Tra Montestrutto e la Pieve di San Lorenzo un sentiero “parlante”

Tra Montestrutto e la Pieve di San Lorenzo un sentiero “parlante”
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E’ un percorso magnifico e agevole quello che collega l’abitato di Montestrutto con la Pieve di San Lorenzo, a monte del centro di Settimo Vittone, uno dei tratti più belli della Via Francigena in Canavese. Ora quel sentiero è diventato “parlante”, grazie all’iniziativa presentata sabato scorso, 27 maggio, dall’associazione “Octava - Paesaggi di Storia” che si occupa da anni ormai della valorizzazione della Pieve di San Lorenzo e dell'annesso Battistero, insieme alla Delegazione di Ivrea e Canavese del Fai. Si tratta del completamente del progetto dedicato al sito, dopo che sono stati conclusi gli scavi archeologici che hanno interessato il pavimento del Battistero di San Giovanni e il restauro del fonte battesimale medievale. Il percorso multimediale è la seconda fase del progetto finanziato grazie a un contributo a fondo perduto per "Interventi di riqualificazione degli elementi tipici del paesaggio e del patrimonio architettonico rurale" dal Gal - Gruppo di Azione Locale Valli del Canavese, per il Programma di Sviluppo Locale "Terre di economia inclusiva - Ambito tematico 2: Valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico diffuso".

«Sono state installate lungo il sentiero 7 paline munite di codice QR. - ha spiegato il presidente dell’associazione Octava Corrado Bollo - Tutti coloro che lo percorrono, collegandosi tramite il proprio telefono cellulare, potranno accedere a filmati molto interessanti che illustrano le caratteristiche e la storia dei luoghi in cui si trovano. In alcuni punti è possibile anche assistere a interviste ai personaggi locali che, con i loro ricordi, parlano del passato a Settimo Vittone». Durante la presentazione di sabato, uno dei momenti di maggiore emozione è stata proprio la presentazione delle interviste al viticoltore Franco Prola, al creatore del museo etnografico di Montestrutto Aldo Bosonetto e alla testimone delle tradizioni religiose Lidia Prola. I codici QR danno accesso a informazioni in 3 lingue: italiano, inglese e francese. «E’ un’iniziativa che ci rende orgogliosi - ha proseguito Corrado Bollo - anche perché non si tratta soltanto di semplici informazioni turistiche ma è stato realizzato un vero e proprio percorso integrato che, tappa per tappa, aiuta il visitatore a rendersi conto del significato e della storia dei luoghi che sta attraversando. L’opera è stata realizzata con l’aiuto di molte persone, che si sono prodigate a condividere con noi ricordi e fotografie, e con l’intervento di diversi enti che hanno cofinanziato il progetto: il Comune di Settimo Vittone, il consorzio Gal Valle del Canavese, il Fai, la nostra associazione e molti settimesi».

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