo della Fondazione Ollignan, a Quart - del progetto “Valorizzazione delle carni autoctone”, finanziato per il 70 per cento dal Gal Valle d’Aosta e per il restante 30 per cento dagli operatori del settore che hanno aderito all’iniziativa.
«Ormai da parecchi anni il comparto dell'allevamento valdostano esprime produzioni di qualità, ma si poggia su un equilibrio economico non dico precario ma delicato. - ha proseguito Edi Henriet - Il settore deve essere sostenuto, sia dal punto di vista dei consumatori, che devono poter scegliere sempre prodotti di qualità certificati, che da quello degli allevatori che devono fare il loro mestiere e confrontarsi con un mercato che sempre di più richiede prodotti di qualità legati al territorio di produzione, cioè che provengono da filiere conosciute. Il settore gode di cospicui interventi, ma per garantire un futuro al comparto dobbiamo mettere in valore le nostre produzioni. Lo sforzo è di riuscire a fare passare questi concetti a difesa dell’allevatore, che deve concentrarsi sul suo lavoro e non essere continuamente distratto dalle complicanze burocratiche dettate dalle politiche europee e nazionali, e bisogna fare il possibile per mettere sempre di più in evidenza le peculiarità delle nostre produzioni e dei nostri allevamenti zootecnici».
«Questo è un progetto che deve andare avanti a lungo termine - ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Marco Carrel - e io invito i nostri ristoratori a utilizzare sempre di più la carne valdostana. La filiera carne va rilanciata per sostenere gli allevatori ma anche il settore turistico, sempre più legato all’agricoltura e quindi al territorio. La sfida del futuro è comunicare quello che mangiamo e la filiera carne deve essere valorizzata così come tutte le filiere del cibo. Come Regione possiamo e dobbiamo investire molto, perché valorizzare i nostri prodotti significa valorizzare i nostri allevatori e il loro lavoro».
«Il progetto - è entrato nel dettaglio il tecnico dell’Arev Diego Bovard, che è anche il vicepresidente del Gal Valle d’Aosta - è iniziato un anno fa sulla base di un precedente progetto Interreg Italia-Svizzera con cui era stata costituita una rete di operatori, ed è ormai in dirittura di arrivo. Si tratta di un progetto coerente con gli obiettivi promossi dal Gal, tramite la sua strategia di sviluppo locale che ha come scopo principale l’incentivazione e la promozione dei prodotti agricoli locali e tradizionali e attua iniziative che migliorano la conoscenza e la diffusione degli stessi sul territorio, a favore del consumatore e degli operatori della filiera».
Con il progetto di “Valorizzazione carni autoctone” l’Arev ha, dunque, posto le basi per la promozione mirata della filiera della carne valdostana per favorire la tutela delle razze locali e del sistema dell’allevamento tradizionale, ma anche per promuovere la consapevolezza all’acquisto del consumatore e aumentare la visibilità dei disciplinari di etichettatura volontaria e dei marchi gestiti dall’Arev.
L’Arev è, infatti, l’ente che certifica la provenienza della carne prodotta dai nostri allevamenti e lo fa attraverso 2 disciplinari: il disciplinare di etichettatura - in vigore dal 2005 dopo l’approvazione del Ministero delle Politiche agricole - garantisce che la carne valdostana è proveniente da bovini di razza valdostana e da figli di soggetti iscritti al Libro genealogico della Razza valdostana che permette la tracciabilità di ogni singolo capo; il secondo è il disciplinare volontario di etichettatura delle carni ovine e caprine di animali nati e allevati in Valle d’Aosta.
In Valle d’Aosta ci sono, attualmente, 105 operatori che trattano la carne valdostana: 40 ristoratori, 27 aziende agricole con vendita di carni e salumi, 13 punti vendita di carne, 12 aziende agricole con vendita di salumi, 7 agriturismi, 4 salumifici e 2 pastifici.