Errori e prevenzione
Mentre si insedia l’Osservatorio regionale sulla crisi idrica, arrivano le prime buone notizie in fatto di clima.
Sembra infatti che giugno sarà un mese piovoso che farà rientrare l’emergenza idrica in Valle d’Aosta.
Salutiamo comunque con un plauso la decisione di insediare sul territorio un organismo ad hoc che si occupi di questa emergenza.
Già nei mesi scorsi la situazione siccità sembrava migliorata ed ora dicono che persiste una “severità moderata” solo più sulla ricarica delle falde acquifere nella bassa valle.
L’estate 2022 è stata caratterizzata da caldo estremo e siccità, quella di quest’anno non dovrebbe esserlo. “Le previsioni climatologiche prospettano un mese di giugno più piovoso della media climatologica e con temperature nella media. Luglio e agosto sembrano poter essere mesi in media o lievemente superiori alla media sia come precipitazione che come temperatura.” Un caldo inusuale è invece previsto per il mese di settembre.
Numerose sono state le segnalazioni di problematiche presentate da diversi Consorzi irrigui nei mesi scorsi e questo ha convinto il Governo valdostano ad affrontare il tema emergenza idrica.
A questo punto, visti i cambiamenti climatici in corso e vista la necessità di monitorare e intervenire da subito nelle situazioni emergenziali che si possono manifestare, è augurabile che l’Osservatorio regionale si faccia struttura stabile, magari anche dotato di un supporto da parte del Servizio meteo dell’Aereonautica militare per prevenire e studiare un clima che è diventato un elemento di preoccupazione per il futuro, per l’agricoltura sicuramente, come anche per la sicurezza stessa della popolazione (vedi alluvioni).
L’insegnamento che abbiamo tratto dai recenti eventi alluvionali è che per troppi anni abbiamo costruito e disboscato una natura che non è pronta a reggere i cambiamenti umani, più che quelli climatici; questo stravolgimento fittizio ha reso il nostro territorio vulnerabile e ci espone a pericoli, che andranno ristudiati e, per quanto possibile, previsti, visto che gli anni futuri saranno sempre più estremi a livello ambientale.
Non facciamoci sorprendere, ancora una volta: il successo di un’esperienza infatti, non sta nel non commettere un errore, ma nel non compiere due volte lo stesso.